Interrogazione parlamentare - P-006345/2020Interrogazione parlamentare
P-006345/2020

Sentenza sul divieto di aborto in Polonia

Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta  P-006345/2020
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Marianne Vind (S&D), Nikolaj Villumsen (GUE/NGL), Marc Tarabella (S&D), Tanja Fajon (S&D), Dimitrios Papadimoulis (GUE/NGL), Sylvie Guillaume (S&D), Juozas Olekas (S&D), Maria-Manuel Leitão-Marques (S&D), Manuel Bompard (GUE/NGL), Emmanuel Maurel (GUE/NGL), Karin Karlsbro (Renew), Manon Aubry (GUE/NGL), Christel Schaldemose (S&D), Andrus Ansip (Renew), Milan Brglez (S&D), Anne-Sophie Pelletier (GUE/NGL), Linea Søgaard-Lidell (Renew), Pina Picierno (S&D), Evelyn Regner (S&D), Pernille Weiss (PPE), Heléne Fritzon (S&D), Leila Chaibi (GUE/NGL), Johan Danielsson (S&D), Elżbieta Katarzyna Łukacijewska (PPE), Gabriele Bischoff (S&D), Jytte Guteland (S&D), Nora Mebarek (S&D), Anna Cavazzini (Verts/ALE), Rovana Plumb (S&D), Niels Fuglsang (S&D), Terry Reintke (Verts/ALE), Monika Beňová (S&D), Vera Tax (S&D), Radka Maxová (Renew), Fabio Massimo Castaldo (NI), Miroslav Číž (S&D), Malin Björk (GUE/NGL)

Il 22 ottobre 2020 la "Corte costituzionale" polacca ha emesso una sentenza che dichiara incostituzionale l'aborto legale in caso di gravi malformazioni del feto diviene. La sentenza limita l'aborto legale ai casi di stupro, incesto o di pericolo per la salute della madre. Tale provvedimento vieta in pratica il 98 % degli aborti finora praticati in Polonia e costringe le donne a recarsi in altri Stati membri dell'UE per abortire o a rivolgersi a strutture non regolamentate a proprio rischio.

Questo sviluppo mette in discussione gli stessi diritti fondamentali e i valori fondanti dell'UE: la dignità umana, la libertà, l'uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, il diritto all'integrità fisica e psichica della persona (articolo 3, paragrafo 1, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ("la Carta")) e il diritto al rispetto della vita privata e della vita familiare (articolo 7 della Carta), il che è profondamente inaccettabile.

Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2020
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