Accordo sui beni ambientali
10.11.2016
Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000138/2016
alla Commissione
Articolo 128 del regolamento
Bernd Lange, Alessia Maria Mosca, a nome della commissione per il commercio internazionale
I negoziati per l'accordo sui beni ambientali sono stati avviati a luglio 2014 con l'obiettivo di rimuovere gli ostacoli al commercio per alcuni beni considerati essenziali ai fini della tutela ambientale e del contenimento dei cambiamenti climatici. Basato sulla lista originale dell'APEC, l'elenco comprendeva 54 beni, ma è rapidamente salito a 500 prodotti. Alla fine del 2015, i negoziati sull'accordo che si sarebbe dovuto raggiungere sfruttando lo slancio fornito dalla COP 21 di Parigi e la conferenza ministeriale dell'OMC di Nairobi non sono andati in porto. Da allora, il numero di beni nell'elenco è sceso a poco più di 300 e quelli più sensibili dal punto di vista ambientale sembrano essere sempre più esclusi.
1. Può la Commissione garantire che, nel condurre i negoziati, l'UE persegua principalmente obiettivi di tutela ambientale senza essere influenzata da interessi settoriali specifici a ridurre le tariffe doganali su un certo numero di beni?
2. Poiché i negoziati in corso contemplano soltanto le tariffe, in che modo intende la Commissione risolvere – nel caso fosse raggiunto un accordo – gli eventuali squilibri di mercato per le industrie europee che continueranno a incontrare barriere non tariffarie quando cercano di penetrare nei mercati esteri, barriere che invece non si presentano ai produttori stranieri che entrano nel mercato europeo?