Tutela dell'attività giornalistica in Europa: il caso dei giornalisti intercettati nell'inchiesta sulle ONG
12.4.2021
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001948/2021
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Massimiliano Smeriglio (S&D), Pietro Bartolo (S&D), Carlo Calenda (S&D), Giuseppe Ferrandino (S&D), Elisabetta Gualmini (S&D), Pierfrancesco Majorino (S&D), Pina Picierno (S&D), Franco Roberti (S&D)
Secondo quanto si apprende da recenti fonti giornalistiche, negli ultimi anni la procura di Trapani ha intercettato e sorvegliato le telefonate di almeno 15 giornalisti, trascrivendo i contenuti delle conversazioni con fonti, colleghi e avvocati.
Le intercettazioni sono state condotte nell'ambito di un'indagine avviata nel 2016 sull'attività di alcune ONG impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo. Si è trattato di giornalisti che hanno seguito le vicende legate alle ONG, ma non iscritti nel registro degli indagati. Dunque fonti riservate che, non avendo peraltro fornito notizie attinenti all'inchiesta sui presunti contatti tra navi umanitarie e trafficanti di uomini, in alcun modo dovevano essere esposte al rischio della loro identificazione, violando così il diritto alla libertà di stampa e alla segretezza delle fonti.
La mancata garanzia del rapporto confidenziale e di segretezza tra la fonte e il giornalista produrrebbe l'esaurirsi delle fonti e l'impossibilità per la stampa di svolgere al meglio la propria funzione.
Alla luce di quanto sopra, può la Commissione far sapere:
- 1.se è al corrente di quanto accaduto;
- 2.quali iniziative specifiche intende adottare, nell'ambito del piano d'azione per la democrazia europea, affinché il lavoro dei giornalisti in Europa venga maggiormente tutelato, specialmente in relazione alla salvaguardia del segreto professionale e alla protezione delle fonti giornalistiche, la cui divulgazione ne compromette il rapporto fiduciario che sta alla base dell'attività giornalistica?