Proposta di risoluzione comune - RC-B10-0179/2024Proposta di risoluzione comune
RC-B10-0179/2024

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sull'aggravamento della crisi democratica in Georgia in seguito alle recenti elezioni parlamentari e alla presunta frode elettorale

26.11.2024 - (2024/2933(RSP))

presentata a norma dell'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B10‑0179/2024 (Renew)
B10‑0180/2024 (Verts/ALE)
B10‑0182/2024 (PPE)
B10‑0183/2024 (S&D)
B10‑0184/2024 (ECR)

Rasa Juknevičienė, Antonio López‑Istúriz White, Michael Gahler, Andrzej Halicki, David McAllister, Sebastião Bugalho, Željana Zovko, Isabel Wiseler‑Lima, Nicolás Pascual de la Parte, Mika Aaltola, Wouter Beke, Krzysztof Brejza, Daniel Caspary, Sandra Kalniete, Łukasz Kohut, Andrey Kovatchev, Ana Miguel Pedro, Davor Ivo Stier, Riho Terras, Matej Tonin, Milan Zver
a nome del gruppo PPE
Yannis Maniatis, Nacho Sánchez Amor, Sven Mikser, Tobias Cremer
a nome del gruppo S&D
Joachim Stanisław Brudziński, Adam Bielan, Rihards Kols, Mariusz Kamiński, Małgorzata Gosiewska, Roberts Zīle, Assita Kanko, Reinis Pozņaks, Ondřej Krutílek, Alexandr Vondra, Sebastian Tynkkynen, Veronika Vrecionová, Charlie Weimers, Jadwiga Wiśniewska
a nome del gruppo ECR
Urmas Paet, Petras Auštrevičius, Malik Azmani, Dan Barna, Michał Kobosko, Moritz Körner, Ilhan Kyuchyuk, Nathalie Loiseau, Jan‑Christoph Oetjen, Marie‑Agnes Strack‑Zimmermann, Hilde Vautmans, Lucia Yar, Dainius Žalimas
a nome del gruppo Renew
Markéta Gregorová
a nome del gruppo Verts/ALE
Hanna Gedin, Jonas Sjöstedt


Procedura : 2024/2933(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B10-0179/2024
Testi presentati :
RC-B10-0179/2024
Discussioni :
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sull'aggravamento della crisi democratica in Georgia in seguito alle recenti elezioni parlamentari e alla presunta frode elettorale

(2024/2933(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia, in particolare quella del 9 ottobre 2024 sul regresso democratico e le minacce al pluralismo politico in Georgia[1],

 visto l'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra[2],

 viste la dichiarazione sui risultati e le conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione elettorale condotta dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/ODIHR) sulle elezioni parlamentari tenutesi in Georgia il 26 ottobre 2024 e la dichiarazione rilasciata dal capo della delegazione di osservazione elettorale del Parlamento europeo,

 viste la dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, del 29 ottobre 2024, sui recenti sviluppi a seguito delle elezioni parlamentari in Georgia e la dichiarazione congiunta dell'alto rappresentante e della Commissione, del 27 ottobre 2024, sulle elezioni parlamentari in Georgia,

 vista la dichiarazione congiunta di Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, Olaf Scholz, cancelliere della Repubblica federale di Germania, e Donald Tusk, primo ministro della Repubblica di Polonia, del 7 novembre 2024, sulla situazione in Georgia,

 vista la dichiarazione congiunta del presidente della commissione per gli affari esteri, della presidente della delegazione per le relazioni con il Caucaso meridionale e del presidente della delegazione all'Assemblea parlamentare Euronest, del 28 ottobre 2024, sulle elezioni parlamentari in Georgia,

 vista la dichiarazione congiunta dei ministri dell'UE del 28 ottobre 2024 sulle elezioni in Georgia,

 vista la dichiarazione comune del gruppo "Friends of Georgia" (Amici della Georgia), composto da rappresentanti di parlamenti europei, del 6 novembre 2024, intitolata "On international inquiry commission to investigate irregularities of elections in Georgia" (Su una commissione d'inchiesta internazionale che indaghi sulle irregolarità delle elezioni in Georgia),

 visto lo status di paese candidato all'adesione all'UE concesso alla Georgia dal Consiglio europeo in occasione del vertice del 14 e 15 dicembre 2023,

 vista la comunicazione della Commissione del 30 ottobre 2024 intitolata "Comunicazione 2024 sulla politica di allargamento dell'UE" (COM(2024)0690), che include la prima relazione sui progressi compiuti dalla Georgia,

 visto l'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che il 26 ottobre 2024 si sono svolte le elezioni parlamentari in Georgia; che i mesi precedenti le elezioni sono stati caratterizzati da attacchi significativi alla democrazia in Georgia, tra cui l'adozione affrettata di leggi antidemocratiche criticate dalle Nazioni Unite, dalla Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) e dall'UE; che nel periodo pre-elettorale non sono stati rispettati gli standard democratici a causa delle azioni compiute dal partito al governo, Sogno georgiano, e dalle autorità, che hanno alimentato un clima di paura, anche attraverso arresti, incursioni nelle abitazioni, intimidazioni e violenze nei confronti di politici dell'opposizione, leader della società civile, giornalisti, ricercatori e altre persone critiche verso il governo;

B. considerando che durante la campagna elettorale il partito al governo, Sogno georgiano, ha sfruttato il naturale timore della società georgiana nei confronti della guerra ribadendo di essere il "partito della pace" e sostenendo che l'opposizione avrebbe presumibilmente trascinato il paese in guerra contro la Russia su ordine dell'Occidente, chiamato, con intento cospirativo, il "partito della guerra globale"; che i leader della Federazione russa e i suoi propagandisti hanno sostenuto apertamente il partito Sogno georgiano sia prima che dopo le elezioni; che i leader di spicco del partito al governo hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche durante la campagna elettorale, esprimendo l'intenzione di vietare i principali partiti di opposizione dopo le elezioni e suscitando così preoccupazioni circa l'equità e l'inclusività del processo politico;

C. considerando che alle elezioni parlamentari tenutesi in Georgia il 26 ottobre 2024 gli elettori hanno potuto scegliere tra diversi candidati, ma le elezioni sono state inficiate da irregolarità gravi, denunce documentate di manipolazione di voti e soppressione delle libertà degli elettori, in particolare attraverso acquisti di voti, vessazioni nei confronti degli osservatori, allontanamento dei mezzi d'informazione dai seggi elettorali, intimidazione degli elettori all'interno e all'esterno dei seggi, controllo degli elettori e confisca di documenti d'identità nelle zone rurali, documenti che sono stati successivamente consegnati ad attivisti fedeli al partito al governo affinché votassero, trasporto organizzato degli elettori, incitamento all'odio, accesso ai seggi insufficiente per i cittadini georgiani all'estero e differenze improbabili tra donne e uomini nell'affluenza alle urne nelle circoscrizioni rurali; che i dipendenti del settore pubblico e i beneficiari di prestazioni sociali hanno subito pressioni per sostenere il partito al governo;

D. considerando che gli osservatori elettorali hanno rilevato l'aggravarsi delle divisioni politiche e un significativo squilibrio nell'allocazione delle risorse finanziarie, così come i numerosi vantaggi di cui gode il partito al potere, che hanno reso le condizioni di concorrenza ancora più impari di quanto non fossero già; che l'efficacia del controllo finanziario della campagna è stata compromessa da un'applicazione limitata delle norme e da preoccupazioni circa l'imparzialità e la strumentalizzazione politica dell'organismo di vigilanza;

E. considerando che in occasione delle elezioni parlamentari del 26 ottobre 2024 in Georgia è stato utilizzato per la prima volta un sistema completamente proporzionale, con dispositivi elettronici per l'identificazione degli elettori e lo spoglio dei voti; che queste tecnologie hanno suscitato preoccupazioni in merito alla trasparenza, alla segretezza del voto e alla mancanza di una verifica indipendente;

F. considerando che recenti modifiche del codice elettorale, compresa la soppressione delle quote di genere, hanno cambiato la composizione della commissione elettorale centrale (CEC) e, insieme alla promulgazione della "legge sulla trasparenza dell'influenza straniera", hanno limitato le libertà fondamentali, stigmatizzato le organizzazioni della società civile e compromesso l'integrità delle istituzioni democratiche della Georgia;

G. considerando che missioni di osservazione elettorale autorevoli e indipendenti in Georgia hanno concluso che una combinazione di coercizione preelettorale, manipolazione il giorno delle elezioni e limitazione dell'accesso degli osservatori ha fatto sì che le elezioni non riflettessero la reale volontà del popolo georgiano; che un sistema di confisca di documenti d'identità, raccolta di dati e presenze non autorizzate ha creato un clima coercitivo, rafforzando la complicità di attori statali nell'agevolare la frode elettorale; che il principio della segretezza del voto è stato ampiamente violato il giorno delle elezioni; che le elezioni sono state manipolate mediante una combinazione di intimidazione degli elettori, ostruzione dell'osservazione e manipolazione delle procedure elettorali e non possono essere considerate libere ed eque;

H. considerando che le anomalie generalizzate nell'affluenza alle urne e nelle percentuali di voto a favore del partito al governo erano coerenti con molte denunce di irregolarità elettorali;

I. considerando che quasi tutti i sondaggi prima delle elezioni hanno suggerito che il partito Sogno georgiano non avrebbe ottenuto la maggioranza; che la discrepanza tra i sondaggi effettuati prima delle elezioni e i risultati elettorali comunicati dalla CEC non può essere spiegata adducendo un margine di errore statistico;

J. considerando che la presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, ha condannato pubblicamente la manipolazione delle elezioni, ha rifiutato di riconoscere la validità del risultato e ha chiesto un'indagine internazionale e nuove elezioni; che la presidente ha affermato che riconoscere il risultato equivarrebbe ad "accettare l'assoggettamento della Georgia alla Russia" e ha descritto il processo elettorale come "un'operazione speciale russa"; che le quattro coalizioni di opposizione che hanno superato la soglia elettorale hanno respinto i risultati elettorali e si sono rifiutate di legittimare il parlamento così eletto; che quattro blocchi dell'opposizione, vale a dire il Movimento nazionale unito, la Coalizione per una Georgia forte, la Coalizione per il cambiamento e Gakharia per la Georgia, non hanno accettato il mandato parlamentare e si sono rifiutati di aderire all'undicesima convocazione del parlamento, sostenendo l'illegittimità delle elezioni parlamentari del 26 ottobre; che, il 13 novembre 2024, ripetendo le dichiarazioni rese in agosto, il primo ministro georgiano Kobakhidze ha ribadito l'intenzione di vietare costituzionalmente i principali partiti di opposizione qualora rifiutino di accettare i loro mandati parlamentari; che la Georgia si trova quindi in una crisi costituzionale;

K. considerando che il nuovo parlamento è stato convocato il 25 novembre 2024 senza la partecipazione di membri dell'opposizione; che la presidente Salome Zourabichvili ha dichiarato, con riferimento alla sessione inaugurale del parlamento, che "oggi il parlamento della Georgia non esiste più" in quanto il partito Sogno georgiano ha "calpestato la costituzione";

L. considerando che, nella sua dichiarazione a seguito delle elezioni, il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) ha ricordato che gli osservatori internazionali non hanno dichiarato che le elezioni sono state libere e regolari, ha chiesto un'inchiesta trasparente e un'indagine sulle irregolarità e sulle pressioni e intimidazioni esercitate nei confronti degli elettori e ha sottolineato la necessità di invertire la tendenza verso il regresso democratico in Georgia;

M. considerando che il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, si è recato a Tbilisi per congratularsi con il partito Sogno georgiano prima che fossero resi pubblici i risultati definitivi delle elezioni e senza prima consultare gli altri leader dell'UE, ed è stato l'unico leader dell'UE a farlo;

N. considerando che le organizzazioni della società civile georgiane hanno presentato denunce e chiesto indagini sui brogli elettorali, sebbene in molti casi gli organi inquirenti non abbiano avviato alcuna inchiesta e non abbiano esaminato adeguatamente le violazioni; che la CEC si è finora rifiutata di pubblicare l'audit commissionato sul sistema di voto elettronico e ha certificato i risultati delle elezioni malgrado le suddette irregolarità;

O. considerando che all'azione legale intentata dalle organizzazioni della società civile georgiane hanno fatto seguito misure punitive da parte delle autorità nei confronti di rappresentanti della società civile, tra cui convocazioni indebite a interrogatori e pesanti ammende per aver parlato di brogli elettorali;

P. considerando che i tribunali georgiani continuano ad applicare procedure accelerate per gestire le cause intentate dai partiti politici dell'opposizione e dagli osservatori locali per denunciare presunte irregolarità nelle votazioni e continuano ad archiviarle in massa, respingendo nel contempo le richieste per la citazione di testimoni e le richieste che obbligherebbero la CEC a consegnare i documenti attestanti la consegna e la ricezione delle penne e delle schede acquistate e utilizzate per le votazioni;

Q. considerando che il 16 novembre 2024, nonostante numerose denunce e richieste di annullamento dei risultati da parte di osservatori elettorali indipendenti, la commissione elettorale centrale della Georgia ha comunicato il protocollo riassuntivo finale delle elezioni parlamentari del 26 ottobre 2024, che attribuisce la vittoria al partito Sogno georgiano al potere con il 53,92 % dei voti;

R. considerando che le proteste a Tbilisi sono inizialmente scoppiate il 28 ottobre 2024 e che migliaia di persone si sono riunite per contestare la legittimità della vittoria dichiarata dal partito al governo; che le manifestazioni sono proseguite il 4 novembre 2024, in un crescendo di portata e intensità; che la polizia ha disperso con la forza alcune manifestazioni a Tbilisi facendo ricorso a violenze sproporzionate contro manifestanti pacifici e giornalisti e ha arrestato diversi manifestanti;

S. considerando che, a norma dell'articolo 78 della Costituzione georgiana "gli organi costituzionali adottano tutte le misure di loro competenza per garantire la piena integrazione della Georgia nell'Unione europea e nell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico";

T. considerando che la Georgia, in quanto paese candidato all'adesione all'UE, dovrebbe rispettare pienamente l'accordo di associazione e attuare le nove misure indicate nella raccomandazione della Commissione dell'8 novembre 2023; che, sebbene il Consiglio europeo abbia concesso lo status di paese candidato alla Georgia nel dicembre 2023, il suo processo di adesione all'UE è stato di fatto interrotto a causa della linea d'azione adottata dal governo georgiano dalla primavera del 2024;

U. considerando che l'oligarca Bidzina Ivanishvili, leader del Sogno georgiano, che esercita inoltre una notevole influenza sull'economia georgiana, ha svolto un ruolo determinante nell'arretramento della democrazia nel paese e nel minare il suo orientamento euro-atlantico, favorendo il suo avvicinamento alla Russia;

1. deplora il fatto che la Georgia, paese candidato all'adesione all'UE, abbia tenuto il 26 ottobre 2024 elezioni parlamentari che non rispettavano le norme internazionali in materia di elezioni democratiche né l'impegno assunto in qualità di membro dell'OSCE di organizzare elezioni libere e regolari; sottolinea che le violazioni dell'integrità elettorale sono incompatibili con gli standard attesi da un paese candidato all'adesione all'UE; mette in evidenza che lo svolgimento delle elezioni è stato un'ulteriore manifestazione del continuo arretramento democratico di cui il partito al governo è pienamente responsabile;

2. condanna fermamente le numerose e gravi violazioni elettorali, tra cui casi documentati di intimidazione, manipolazione di voti, deposito di schede illegali nell'urna, ingerenza nelle attività degli osservatori elettorali e dei media, presunta manipolazione dei dispositivi di voto elettronico che ha permesso più voti per uno stesso documento d'identità, squilibri significativi nelle risorse finanziarie, vantaggi a favore del candidato in carica e assenza di indagini su gravi irregolarità procedurali;

3. ritiene che le diffuse frodi elettorali denunciate compromettano l'integrità del processo elettorale, la legittimità dei risultati e la fiducia dei cittadini in qualsiasi nuovo governo, e che i risultati non offrano una rappresentazione affidabile della volontà del popolo georgiano;

4. riconosce la ferma condanna della manipolazione delle elezioni da parte della presidente georgiana Salome Zourabichvili e la sua decisione di non riconoscerne i risultati; apprezza gli sforzi compiuti dalla presidente georgiana Salome Zourabichvili per ricondurre il paese su un percorso di sviluppo democratico e filoeuropeo;

5. ritiene che, poiché la legittimità del voto è gravemente compromessa dalla portata delle violazioni, la comunità internazionale non dovrebbe riconoscere i risultati elettorali; respinge pertanto qualsiasi riconoscimento delle elezioni parlamentari e chiede che siano ripetute entro un anno e che il processo sia condotto, in un migliore contesto elettorale, da un'amministrazione elettorale indipendente e imparziale, sotto una scrupolosa osservazione internazionale, al fine di garantire un processo elettorale realmente regolare e trasparente;

6. sostiene la richiesta di un'indagine internazionale indipendente e trasparente sulle accuse di manipolazione elettorale, intimidazione degli elettori e violazioni sistemiche che sarebbero state commesse durante il periodo preelettorale e il giorno delle elezioni;

7. accoglie con favore la decisione del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) di inviare una missione tecnica in Georgia; invita il SEAE e la Commissione a stabilire un mandato di missione ampio che vada oltre i limiti del quadro e della metodologia di osservazione elettorale dell'OSCE, che differisce considerevolmente da quella dell'UE, in quanto la metodologia dell'OSCE non è sempre in grado di rilevare adeguatamente tutto ciò che accade in un paese prima del giorno delle elezioni, in particolare in paesi come la Georgia, dove esiste un sistema consolidato di pressione sui funzionari pubblici, di intimidazione degli elettori e di ostruzione degli osservatori elettorali locali;

8. esprime preoccupazione per il sequestro, da parte della Procura, di dispositivi di verifica degli elettori e di documenti elettorali; invita le autorità a permettere agli elettori di verificare la loro partecipazione alle elezioni conformemente alle norme più rigorose in materia di protezione dei dati; sottolinea l'importanza di salvaguardare tutti i dati relativi alle elezioni e di renderli accessibili alle parti interessate, in quanto potrebbero contenere prove chiave di eventuali irregolarità;

9. esprime profonda preoccupazione per l'archiviazione coordinata, da parte delle istituzioni giudiziarie georgiane, di numerose denunce di frode e manipolazione elettorale e la totale mancanza di indagini da parte della CEC sugli incidenti elettorali segnalati; ritiene che, non rispondendo alle sincere preoccupazioni della società e ai resoconti degli osservatori locali e internazionali, le autorità georgiane stiano volutamente spingendo il paese sull'orlo di una crisi politica interna e in una condizione di isolamento internazionale rispetto ai propri partner democratici;

10. esprime profonda preoccupazione per il calo significativo della rappresentanza politica femminile in Georgia, aggravato dall'abolizione delle quote di genere, e chiede modifiche legislative per incoraggiare la parità di genere nella politica;

11. invita l'UE e i suoi Stati membri a imporre sanzioni personali ai funzionari e ai leader politici in Georgia responsabili dell'arretramento democratico, di violazioni delle leggi e delle norme elettorali, di abusi amministrativi e dell'uso indebito delle istituzioni statali, come il primo ministro Irakli Kobakhidze, il sindaco di Tbilisi e segretario generale del partito al governo Sogno georgiano Kakha Kaladze, il presidente del parlamento georgiano Shalva Papuashvili e il presidente del partito Sogno georgiano Irakli Garibashvili, e a estendere tali sanzioni ai giudici che hanno emesso condanne di matrice politica; ribadisce il suo invito al Consiglio e ai partner democratici dell'UE a imporre sanzioni personali immediate e mirate nei confronti di Bidzina Ivanishvili e a congelare i suoi beni nell'UE per il suo ruolo nel deterioramento del processo politico in Georgia e le sue azioni contrarie agli interessi del paese sanciti dalla Costituzione, compresi gli sforzi volti a ripristinare la sfera di influenza russa sul paese;

12. sottolinea che il rispetto dei diritti fondamentali è essenziale per i parametri di riferimento dell'UE per la liberalizzazione dei visti, ed esorta la Commissione e il Consiglio a rivedere lo status di esenzione dal visto della Georgia, con la possibilità di sospenderlo qualora si ritenga che le norme dell'UE in materia di governance e libertà democratiche non siano rispettate;

13. invita l'Unione a limitare fortemente i contatti formali a livello di UE con il governo e il parlamento georgiani;

14. condanna la visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán in Georgia, che costituisce una violazione delle posizioni dell'UE e un nuovo tentativo di minare la politica estera e di sicurezza comune dell'UE; sottolinea che, ancora una volta, il primo ministro Orbán non ha parlato a nome dell'UE;

15. ricorda che, a seguito dell'adozione di nuove normative antidemocratiche, come la "legge sulla trasparenza dell'influenza straniera" e la "legge sui valori della famiglia e la protezione dei minori", il processo di integrazione della Georgia nell'UE è stato di fatto sospeso; ricorda che l'UE ha inoltre congelato l'assegnazione di fondi alla Georgia; sottolinea che il continuo arretramento democratico in Georgia non è solo una tendenza deplorevole, considerando che in passato la Georgia aveva forti aspirazioni euro-atlantiche, ma deve anche essere invertito e le leggi antidemocratiche devono essere abrogate affinché le relazioni del paese con l'UE possano tornare sulla buona strada; deplora che il contesto politico in Georgia indichi un cambiamento autoritario da parte del partito al governo e un tradimento delle aspirazioni filoeuropee del popolo georgiano; rammenta il suo sostegno risoluto allo sviluppo democratico della Georgia e alle aspirazioni euro-atlantiche del suo popolo; ricorda al governo georgiano che un'ampia maggioranza della popolazione sostiene con forza il percorso del paese verso l'Occidente e la sua adesione all'UE;

16. è allarmato per il clima di intimidazione e polarizzazione alimentato dalle dichiarazioni di rappresentanti del governo e leader politici georgiani, nonché dagli attacchi contro il pluralismo politico, anche attraverso le minacce di vietare i partiti di opposizione, di arrestarne i leader e persino i semplici sostenitori, e di mettere a tacere il dissenso; avverte le autorità georgiane che qualsiasi tentativo di vietare i partiti politici legalmente costituiti allontanerebbe la Georgia dall'UE e renderebbe impossibile qualsiasi avanzamento verso l'adesione all'UE;

17. condanna fermamente l'ingerenza sistematica della Russia nei processi democratici in Georgia, anche mediante l'intimidazione degli elettori, l'acquisto di voti e la disinformazione, come la teoria del complotto del "partito della guerra globale"; deplora le narrazioni di disinformazione diffuse e amplificate in vista delle elezioni dai funzionari del partito al governo e dai media che lo sostengono; invita le autorità georgiane a garantire un'informazione e una comunicazione basate sui fatti, ad astenersi dalla propaganda anti-UE contraria all'obiettivo dichiarato di adesione all'UE e a rafforzare la resilienza della società georgiana dinanzi alla disinformazione e alla propaganda russe;

18. ricorda che il Consiglio europeo ha concesso alla Georgia lo status di paese candidato in occasione del vertice del 14 e 15 dicembre 2023, a condizione che fossero adottate le misure pertinenti indicate nella raccomandazione della Commissione dell'8 novembre 2023; sottolinea che le recenti elezioni parlamentari sono chiaramente contrarie a tale ambizione; concorda con la valutazione presentata nel pacchetto allargamento 2024 della Commissione, secondo cui il processo di adesione della Georgia all'UE deve essere interrotto a tempo indeterminato in conseguenza dell'arretramento democratico avviato dal governo georgiano; sottolinea che le politiche attuate dal Sogno georgiano sono incompatibili con l'integrazione euro-atlantica della Georgia;

19. ribadisce il suo risoluto sostegno alle legittime aspirazioni europee del popolo georgiano e al suo desiderio di vivere in un paese prospero e democratico, libero dalla corruzione, che rispetti pienamente le libertà fondamentali, tuteli i diritti umani e garantisca una società aperta, mezzi d'informazione indipendenti ed elezioni libere e regolari; esorta le autorità georgiane a garantire il diritto di riunione dei cittadini e ad astenersi da un uso ingiustificato della forza nei loro confronti;

20. invita il Consiglio, la Commissione, il SEAE e il nuovo VP/AR ad attuare una revisione e una riorganizzazione globali della politica dell'UE nei confronti della Georgia; invita la Commissione a utilizzare i 120 milioni di EUR congelati inizialmente destinati a sostenere le autorità georgiane per rafforzare il sostegno dell'UE alla società civile georgiana, in particolare al settore non governativo e ai media indipendenti, che sono sempre più soggetti a indebite pressioni da parte del partito politico al governo e delle autorità, nonché per sostenere programmi che promuovano la resilienza democratica e l'integrità elettorale; accoglie con favore la proposta fatta in tal senso dal VP/AR Borrell; chiede che i meccanismi di finanziamento dell'UE siano adeguati per tenere conto delle esigenze che emergono in un contesto più ostile e antidemocratico;

21. ribadisce con forza la sua urgente richiesta di rilasciare immediatamente l'ex Presidente Mikheil Saakashvili per motivi umanitari; sottolinea che il governo georgiano è pienamente e inconfutabilmente responsabile della vita, la salute, la sicurezza e il benessere dell'ex presidente Mikheil Saakashvili e deve essere ritenuto pienamente responsabile di qualsiasi danno possa subire;

22. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché alla presidente, al governo e al parlamento della Georgia.

 

 

Ultimo aggiornamento: 27 novembre 2024
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