Istituzione di una garanzia per le competenze
8.11.2016
Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000133/2016
alla Commissione
Articolo 128 del regolamento
Thomas Händel, a nome della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
In un mondo sempre più digitalizzato, le persone scarsamente qualificate hanno opportunità occupazionali ridotte, sono maggiormente esposte alla disoccupazione a lungo termine e hanno maggiori difficoltà a partecipare appieno alla società. Secondo l'OCSE, percentuali elevate di adulti con una scarsa padronanza delle competenze di base (alfabetiche e matematiche) e digitali sono legate a livelli di produttività più bassi e minori prospettive di crescita e competitività. Questa situazione non solo è negativa per gli individui ma è anche estremamente onerosa per l'economia e la società in genere. Ciononostante, lo sviluppo di nuovi metodi di lavoro e di settori orientati al futuro ha un ruolo essenziale per quanto riguarda il tipo di competenze necessarie. L'inadeguatezza e la penuria delle qualifiche possono influire negativamente non solo sulla produttività e sulla crescita, ma anche sulla situazione sociale all'interno degli Stati membri e tra gli stessi. La proposta della Commissione raccomanda che essi si basino sulle iniziative e sulle politiche esistenti e istituiscano una garanzia per le competenze che consenta a coloro che hanno abbandonato il sistema d'istruzione senza completare il ciclo di istruzione secondaria superiore o equivalente, e non possono usufruire del sostegno a titolo della garanzia per i giovani, abbiano accesso a percorsi di sviluppo delle competenze.
1. La Commissione invita gli Stati membri a mettere a punto in tempi brevi un piano d'azione per l'attuazione. Ha la Commissione previsto un meccanismo o un organo incaricato di sostenere gli Stati membri nell'elaborazione e nel monitoraggio di tale piano? Vari soggetti interessati dovrebbero essere associati all'elaborazione del piano: in che modo gli Stati membri saranno incoraggiati affinché coinvolgano la società civile, gli istituti di istruzione, i sindacati e i datori di lavoro (imprese e industria) nel processo decisionale?
2. Ritiene la Commissione che sia possibile sviluppare questa iniziativa senza finanziamenti supplementari? Si fa riferimento al ricorso a diversi fondi dell'UE (ad esempio il FSE e il programma Erasmus+). Prevede quindi la Commissione di definire procedure appropriate che permettano la combinazione di diversi finanziamenti senza creare oneri burocratici?
3. Quale strategia adotterà la Commissione per coinvolgere gli Stati membri in questa iniziativa non giuridicamente vincolante?
4. Una delle principali cause dell'analfabetismo è l'abbandono scolastico: come prevede la Commissione di affrontare tale problema attraverso la sua raccomandazione?