Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000050/2018 alla Commissione Articolo 128 del regolamento Markus Pieper, a nome della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia
Le PMI rappresentano il 99 % delle imprese europee e forniscono oltre 90 milioni di posti di lavoro e 3 900 miliardi di euro di valore aggiunto.
Le PMI continuano a essere colpite in misura sproporzionata da oneri amministrativi e normativi e devono affrontare condizioni difficili, compresi i fallimenti del mercato. La Commissione ha pertanto presentato la raccomandazione 2003/361/CE, che stabilisce i criteri per la definizione delle PMI. Sono circa 100 gli atti legislativi successivi dell'UE che fanno riferimento a tale definizione e che stabiliscono norme per gli aiuti specifici destinati alle PMI, come opportunità di finanziamento, procedure semplificate ed esenzioni.
Si chiede alla Commissione di rispondere ai seguenti quesiti:
1. Alla luce delle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea del 15 settembre 2016 (T-675/13 e T-587/14), che hanno evidenziato i problemi connessi con le definizioni di imprese "collegate" e "partner", in che modo intende la Commissione affrontare queste sentenze, dato il considerevole numero di atti legislativi contenenti la definizione di PMI?
2. Intende adeguare la definizione in base all'inflazione e alla crescita della produttività, fin dal 2003, nel rispetto del principio di proporzionalità e tenendo conto anche delle specificità delle microimprese e delle PMI in termini di accesso a risorse umane, finanziarie e tecniche?
3. Inoltre, intende presentare una nuova raccomandazione per una definizione a sé stante di impresa a media capitalizzazione, un termine che figura già in vari atti legislativi dell'UE, tenendo conto delle loro specificità, tramite criteri che non siano il calcolo degli effettivi e il fatturato o il totale di bilancio, senza incidere negativamente sui beneficiari attuali dei regimi di sostegno alle PMI?