Autismo e occupazione inclusiva
17.3.2021
Interrogazione con richiesta di risposta orale O-000017/2021
alla Commissione
Articolo 136 del regolamento
Lucia Ďuriš Nicholsonová, Rosa Estaràs Ferragut, Pierfrancesco Majorino, Jordi Cañas, Stefania Zambelli, Katrin Langensiepen, José Gusmão
a nome della commissione per l'occupazione e gli affari sociali
L'autismo è una disabilità complessa e permanente vissuta in modo diverso da ciascuna persona affetta. Secondo le stime cinque milioni di persone in Europa rientrano nello spettro dell'autismo[1]. Le persone autistiche, indipendentemente dalle loro esigenze di sostegno, subiscono un elevato livello di discriminazione in tutti gli aspetti della vita, compresi l'istruzione e la formazione professionale, con conseguenti scarsi risultati occupazionali. La disoccupazione colpisce in modo sproporzionato le persone autistiche, anche quelle con un livello di istruzione superiore alla media[2]. Il loro tasso di occupazione è inferiore al 10 %[3], ben al di sotto dei tassi del 47 % per le persone con disabilità e del 72 % per le persone senza disabilità. Inoltre spesso sono sottoccupate, lavorano in posti di lavoro precari e/o di breve durata con retribuzioni molto basse, spesso all'interno di istituti e contesti protetti, e sono ad alto rischio di povertà ed esclusione sociale. La pandemia ha lasciato loro minori opportunità di istruzione e di occupazione a causa dell'abbandono scolastico, del licenziamento e della sospensione dei servizi di sostegno e degli interventi basati su elementi concreti. In merito al loro diritto di partecipare pienamente alla società su base paritaria con gli altri, e con riferimento alla nuova strategia sulla disabilità[4], alla direttiva sulla parità in materia di occupazione[5], al piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali, agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, la commissione per l'occupazione e gli affari sociali desidera porre alla Commissione i seguenti quesiti:
1. Cosa intende fare per migliorare le prospettive di sviluppo personale e i risultati occupazionali delle persone autistiche, in particolare per quanto riguarda la protezione nell'ambito dei quadri giuridici in materia di sicurezza sociale, condizioni di lavoro, salari minimi e non discriminazione nelle istituzioni, sostegno personalizzato e specializzato nell'istruzione e nella formazione e nella transizione tra questi e l'occupazione, e approcci personalizzati per individuare le esigenze e migliorare l'occupabilità (anche con procedure di assunzione modificate e corsi di formazione basati su dati concreti per i datori di lavoro), al fine di garantire un'occupazione di qualità e inclusiva con pari retribuzione, come per le persone senza disabilità, e un accomodamento ragionevole, l'impiego di tecnologie assistive e l'utilizzo dei fondi dell'UE in questo contesto?
2. In che modo intende migliorare e garantire concretamente la raccolta e il monitoraggio di dati disaggregati di qualità sulla situazione occupazionale delle persone autistiche, comprese le persone con condizioni concomitanti, altre disabilità e negli istituti e nei contesti protetti?
3. Quali misure concrete propone per tenere conto della qualità della vita, della diversità della situazione e delle esigenze delle persone affette dallo spettro dell'autismo, nonché degli effetti della pandemia e della discriminazione intersettoriale cui sono confrontate nei settori, tra l'altro, dell'istruzione, dell'edilizia abitativa, dell'occupazione, della protezione sociale e dell'inclusione, e al fine di garantire che gli Stati membri affrontino le loro esigenze specifiche nell'attuazione della strategia dell'UE sulla disabilità?
Presentazione: 17.3.2021
Scadenza: 18.6.2021
- [1] Prevalenza stimata di 1 persona su 100 affetta da autismo, cfr. Elsabbagh, M. et al, "Global Prevalence of Autism and Other Pervasive Developmental Disorders" (Prevalenza globale dell'autismo e altri disturbi dello spettro autistico), Autism Research, Vol. 5, nr. 3, 2012; Fombonne, E. et al, "Prevalence of Autism Spectrum Disorders in a Total Population Sample" (Prevalenza dei disturbi dello spettro autistico in un campione della popolazione totale), The American Journal of Psychiatry, Vol. 168, nr. 9, 2011; Rete di monitoraggio dell'autismo e delle disabilità dello sviluppo, "Prevalence of Autism Spectrum Disorders – Autism and Developmental Disabilities Monitoring Network, 14 Sites, United States, 2008" (Prevalenza dei disturbi dello spettro autistico - Rete di monitoraggio dell'autismo e delle disabilità dello sviluppo, 14 siti, Stati Uniti), Morbidity and Mortality Weekly Report: Surveillance Summaries, Vol. 61, nr. 3, 2012; Mattila et al 2011; Saemundsen, E. et al, "Prevalence of autism spectrum disorders in an Icelandic birth cohort" (Prevalenza dei disturbi dello spettro autistico in una coorte di nascita islandese), BMJ Open, 2013; Baird, G. et al, "IQ in children with autism spectrum disorders: data from the Special needs and Autism Project (SNAP)" (Il QI nei bambini con disturbi dello spettro autistico: dati provenienti dal progetto sui bisogni specifici e l'autismo), Psychological Medicine, Vol. 41, nr. 3, 2011.
- [2] Riedel, A. et al, "Well Educated Unemployed – On Education, Employment and Comorbidities in Adults with High-Functioning Autism Spectrum Disorders in Germany" (Disoccupati ben istruiti - istruzione, occupazione e comorbidità negli adulti con disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento in Germania), Psychiatrische Praxis, Vol. 43, nr. 1, 2016.
- [3] Presentazione di Autism-Europe in seno alla commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo del 5 novembre 2019, disponibile al seguente indirizzo: https://www.autismeurope.org/wp-content/uploads/2019/11/presentation_employment_autism_final2.pptx.pdf.
- [4] Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 (COM(2021)0101.
- [5] Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16).