Recepimento della direttiva anti-discriminazioni sul lavoro in Italia
8.7.2003
INTERROGAZIONE ORALE H-0471/03
per il tempo delle interrogazioni della tornata di settembre I 2003
a norma dell'articolo 43 del regolamento
di Maurizio Turco
al Consiglio
Il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il decreto legislativo di attuazione della direttiva europea 2000/78/CE[1] contro le discriminazioni sul lavoro motivate da religione o convinzioni personali, handicap, età o orientamento sessuale. Tale decreto solleva dubbi in merito ad una corretta ed integrale applicazione della direttiva anti-discriminazioni, in particolare per quanto riguarda orientamento sessuale e religione. A tal riguardo, non ritiene il Consiglio che la direttiva sia trasposta forse in modo eccessivamente vago, senza che siano circoscritte come nella direttiva le possibili eccezioni al divieto di discriminazione? In particolare consente la dizione del comma 3 dell'articolo 3 del decreto discriminazioni in contrasto con la direttiva? È il decreto in contrasto con lo spirito e la lettera della direttiva, in particolare per quanto riguarda religione ed orientamento sessuale? Nel caso in cui la direttiva fosse attuata in Italia secondo tali norme, sarebbe il Consiglio tenuto a citare l'Italia davanti alla Corte di Giustizia?
Presentazione: 08.07.2003
it
- [1] GU L 303 de 2.12.2000, pag. 16.