di Astrid Lulling, Jean-Pierre Audy, Joseph Daul, Françoise Grossetête, Véronique Mathieu, Elisabeth Morin, Margie Sudre, Oldřich Vlasák e Dominique Vlasto, a nome del gruppo PPE-DE, Patrick Louis, a nome del gruppo IND/DEM, Jean Marie Beaupuy, Anne Laperrouze, Nathalie Griesbeck e Marielle De Sarnez, a nome del gruppo ALDE, Sergio Berlato, Cristiana Muscardini, Roberta Angelilli, Domenico Antonio Basile, Alessandro Foglietta, Antonio Mussa, Sebastiano (Nello) Musumeci, Giovanni Robusti, Umberto Pirilli e Salvatore Tatarella, a nome del gruppo UEN
Nel quadro della discussione relativa ai regolamenti di applicazione dell'OCM VINO, la Commissione intende sopprimere i testi in vigore sino al 31 luglio 2009 in materia di prassi enologiche per abolire il divieto di coupage dei vini bianchi e dei vini rossi senza AOP o IGP per produrre vino rosé.
I viticoltori di molte regioni degli Stati membri, nel corso degli ultimi decenni, hanno fatto sforzi ed investimenti notevoli per elaborare un vino rosé di grande qualità, riconosciuto come vero vino ed adeguato ad una domanda in crescita.
I loro sforzi hanno portato elementi di equilibrio in termini di economia locale e regionale e di gestione del territorio. I professionisti delle regioni interessate hanno espresso, anche al Parlamento europeo per l'intermediario dell'Intergruppo di viticoltura-tradizione-qualità, le loro profonde inquietudini di fronte alle gravi conseguenze sul piano economico, ecologico e occupazionale di una decisione che consentirà di fabbricare rosé a buon mercato. Questa misura in particolare rischia di portare ad una confusione tra rosé tradizionali e vini miscelati portando ad una concorrenza sleale, in grado di condannare, anche a breve termine, la produzione tradizionale di vini rosé.
Viste queste preoccupazioni e le nefaste conseguenze di una decisione affrettata è disposta la Commissione a:
1.rinviare la decisione incriminata, prevista per la fine di aprile;
2.procedere ad un'ampia concertazione con i professionisti del ramo, in base ad uno studio approfondito riguardante le conseguenze economiche, sociali ed ambientali derivanti dall'abolizione del divieto di coupage;
3.proporre opzioni che consentiranno di far beneficiare il settore vitivinicolo europeo di una maggiore competitività sui mercati europei e dei paesi terzi, mettendo i vini rosé tradizionali al riparo dalla concorrenza sleale.