PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE
12 marzo 2003
- –Ari Vatanen, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Bert Doorn e Bernd Posselt, a nome del gruppo PPE-DE
- –Richard Corbett e Hannes Swoboda, a nome del gruppo PSE
- –Jules Maaten, a nome del gruppo ELDR
- –Patricia McKenna e Marie Anne Isler Béguin, a nome del gruppo Verts/ALE
- –Luigi Vinci, a nome del gruppo GUE/NGL
- –Bastiaan Belder, a nome del gruppo EDD
- –PSE (B5‑0170/2003),
- –Verts/ALE (B5‑0174/2003),
- –EDD (B5‑0176/2003),
- –PPE-DE (B5‑0177/2003),
- –GUE/NGL (B5‑0180/2003),
- –ELDR (B5‑0186/2003),
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Cambogia alla vigilia delle elezioni politiche del 27 luglio 2003
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cambogia,
– visto l'accordo quadro di cooperazione CE-Cambogia del 1° novembre 1999,
– vista la comunicazione della Commissione in materia di assistenza e monitoraggio delle elezioni da parte dell'UE (COM(2000) 191),
– visto il documento strategico CE-Cambogia 2000-2003,
– vista la dichiarazione della Presidenza, a nome dell'Unione europea, del 1° marzo 2002, sulle elezioni comuni in Cambogia,
– viste le osservazioni fatte dalla delegazione dei deputati del Parlamento europeo, dopo la loro visita in Cambogia dal 11 al 14 settembre 2002,
– vista la relazione del Rappresentante speciale del Segretario generale dell'ONU per i diritti umani in Cambogia,
A. considerando che le elezioni politiche avranno luogo il 27 luglio 2003, segnando un altro importante passo verso il processo di democratizzazione del paese,
B. allarmato dalla violenza contro gli attivisti politici, soprattutto dell'opposizione,
C. considerando che il principale partito dell'opposizione ha denunciato irregolarità nel processo di registrazione degli elettori e che sono stati espressi timori di intimidazione,
D. rilevando che le cifre della commissione elettorale nazionale, le quali evidenziano che più del 90% degli elettori cambogiani si sono iscritti per votare alle elezioni politiche, sono ampiamente contestate dall'opposizione che le ritiene molto esagerate,
E. preoccupato dalla decisione del governo del gennaio 2003 di negare ai gruppi cristiani la possibilità di presentare propaganda religiosa in pubblico e rilevando la difficoltà di registrazione per i monaci buddisti,
F. considerando che il governo cambogiano ha deciso di chiudere le proprie frontiere con la Thailandia,
G. considerando che la distruzione dell'ambasciata thailandese e di negozi thailandesi a Phnom Penh, avvenuta il 29 gennaio 2003, ha evidenziato l'instabilità della situazione per quanto riguarda la sicurezza e il clima di xenofobia selettiva,
H. considerando che il governo ha cercato di usare questi fatti contro il leader dell'opposizione Sam Rainsy,
I. preoccupato dal fatto che manchi la volontà politica del governo di porre fine alla prostituzione infantile nel paese e al traffico di esseri umani verso, all'interno e dalla Cambogia, destinati al lavoro forzato, compresi la prostituzione, l'accattonaggio e l'adozione, che permangono un grosso problema,
J. profondamente preoccupato dall'impunità concessa a persone, soprattutto provenienti dall'Europa, che abusano sessualmente dei bambini,
K. considerando che le autorità cambogiane continuano a negare la protezione di base a molti appartenenti alla minoranza Montagnard degli altopiani centrali del Vietnam, che hanno cercato asilo di Cambogia, agendo in collusione con le autorità vietnamite per il loro rimpatrio in un paese in cui andranno incontro a probabile persecuzione,
L. considerando che la Cambogia ha ratificato il trattato sul Tribunale penale internazionale,
M. considerando che, lo scorso anno, difensori dei diritti umani, giornalisti dell'opposizione e mezzi di informazione indipendenti sono stati oggetto in misura crescente di intimidazioni, arresti e omicidi, gli autori dei quali non sono mai stati consegnati alla giustizia,
N. considerando che i mezzi di informazione elettronici permangono sotto il controllo di persone e società affiliate al Partito del popolo cambogiano del Primo Ministro Hun Sen,
O. ricordando che la Cambogia è il maggior beneficiario di aiuti pro capite,
1. condanna gli atti di violenza e intimidazione che si verificano durante il periodo preelettorale e invita il governo cambogiano a prendere misure immediate contro l'impunità diffusa, tra l'altro assicurando che i casi credibili di violenza politica siano investigati;
2. esorta il governo della Cambogia a garantire elezioni libere ed eque, senza intimidazioni e soprusi;
3. chiede che tutti partiti siano in grado di verificare l'accuratezza degli elenchi elettorali molto prima che abbiano inizio le operazioni di voto;
4. invita il governo cambogiano a garantire che la campagna elettorale e lo scrutinio abbiano luogo in un'atmosfera pacifica;
5. invita la Commissione a inviare un messaggio chiaro, per il tramite dei suoi due rappresentanti nella regione, in cui si ribadisca che, affinché le elezioni possano essere considerate libere, eque e democratiche, devono essere salvaguardate le vite dei leader dell'opposizione, pena la cancellazione dell'accordo di cooperazione con l'UE;
6. invita il Consiglio e la Commissione a inviare una missione di osservatori dell'UE che seguano le elezioni politiche e chiede che la missione sia composta da un numero sufficiente di membri e arrivi in Cambogia per tempo, al fine di garantire che lo scrutinio si svolga secondo le regole;
7. invita il governo della Cambogia a rispettare la libertà di espressione e la libertà di religione e a ritornare sulla sua decisione di vietare ai gruppi cristiani di presentare la propaganda religiosa in pubblico;
8. chiede che i candidati di tutti i gruppi politici godano di piena libertà di espressione politica e di pari accesso ai mezzi d'informazione, in particolare a quelli di Stato;
9. condanna la decisione unilaterale e inaspettata del governo di Phnom Penh di chiudere tutti i valichi con la Thailandia e esprime la preoccupazione che tale chiusura comprometta i mezzi di sostentamento di decine di migliaia di poveri cittadini cambogiani;
10. invita tutti i leader responsabili ad adoperarsi per l'annullamento di tale decisione e l'apertura di negoziati seri con il governo al fine di normalizzare quanto prima possibile le relazioni fra i due paesi;
11. chiede alle autorità cambogiane di prendere tutte le misure necessarie per mettere fine all'abuso di bambini e alla prostituzione infantile e di consegnare i responsabili alla giustizia;
12. chiede al governo cambogiano di cooperare pienamente con l'Alto Commissario dell'ONU per i rifugiati ai fini della protezione della minoranza dei Montagnard;
13. chiede un impegno proattivo da parte dei rappresentanti dell'UE a Phnom Pehn per quanto riguarda il miglioramento dei diritti umani e civili in Cambogia e che gli aiuti comunitari siano ad esso subordinati;
14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri dell'ASEAN nonché al governo e al parlamento della Cambogia.