Il servizio volontario europeo
13.7.2016
Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000107/2016
alla Commissione
Articolo 128 del regolamento
Silvia Costa, a nome della commissione per la cultura e l'istruzione
Nel 2016 il servizio volontario europeo (SVE) celebra il suo ventesimo anniversario. Durante questi 20 anni sono stati sostenuti 100 000 volontari. Il Parlamento europeo, e in particolare la commissione per la cultura e l'istruzione, sostengono il volontario in quanto espressione di solidarietà che contribuisce al rafforzamento della cittadinanza attiva e contrasta l'esclusione sociale, la povertà, l'intolleranza, il razzismo, la xenofobia e l'ingiustizia, contribuendo al contempo in modo significativo alla diffusione dei valori europei. I suoi vantaggi sono altresì evidenti nel volontariato effettuato con i paesi terzi, dal momento che costituisce uno strumento strategico per promuovere la comprensione reciproca e le relazioni interculturali.
Il volontariato fornisce ai partecipanti solide competenze di apprendimento per tutta la vita. Sussiste pertanto la necessità di promuovere sistemi volti a rafforzare la comprensione e la trasparenza delle competenze di apprendimento informale e non formale acquisite durante l'esperienza di volontariato.
Nonostante i riscontri positivi, la commissione CULT ritiene che si possa fare di più per migliorare il quadro relativo ai programmi di volontariato, e in particolare lo SVE, in modo da garantire un migliore accesso alle iniziative e alle opportunità disponibili e una maggiore conoscenza delle stesse.
In questo contesto, si chiede alla Commissione di rispondere ai seguenti quesiti:
– Intende la Commissione ampliare il campo d'applicazione, i partecipanti, i settori di attività e le destinazioni dello SVE, prevedendo altresì la possibilità di effettuare tutto o parte dello SVE online, facendo così uso delle nuove tecnologie? In caso affermativo, in che modo?
– Quali iniziative prevede la Commissione di lanciare o sviluppare allo scopo di incoraggiare il volontariato per le persone di tutte le età, compresa, ma non solo, la mobilità dei volontari transfrontalieri, in particolare nel contesto della crisi umanitaria?
– Intende la Commissione procedere al riconoscimento formale dello status di volontario europeo?
– È disposta la Commissione a sollecitare un migliore sostegno a favore dell'accesso dei cittadini di paesi terzi che desiderano fare volontariato in Europa?
– Quali misure adotterà la Commissione per raccogliere ulteriori dati sul valore delle attività di volontariato e per valorizzare il loro contributo alla coesione sociale e al PIL, fornendo così elementi a favore dello sviluppo di iniziative e programmi futuri e riconoscendo il volontariato come cofinanziamento?
– Prevede inoltre la Commissione di promuovere la cittadinanza dell'UE attraverso un'iniziativa di servizio civile europeo?