Responsabilità morali del Pakistan nell'Afghanistan dei Talebani
24.8.2021
Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta P-003943/2021
al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Articolo 138 del regolamento
Anna Bonfrisco (ID), Gianna Gancia (ID), Silvia Sardone (ID), Stefania Zambelli (ID), Massimo Casanova (ID)
L'Afghanistan è uno stato islamico e le innumerevoli sofferenze e ingiustizie patite dal popolo musulmano afghano devono terminare perchè contrarie alla fede islamica, una fede che accorda il primo valore alla sicurezza.
La Cina, pur affermando di essere tra i principali paesi del mondo ad assumersi importanti responsabilità per la pace, la stabilità e lo sviluppo del mondo intero, in realtà si basa su un sistema filosofico-politico a bassa influenza religiosa, autocratico, opaco e digitalmente coercitivo e intrusivo.
L'UE, invece, caratterizza le proprie politiche interne ed esterne sul rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani.
Gli interroganti chiedono al VP/HR se, pur in presenza di culture politico-filosofiche differenti, riterrebbe opportuno:
- 1.avviare un dibattito sull'Afghanistan insieme all'Organizzazione per la Cooperazione Islamica con l'intento di sviluppare posizioni comuni;
- 2.avviare un dialogo strategico con il Pakistan, primo contributore alla presa di potere da parte dei Talebani, proponendogli di assumersi la responsabilità principale di favorire la riconciliazione del popolo afghano, di condannare la violenza e l'estremismo e di favorire un dialogo nazionale basato sulla pace, la tolleranza, l'inclusione e la dignità umana, che allo stesso tempo eviti il fanatismo, il settarismo e il dogmatismo gretto.
Sostenitori[1]
- [1] La presente interrogazione è sostenuta da deputati diversi dagli autori: Susanna Ceccardi (ID), Annalisa Tardino (ID), Isabella Tovaglieri (ID)