Risposta di Ylva Johansson a nome della Commissione europea
10.3.2023
La Commissione si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di ingerenza, minaccia o intimidazione straniera sul territorio sovrano degli Stati membri.
Gli Stati membri, responsabili del mantenimento dell'ordine pubblico e della salvaguardia della sicurezza interna sul proprio territorio, hanno il diritto di indagare su qualsiasi presunta violazione delle proprie leggi o delle proprie competenze in materia di sicurezza interna che si verifichi sul loro territorio, nonché su qualsiasi violazione dei diritti umani.
Per quanto riguarda i presunti rimpatri forzati di cittadini cinesi, la Commissione sostiene l'applicazione del principio di non respingimento in linea con il diritto internazionale umanitario. Nessuno dovrebbe essere rimpatriato in un paese in cui potrebbe subire torture, pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e altri pregiudizi irreparabili. Tale principio si applica a tutti, sempre, indipendentemente dallo status di migrante.
Le minacce ibride, compresa la manipolazione delle informazioni, rappresentano una sfida per la sicurezza dell'UE che deve essere affrontata. La prospettiva strategica UE-Cina del marzo 2019 ha già delineato questo aspetto, sollevato anche dalla Commissione durante le riunioni bilaterali con il paese.
La Commissione ha sostenuto più volte la necessità di affrontare in modo più sistematico le campagne di manipolazione delle informazioni, compresa la disinformazione, e le ingerenze straniere di una serie di attori, tra cui la Cina.
Si cerca attualmente di intensificare le attività comuni in questo ambito, ad esempio attraverso il pacchetto di strumenti contro la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri. Nel 2023 la Commissione presenterà una serie di misure per la difesa della democrazia[1] che cercheranno anche di mettere in luce le influenze straniere occulte e i finanziamenti non trasparenti.
- [1] Come indicato nel discorso della presidente della Commissione sullo stato dell'Unione 2022.