Risposta di Stella Kyriakides a nome della Commissione europea
8.3.2022
Nell'UE un'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale è rilasciata solo dopo che ne sono state valutate qualità, sicurezza ed efficacia e che per il suo impiego è stato stabilito un rapporto rischio/beneficio favorevole. Per le autorizzazioni dell'UE relative ai vaccini anti COVID-19 tale valutazione è effettuata dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA).
L'EMA ha analizzato relazioni che descrivono l'analisi di diverse fiale di vaccini anti COVID-19 che lasciano intendere una presenza di grafene nei vaccini e ha concluso che i dati attualmente disponibili non dimostrano la presenza di grafene nei vaccini in questione. L'analisi condotta dal gruppo di lavoro dell'EMA per i medicinali biologici comprendeva un contributo della Direzione europea della qualità dei medicinali e dei laboratori di prova nazionali indipendenti responsabili del rilascio dei lotti (laboratori ufficiali di controllo dei medicinali) sulla spettroscopia Raman.
L'ossido di grafene non è utilizzato nella fabbricazione o formulazione di nessuno dei vaccini anti COVID-19 o di altri medicinali e pertanto non è presente negli impianti di produzione né vi è alcun modo evidente che possa finire nei vaccini. Le prove di controllo della qualità e l'accertamento della qualità, effettuati dai fabbricanti dei vaccini e dai laboratori ufficiali di controllo dei medicinali responsabili del rilascio dei lotti confermano che ciascun lotto, prima di essere rilasciato, era conforme a tutti gli standard di qualità. Non sono stati ricevuti reclami relativi ai prodotti per i lotti indicati nel documento. La presenza di grafene o di derivati del grafene nei vaccini non è quindi plausibile.
La Commissione e l'EMA non ritengono che in questa fase siano necessarie ulteriori azioni.