Oggetto: Trattamenti COVID e assistenza domiciliare
Migliaia di pazienti muoiono di coronavirus ogni giorno e, come se non bastasse, le varianti SARS-CoV-2, che ancora non sappiamo se resistano al vaccino, continuano a diffondersi a ritmi sostenuti.
Mentre la ricerca scientifica è concentrata sui vaccini, ancora non disponiamo di indicazioni univoche in merito alle migliori terapie per la lotta al virus. Nella maggior parte dei paesi, infatti, i medici sono costretti ad assumersi completamente la responsabilità delle terapie alternative somministrate ai pazienti.
È stato dimostrato che antinfiammatori, eparina, antibiotico, cortisone, adenosina e idrossiclorochina, assunti nelle fasi precoci dell'infezione, hanno effetti positivi sull'inibizione della replicazione virale.
Inoltre, per azzerare i rischi di contagio e scongiurare la saturazione delle strutture ospedaliere, un'assistenza domiciliare efficace e organica si rivela un'opzione auspicabile.
Può dunque la Commissione chiarire se:
1. intende procedere, anche per mezzo dell'EMA, a una concreta e sistematica raccolta di dati e alla promozione di studi in merito alle migliori terapie da somministrare ai pazienti;
2. intende fornire linee guida e protocolli agli operatori sanitari sui tempi e le modalità di somministrazione delle specifiche terapie diffuse ad oggi, nonché sulla compatibilità di queste ultime con eventuali malattie pregresse;
3. intende stanziare fondi destinati allo sviluppo, negli Stati membri, di sistemi di servizi domiciliari socio-assistenziali?
La presente interrogazione è sostenuta da deputati diversi dagli autori: Isabella Tovaglieri (ID), Rosanna Conte (ID), Mara Bizzotto (ID), Gianantonio Da Re (ID)