Interrogazione parlamentare - E-003713/2023Interrogazione parlamentare
E-003713/2023

Il caso di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria, e il rispetto dei diritti umani nelle carceri ungheresi

Interrogazione con richiesta di risposta scritta  E-003713/2023
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Pina Picierno (S&D), Patrizia Toia (S&D), Giuliano Pisapia (S&D), Brando Benifei (S&D), Beatrice Covassi (S&D), Camilla Laureti (S&D), Elisabetta Gualmini (S&D)

L'11 febbraio 2023 Ilaria Salis, una cittadina italiana, si trovava a Budapest ad una manifestazione organizzata contro un raduno neonazista. A causa delle tensioni, ci sono stati scontri e pestaggi, che sono terminati con alcuni feriti. Ilaria è stata quindi fermata dalla polizia ungherese con l'accusa di lesioni gravi, nonostante le due persone aggredite che l'hanno denunciata riportassero solo ferite lievi. Per la magistratura ungherese, le vittime avrebbero subito "atti potenzialmente idonei a provocarne la morte", con il rischio di una pena di 16 anni.

Ilaria, stando a quanto riportato il 16 dicembre da Fabio Tonacci sul quotidiano "la Repubblica", è stata incarcerata per 6 mesi in Ungheria senza poter telefonare e in condizioni disumane, legata al collo, con topi e scarafaggi in cella.

La situazione delle carceri ungheresi è stata in passato documentata e criticata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo e dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura.

A quasi un anno dai fatti ancora non si è instaurata una collaborazione tra la magistratura italiana e quella ungherese per evidenti motivi di sfiducia, basati sul fatto che quest'ultima starebbe agendo influenzata da motivi politici.

Considerando quanto riportato, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

Presentazione:19.12.2023

Ultimo aggiornamento: 10 gennaio 2024
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