Interrogazione parlamentare - O-000007/2013Interrogazione parlamentare
O-000007/2013

  Tutela e protezione del mercato vitivinicolo al di fuori dell'Unione europea

30.1.2013

Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000007/2013
alla Commissione
Articolo 115 del regolamento
Luis Manuel Capoulas Santos, Paolo De Castro, Iratxe García Pérez, Vasilica Viorica Dăncilă, Csaba Sándor Tabajdi, Eric Andrieu, Daciana Octavia Sârbu, Luís Paulo Alves, Pavel Poc
a nome del gruppo S&D

La Commissione ha recentemente iscritto all’ordine del giorno del comitato di gestione un progetto di regolamento volto ad autorizzare l’utilizzo delle denominazioni tradizionali "Château" e "Clos" per i vini prodotti sul territorio degli Stati Uniti e commercializzati su quello dell’Unione europea. Nel 2006 è entrato in vigore un accordo in materia di commercio di vino tra l’Unione europea e gli Stati Uniti. In un protocollo relativo all’etichettatura, tale accordo dava agli Stati Uniti la possibilità di utilizzare temporaneamente alcune denominazioni tradizionali, quali ad esempio "Château" e "Clos". A seguito dell'accordo, poiché non è stato constatato alcun progresso in merito all’usurpazione delle denominazioni di origine o dei riferimenti alle regioni viticole europee, che gli americani utilizzano alla stregua di denominazioni semigeneriche, nel marzo 2009 la Commissione ha notificato agli Stati Uniti la sospensione dell’autorizzazione all’esportazione nell’Unione europea dei vini americani che utilizzavano tali denominazioni.

Il regolamento (CE) n° 479/2008 del Consiglio del 29 aprile 2008 contiene norme sul funzionamento del sistema delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del mercato vitivinicolo, comprese, al Titolo III, Capo IV, disposizioni di tutela e protezione da fenomeni di imitazione, evocazione e usurpazione. In alcuni importanti mercati commerciali al di fuori dell'UE, i marchi e le etichette di prodotti vitivinicoli che recano diciture europee di prodotti vitivinicoli dell'UE certificati, come il vino italiano "Prosecco", il vino spagnolo "Rioja" DOC o le ricorrenti imitazioni dello "Champagne" DOC francese, sono la testimonianza di un fenomeno sempre più diffuso e tutt'altro che circoscritto. Pratiche commerciali di questo tipo rischiano di indurre in errore i consumatori finali, che potrebbero acquistare sul mercato prodotti che non hanno niente a che fare con i marchi europei DOP, e di avere ricadute negative di carattere economico e sociale per i lavoratori delle filiere produttive DOP.

Può la Commissione indicare come si è evoluta la situazione che nel marzo 2009 ha portato alla sospensione dell'autorizzazione all'esportazione nell'Unione europea dei vini americani che utilizzavano queste denominazioni?

Può la Commissione far sapere se è a conoscenza della problematica e quali iniziative intende adottare al fine di contrastare, anche in seno all'OMC e nell'ambito delle relazioni bilaterali con i paesi extraeuropei coinvolti, il diffondersi di tali fenomeni e proteggere, in maniera definitiva ed efficace, i prodotti vitivinicoli sui mercati non europei?

Presentazione: 30.1.2013

Notifica: 1.2.2013

Scadenza: 8.2.2013