Allarme terrorismo islamico: passaporti falsi: così l’Isis può arrivare nell'UE
2.2.2022
Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000427/2022
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Stefania Zambelli (ID), Silvia Sardone (ID), Marco Zanni (ID), Susanna Ceccardi (ID), Anna Bonfrisco (ID), Antonio Maria Rinaldi (ID), Mara Bizzotto (ID), Gianna Gancia (ID), Simona Baldassarre (ID), Angelo Ciocca (ID), Paolo Borchia (ID), Marco Campomenosi (ID), Elena Lizzi (ID)
Secondo una recente inchiesta condotta dal giornale britannico “Guardian”, sono diversi i militanti dell’Isis che stanno lasciando la Siria con passaporti falsi e si stanno dirigendo verso il Regno Unito, l’Unione europea, gli Stati Uniti ed il Canada.
L'allarme terroristico, dunque, è tutt'altro che cessato. La fine del Califfato Islamico e la morte di Abu Bakr Al Baghdadi hanno solo dato l'illusione che il problema fosse risolto. Al contrario, l'Isis si sta riorganizzando e, soprattutto, non sono pochi i combattenti stranieri che adesso stanno tornando verso l'Europa utilizzando passaporti falsi.
Secondo il giornale britannico, infatti, il centro nevralgico di questo traffico sarebbe la Turchia. Una delle reti che gestisce la compravendita di passaporti falsi è in mano ad un cittadino uzbeko residente in Turchia. L’uomo vende passaporti falsi di alta fattura e di differenti Paesi per migliaia di dollari. Sarebbero almeno dieci, secondo il “Guardian”, le persone che hanno già attraversato illegalmente il confine tra Siria e Turchia, lasciando il paese dall’aeroporto di Istanbul.
Alla luce di ciò si chiede alla Commissione quali misure intenda adottare per prevenire e combattere questo grave fenomeno che mette a rischio la sicurezza di tutta l’Unione europea e dei suoi cittadini.
Sostenitore[1]
- [1] La presente interrogazione è sostenuta da un deputato diverso dagli autori: Gianantonio Da Re (ID)