Conseguenze negative della proposta di revisione della Commissione europea della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia
27.1.2023
Interrogazione prioritaria con richiesta di risposta scritta P-000253/2023
alla Commissione
Articolo 138 del regolamento
Simona Baldassarre (ID), Silvia Sardone (ID), Gianantonio Da Re (ID), Isabella Tovaglieri (ID), Paolo Borchia (ID), Valentino Grant (ID)
Secondo quanto previsto dalla proposta di revisione della Commissione europea della Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, gli edifici residenziali dovrebbero essere ristrutturati per passare alla classe energetica F entro il 2030 e almeno alla classe energetica E entro il 2033, in linea con l'obiettivo di portare a emissioni zero tutti gli edifici entro il 2050.
Tuttavia, solo in Italia, oltre 9 milioni di edifici su 12,2 milioni non sarebbero in regola. Il 74 % degli immobili è stato realizzato prima dell'entrata in vigore della normativa completa sul risparmio energetico e sulla sicurezza sismica, e addirittura il 35,3 % degli immobili rientra nella classe G. Pertanto, i costi sarebbero impellenti, senza tenere conto dello stato in cui attualmente versano le economie europee a causa della pandemia e della guerra in Ucraina.
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1.Quali fondi intenderebbe elargire per coprire le spese necessarie alla riqualificazione energetica degli edifici residenziali, e quali strumenti finanziari potrebbero essere erogati a salvaguardia dei portafogli dei cittadini?
- 2.Come intenderebbe proteggere il mercato immobiliare dal contraccolpo negativo prodotto dalla perdita di valore degli immobili a seguito della ricezione della Direttiva?
Sostenitore[1]
Presentazione: 27.1.2023
- [1] La presente interrogazione è sostenuta da un deputato diverso dagli autori: Elena Lizzi (ID)