Risposta di Thierry Breton a nome della Commissione europea
8.12.2022
La Commissione ringrazia l'onorevole deputata per la segnalazione di potenziali ostacoli al funzionamento del mercato unico e più in particolare al riconoscimento delle qualifiche professionali.
In assenza di un'armonizzazione della professione di docente a livello dell'UE, gli Stati membri sono liberi di regolamentare tale professione conformemente alle norme dell'UE. Per quanto riguarda le qualifiche, la professione di docente è regolamentata dalla normativa italiana, con la conseguenza che i docenti devono essere in possesso delle qualifiche richieste per poter esercitare tale professione sul territorio italiano. Considerato che i docenti abilitati in altri Stati membri non dispongono della qualifica italiana richiesta, essi possono esercitare la professione in Italia soltanto dopo aver ottenuto il riconoscimento della loro qualifica professionale in tale paese. Le autorità italiane hanno la facoltà di negare l'accesso a posti di lavoro con contratti a tempo determinato a coloro che non possiedono detto riconoscimento. La disposizione dell'ordinanza ministeriale n. 112, del 6 maggio 2022, che impedisce l'accesso alla professione in mancanza del riconoscimento della qualifica non appare pertanto in contrasto con la direttiva 2005/36/CE[1] relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.
Le autorità italiane devono tuttavia garantire che la procedura per ottenere il riconoscimento sia completata il prima possibile. Di recente la Commissione ha ricevuto una serie di denunce, che sta attualmente esaminando. Qualora venga accertata una violazione della direttiva 2005/36/CE o di altre norme dell'UE, la Commissione assicurerà un seguito adeguato.
- [1] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A02005L0036-20211210