Applicazione in Italia della direttiva 2004/80/CE relativa all'indennizzo delle vittime di reato
19.11.2018
Interrogazione con richiesta di risposta scritta P-005817-18
alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Lara Comi (PPE)
Lo Stato italiano, dopo un grave ritardo di dodici anni con la finalità di contenere la spesa pubblica, ha introdotto un sistema di indennizzo per le vittime di reati intenzionali e violenti (omicidi dolosi, lesioni dolose, violenze sessuali) commessi sul territorio italiano con la legge n.122/2016.
Il decreto attuativo del 2017 ha recepito finalmente la direttiva europea 2004/80/CE, stabilendo somme che non sono da considerarsi tali da costituire un «equo indennizzo». Infatti in molte sentenze — fino all'entrata in vigore della legge n. 122 e successive modifiche — le somme liquidate erano comprese tra 50 000 e 150 000 EUR, contro gli attuali 4 800 EUR.
Altresì, il governo italiano, con i tempi dei contenziosi processuali e con l'attuale situazione finanziaria, non riesce a soddisfare tutte le richieste e a coprire l'intero indennizzo dovuto, causando spesso ritardi e/o corresponsione di importi ridotti.
Può la Commissione dire:
- —in che modo l'Italia può soddisfare le richieste di indennizzo se le somme stanziate per il fondo di anno in anno sono esigue?
- —In che modo può sostenere l'Italia nel garantire maggiore sicurezza e quindi aiutare nella riduzione dei reati commessi?