insieme del testo tranne i termini "sottolineando che i contributi destinati a tale incremento dovrebbero provenire dall'aumento dei pagamenti a carico degli Stati membri con il maggiore reddito nazionale lordo (RNL) e il più elevato reddito pro capite, correggendo l'attuale sistema squilibrato e iniquo dei criteri di contribuzione;"
seconda parte:
tali termini
em 32
prima parte:
insieme del testo tranne i termini "più armonizzato"
seconda parte:
tali termini
ALDE:
§ 6
prima parte:
"si rammarica che negli ultimi anni il bilancio dell'Unione sia stato una vittima collaterale dell'atteggiamento ipocrita degli Stati membri, che li ha portati a considerare il loro contributo al bilancio dell'Unione come un onere e a trattarlo come una variabile dell'aggiustamento dei bilanci nazionali;"
seconda parte:
"chiede, in tale contesto, una maggiore flessibilità per quanto riguarda le spese degli Stati membri in determinati settori, quali gli investimenti nel quadro del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) e la lotta contro la disoccupazione, la povertà e le disuguaglianze, anche alla luce della necessità di far fronte alle minacce emergenti per la sicurezza e alla crisi migratoria e dei rifugiati;"
terza parte:
"sottolinea che il bilancio dell'UE, che è un bilancio di investimenti, può apportare un valore aggiunto particolarmente forte stimolando la crescita, la competitività e la creazione di posti di lavoro negli Stati membri; richiama l'attenzione sulla necessità che i contributi degli Stati membri al bilancio dell'Unione non siano trattati come una variabile dell'aggiustamento dei bilanci nazionali che dipende dalla situazione macroeconomica; ribadisce altresì il valore aggiunto del bilancio dell'Unione in termini di sinergie e di economie di scala; sottolinea la situazione speciale delle regioni isolate e/o periferiche;"
quarta parte:
"insiste sul fatto che i contributi degli Stati membri al bilancio dell'UE non dovrebbero essere considerati ai fini del calcolo del deficit strutturale degli Stati membri;"
em 41
prima parte:
"esprime profonda preoccupazione quanto alla mancanza di una protezione adeguata dei minori non accompagnati lungo le rotte in direzione di un luogo sicuro e chiede che si proceda a un'indagine approfondita sul caso dei 10 000 bambini scomparsi riferito da Europol;"
seconda parte:
"chiede che sia svolta un'indagine approfondita su tutte le misure e tutti i progetti, in particolare quelli che hanno beneficiato del sostegno finanziario dell'UE e che sono attuati con il supporto degli Stati membri nel settore della gestione della migrazione, dell'asilo e delle frontiere, al fine di verificarne la conformità con il diritto europeo e internazionale, in particolare con la Carta dei diritti umani delle Nazioni unite, la Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati, la Convenzione sui diritti del fanciullo, la Convenzione europea dei diritti dell'uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;"
"ritiene altresì che occorra utilizzare in modo più efficace le disposizioni relative al dialogo politico con i parlamenti nazionali; mette in risalto, a tal proposito, l'importante ruolo attribuito ai parlamenti nazionali dal trattato di Lisbona e sottolinea come, oltre al ruolo che svolgono nel monitorare il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, essi possano offrire e offrano contributi positivi nel quadro del dialogo politico; incoraggia un uso migliore dei meccanismi di sussidiarietà e di proporzionalità esistenti, come stabilito dai trattati;"
seconda parte:
"sottolinea la necessità di una maggiore flessibilità nell'applicazione del termine di otto settimane a disposizione dei parlamenti nazionali per formulare un parere motivato sul mancato rispetto del principio di sussidiarietà;"
Verts/ALE:
§ 7
prima parte:
insieme del testo tranne i termini "sottolinea l'importanza della decisione di effettuare un'indagine annuale sugli oneri quale strumento per identificare e monitorare, in maniera chiara e trasparente, i risultati degli sforzi dell'Unione, al fine di evitare e ridurre la sovraregolamentazione e gli oneri amministrativi; evidenzia che tale indagine dovrebbe includere un elenco riguardante specificatamente le PMI e dovrebbe operare una distinzione tra gli oneri che le singole proposte della Commissione cercano di imporre e quelli imposti dagli atti dei singoli Stati membri; sottolinea che la fattibilità e l'opportunità della definizione di obiettivi per la riduzione degli oneri in settori specifici deve essere attentamente valutata caso per caso nel quadro di una stretta collaborazione tra le istituzioni, incentrandosi sulla qualità della legislazione e senza compromettere le norme pertinenti dell'Unione; auspica che la Commissione proponga l'abrogazione regolare degli atti legislativi, qualora lo ritenga necessario; si compiace, a tal proposito, del fatto che le tre istituzioni abbiano convenuto che le valutazioni d'impatto dovrebbero considerare anche l'impatto delle proposte sugli oneri amministrativi, in particolare per quanto concerne le PMI;"
"rileva che la relazione della Commissione indica le ingenti quantità di merci di contrabbando presenti sul mercato dell'UE e il forte aumento dei sequestri di sigarette non di marca ("cheap whites"),"
seconda parte:
"e trae la conclusione che non vi è stato alcun effetto positivo sulla salute pubblica derivante dall'accordo con PMI;"
"esorta la Commissione a procedere a una tempestiva ratifica del protocollo;"
seconda parte:
"ritiene tuttavia che il rinnovo dell'accordo invierebbe un messaggio dannoso e controproducente ai paesi terzi, ossia che l'UE si impegna in interazioni inappropriate con l'industria del tabacco, benché il protocollo le proibisca chiaramente;"
Varie
Anche Dimitrios Papadimoulis (gruppo PPE) ha firmato la proposta di risoluzione comune B8–0311/2016.