PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE
6.7.2005
- –Fernando Fernández Martín, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra e Bernd Posselt, a nome del gruppo PPE-DE
- –Pasqualina Napoletano, Raimon Obiols i Germà e Edite Estrela, a nome del gruppo PSE
- –Philippe Morillon e Antoine Duquesne, a nome del gruppo ALDE
- –Raül Romeva i Rueda, Alain Lipietz, Monica Frassoni, Evelin Lichtenberger e Friedrich-Wilhelm Graefe zu Baringdorf, a nome del gruppo Verts/ALE
- –Marco Rizzo e Vittorio Emanuele Agnoletto, a nome del gruppo GUE/NGL
- –Rolandas Pavilionis e Cristiana Muscardini, a nome del gruppo UEN
- –Verts/ALE (B6‑0415/2005)
- –ALDE (B6‑0419/2005)
- –PSE (B6‑0431/2005)
- –GUE/NGL (B6‑0435/2005)
- –UEN (B6‑0436/2005)
- –PPE-DE (B6‑0438/2005)
Risoluzione del Parlamento europeo sul Guatemala
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Guatemala e in particolare quella del 10 aprile 2003,
– visto il suo impegno deciso e permanente per il processo di pace e i diritti dell'uomo in Guatemala,
– vista la Convenzione dell'Aia sulla protezione dei bambini e la cooperazione in materia di adozioni internazionali,
– visto il Memorandum d'intesa firmato dai governi del Guatemala e del Messico per affrontare i problemi relativi alla tratta transfrontaliera che imperversa nella regione,
– visto l'atto finale della XVII Conferenza interparlamentare Unione europea/America Latina effettuata a Lima dal 14 al 16 giugno 2005,
– visto l'articolo 115, paragrafo 5 del suo regolamento,
A. considerando la relazione della relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla vendita e la tratta di bambini in cui si afferma che le leggi di adozione del Guatemala sono tra quelle più deboli della regione e che la tratta di bambini non è neppure definita come reato;
B. considerando che secondo l'ufficio del Procuratore per i diritti dell'uomo, attualmente in Guatemala vengono perpetrati atti anomali come gravidanze forzate o in affitto, rapimenti di bambini dalle loro legittime madri, sostituzioni di documenti, alterazioni dei registri dello stato civile, esistenza di cliniche ostetriche clandestine, nonché anomalie da parte delle autorità che autorizzano le adozioni e aumento delle agenzie di adozione internazionale che offrono bambini in vendita;
C. considerando che il Guatemala è un luogo di origine, di transito e di destinazione per le donne e i bambini del Guatemala stesso e di altri paesi dell'America centrale, vittime della tratta a scopi sessuali e per lo sfruttamento della manodopera;
D. considerando che nel corso del 2004, secondo registri ufficiali, le uccisioni di persone di sesso femminile sono state 527 e che l'81% delle vittime sono morte in seguito a colpi d'arma da fuoco;
E. considerando che, in seguito al ritiro della missione delle Nazioni Unite in Guatemala (MINUGUA) e, a quasi dieci anni dalla firma degli accordi di pace, persistono problemi nei settori dei diritti dell'uomo, dei diritti delle popolazioni indigene e della conflittualità agricola con espulsioni forzate dalle abitazioni che hanno provocato la morte di varie persone e il ferimento di numerose altre;
F. considerando che non vengono compiuti progressi in merito al superamento dell'impunità e che l'accordo per creare la commissione d'indagine sulle forze armate e sugli apparati clandestini di sicurezza dovrebbe avere il sostegno necessario da parte delle autorità;
G. considerando che gli operatori giudiziari e i rappresentanti di organismi di controllo dello Stato continuano ad essere assassinati e che secondo le ultime informazioni, da gennaio a marzo del presente anno, si sono verificati 76 attacchi contro difensori dei diritti dell'uomo, e durante il primo anno della presente legislatura si sono verificati 122 attentati o minacce ai difensori;
H. considerando che nella nota preparativa della Commissione europea per l'elaborazione del documento di strategia per il Guatemala 2007-2013 si riconosce che il 56% della popolazione vive in condizioni di povertà, il 22% in condizioni di povertà estrema e che i tre quarti di queste persone fanno parte della popolazione indigena;
1. condanna il traffico di bambini, l'esistenza di una filiera della criminalità organizzata con connessioni internazionali dedita al rapimento di bambini, alla sostituzione di documenti e all'alterazione dei registri dello stato civile nonché l'esistenza di cliniche ostetriche clandestine, così come le anomalie negli atti che autorizzano le adozioni e denuncia l'aumento di agenzie di adozioni internazionali che offrono bambini in vendita;
2. sottolinea che le adozioni dovrebbero avvenire soltanto tramite organismi governativi e organizzazioni senza scopi di lucro;
3. chiede allo Stato del Guatemala di adottare una legislazione specifica sulle adozioni e di applicare la Convenzione dell'Aia sulle adozioni internazionali; chiede inoltre che adotti misure adeguate per evitare che le adozioni internazionali generino attività lucrative;
4. invita il Pubblico ministero a perseguire penalmente le reti criminali che comprano e vendono bambini;
5. chiede l'avvio di un piano globale di azione prioritario a favore dei bambini e degli adolescenti in America Latina, in linea con le misure dell'UNICEF;
6. invita il governo del Guatemala a promuovere le azioni necessarie affinché cessi l'impunità nei casi di uccisioni di persone di sesso femminile e affinché promuova rapidamente il rispetto dei diritti delle donne;
7. chiede la governo del Guatemala di sostenere l'azione della Procura dei diritti dell'uomo, di riconoscere la legittimità dei lavori dei difensori dei diritti dell'uomo e di assicurare la loro protezione nonché di indagare sulle recenti demolizioni delle sedi di organizzazioni sociali;
8. si compiace delle dichiarazioni del Presidente Berger in merito all'abolizione della pena di morte, tenendo conto che attualmente vi sono 35 persone condannate a tale pena e lancia un appello al Congresso del Guatemala affinché attui le riforme necessarie per eliminare la pena di morte dall'ordinamento giuridico guatemalteco; chiede che vengano avviate azioni contro i linciaggi;
9. prende atto con soddisfazione dell'iniziativa del governo del Guatemala di promuovere l'istituzione dell'Ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo e si compiace con il governo e il Congresso per la ratifica della relativa convenzione;
10. invita tutte le autorità a prestare la più ampia collaborazione affinché tale ufficio possa adempiere in modo completo al suo mandato di osservazione e di consultazione; chiede alla Commissione europea di fornire il proprio sostegno economico e politico per agevolare la piena realizzazione di tale mandato;
11. ribadisce la raccomandazione fatta nella risoluzione del 10 aprile 2003 in cui si invita la Commissione europea, nell'ambito della futura strategia dell'UE con il Guatemala 2007-2013, a definire la coesione sociale, il diritto all'alimentazione, lo sviluppo rurale e la riforma del sistema della proprietà e di sfruttamento della terra come assi prioritarie per la futura politica di cooperazione europea. Tale politica dovrà anche insistere sull'eradicazione delle adozioni illegali, su un deciso sostegno ai diritti dell'uomo, sul superamento dell'impunità, sul rispetto dei popoli indigeni e sulla promozione e protezione dei diritti delle donne e dei minorenni;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo e al governo e al parlamento del Guatemala.