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Interrogazione parlamentare - E-000869/2022(ASW)Interrogazione parlamentare
E-000869/2022(ASW)

Risposta di Stella Kyriakides a nome della Commissione europea

Nel 2020 la Commissione ha esaminato, nel quadro della direttiva (UE) 2015/1535[1], un progetto di decreto francese relativo alla messa a disposizione delle informazioni che permettono di identificare gli interferenti endocrini in un prodotto[2] e, nel 2021, un progetto di ordinanza francese che definisce l'elenco degli interferenti endocrini e le categorie di prodotti che presentano un rischio particolare di esposizione[3].

In entrambi i casi la Commissione ha formulato osservazioni rivolte alle autorità francesi sottolineando che tali progetti potrebbero non essere allineati al regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele[4] (violazione dell'articolo 51 sulla libera circolazione) e al regolamento REACH[5] (violazione dell'allegato XII in combinato disposto con l'articolo 128 sulla libera circolazione).

La Commissione ha inoltre sottolineato che il colecalciferolo non era stato identificato come sostanza estremamente preoccupante (SVHC) in conformità agli articoli 57 e 59 del regolamento REACH. Ciò significa che il colecalciferolo non deve essere considerato un interferente endocrino neppure negli alimenti.

Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che l'autorizzazione del colecalciferolo come fonte di vitamina D negli integratori alimentari e negli alimenti arricchiti a norma del regolamento (CE) n. 1170/2009[6] della Commissione sia scientificamente fondata[7].

Ultimo aggiornamento: 17 maggio 2022
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