Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0095/2006Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0095/2006

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

13.2.2006

presentata a norma dell'articolo 103, paragrafo 4, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sulle prospettive della Bosnia Erzegovina

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Risoluzione del Parlamento europeo sulle prospettive della Bosnia Erzegovina

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Bosnia ed Erzegovina, in particolare quella sullo stato dell'integrazione regionale nei Balcani occidentali[1], adottata il 14 aprile 2005, quella del 17 novembre 2004 sull'operazione militare UE "Althea" in Bosnia Erzegovina[2], e quella sui Balcani: 10 anni dopo Srebrenica, adottata il 17 luglio 2005[3],

–  vista la comunicazione della Commissione al Consiglio sui progressi compiuti dalla Bosnia ed Erzegovina nell'attuare le priorità identificate nello "Studio di fattibilità sul grado di preparazione della Bosnia ed Erzegovina a negoziare un accordo di stabilizzazione e di associazione con l'Unione europea (COM(2003)0692 def.)" (COM(2005)0529),

–  vista la decisione del Consiglio sui principi, le priorità e le condizioni contenute nel partenariato europeo con la Bosnia ed Erzegovina (15267/05), in particolare le priorità di breve e medio termine identificate nel settore dei requisiti politici,

–  visto il documento di strategia del 2005 sull'ampliamento della Commissione (COM(2005)0561),

–  vista la comunicazione della Commissione del 27 gennaio 2006 sui "Balcani occidentali in cammino verso la UE: consolidare la stabilità e aumentare la prosperità",

–  visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A.  considerando che l'agenda di Salonicco definisce una chiara prospettiva di integrazione europea e afferma in modo inequivocabile che il futuro dei Balcani occidentali è nell'Unione europea, una volta che essi si siano conformati ai criteri fissati, e considerando che il processo di stabilizzazione e di associazione è nella sua fase iniziale,

B.  considerando che la UE ha iniziato i negoziati con la Bosnia ed Erzegovina il 25 gennaio 2006 su un accordo di associazione e stabilizzazione e che l'Unione europea continua a rappresentare un partner affidabile per i paesi vicini, dedicato a promuovere democrazie stabili ed economie prospere nella prospettiva dell'integrazione nella UE, soprattutto per i Balcani occidentali,

C.  considerando che l'avvio dei negoziati rappresenta un ulteriore stimolo ad una riforma costituzionale e alla creazione di istituzioni statali pienamente efficienti, trasparenti e stabili che possano prendere le decisioni necessarie per adottare e attuare criteri e valori UE nella legislazione,

D.  considerando che è urgente sviluppare un'efficiente amministrazione statale e giudiziaria, creare sistemi educativi moderni, non segregazionisti e infine promuovere misure di inclusione economica e sociale per i profughi ritornati in Bosnia ed Eerzegovina e in genere che sono necessarie ulteriori forti iniziative di riforma per giungere ad un'economia più competitiva,

E.  considerando che, nonostante gli enormi progressi compiuti in molti campi, il Paese è tuttora profondamente diviso da demarcazioni etniche e che il processo di riconciliazione non è ancora ultimato,

F.  considerando che le principali forze politiche bosniache hanno avviato colloqui al fine di modificare la Costituzione, a seguito dei colloqui di Bruxelles del 12 e 13 novembre 2005 e della Dichiarazione di Washington del 21 novembre 2005, in consultazione con l'Istituto per la pace degli Stati Uniti, e considerando che tali colloqui, che dovrebbero concludersi entro il prossimo marzo, devono condurre a un modello costituzionale e istituzionale che superi le divisioni etniche e riconosca i diritti individuali piuttosto che i diritti collettivi,

G.  considerando che la Bosnia e Erzegovina non potrà raggiungere la necessaria incorporazione dell'acquis dell'Unione europea e l'integrazione nella UE con il suo attuale quadro istituzionale e costituzionale, sebbene siano stati compiuti notevoli progressi tra cui la creazione di nuove istituzioni statali,

H.  considerando che il nuovo Alto Rappresentante nominato, che è un esperto del paese, attualmente ha dichiarato che è di vitale importanza preparare la Bosnia ed Erzegovina all'integrazione europea e concentrarsi sullo sviluppo economico,

I.  considerando che la NATO ha concluso con successo la missione della Forza di stabilizzazione (SFOR) e che l'Unione europea ne ha assunto la responsabilità il 2 dicembre 2004, lanciando l'operazione EUFOR Althea,

J.  considerando che la Presidenza austriaca ha fatto della regione dei Balcani occidentali una delle sue priorità e prevede di tenere una discussione esauriente sui Balcani occidentali durante la riunione informale dei ministri degli esteri che avrà luogo il 10 e l'11 marzo 2006, a Salisburgo,

1.  esprime apprezzamento per l'avvio dei negoziati sull'accordo di stabilizzazione e di associazione (SAA) e sottolinea che il ritmo dei negoziati dipende dalla capacità delle tre maggiori comunità del paese - bosniaci, serbi e croati - di concordare un programma di riforme e dalla capacità del paese di attuarle;

2.  prende nota del venir meno a metà gennaio 2006 dei colloqui tra i leader serbi, croati e bosniaci dei partiti politici, avviati da una ONG americana sulla revisione di taluni meccanismi costituzionali, sebbene sia stato parzialmente raggiunto un accordo sul rafforzamento dei poteri del Primo Ministro e sull'espansione del governo centrale;

3.  chiede al governo, al Parlamento e a tutti i partiti in Bosnia ed Erzegovina di continuare le discussioni in modo dinamico, partendo dalle basi che già sono state accettate, su eventuali riforme istituzionali, che dovrebbero avere come obiettivo l'inclusione dei valori della democrazia, dei diritti dell'uomo e dell'uguaglianza dei cittadini di Bosnia ed Erzegovina tra di loro, al fine di semplificare le strutture statali e consolidare l'autosostenibilità dello Stato, superando le divisioni etniche in uno spirito di padronanza locale;

4.  invita il Consiglio e la Commissione ad impegnarsi in misura maggiore nella riflessione comune sulle riforme istituzionali, sostenendo le forze politiche del paese e i cittadini nella ricerca del consenso;

5.  accoglie con favore la decisione del Consiglio di nominare Christian Schwartz-Schilling alla carica di Rappresentante speciale/Alto rappresentante dell'Unione europea per la Bosnia ed Erzegovina, e invita quest'ultimo e la Commissione a fornire la necessaria assistenza politica, tecnica e giuridica ai leader bosniaci nei loro sforzi di riforma dell'attuale quadro istituzionale;

6.  sottolinea che il ritmo delle riforme e la loro attuazione sarà determinato dalla capacità degli attori politici nazionali di assumersi le responsabilità e di appropriarsi sempre di più del processo politico del paese; invita il nuovo Rappresentante Speciale/Alto Rappresentante UE a utilizzare i propri poteri con moderazione in modo da incoraggiare lo sviluppo di istituzioni nazionali democratiche e veramente forti;

7.  ricorda l'importanza per la Bosnia ed Erzegovina di un passaggio risoluto dalla costruzione della pace alla costruzione dello Stato, alla quale compete l'evoluzione costituzionale; ricorda che la velocità dei negoziati SAA dipenderà particolarmente dai progressi effettuati per sviluppare un buon quadro giuridico ed un'amministrazione pubblica efficiente;

8.  in particolare avverte le autorità e le istituzioni competenti del paesi dell'importanza di onorare gli impegni presi per dare esecuzione e completare, secondo i contenuti e i calendari convenuti, le riforme dei mezzi di trasmissione pubblici, della polizia, della difesa e della sicurezza e per l'adozione e l'esecuzione di tutte le leggi necessarie;

9.  ribadisce ancora che la piena cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia costituisce una condizione preliminare per instaurare relazioni più strette con l'Unione europea nonché un elemento fondamentale per la completa riconciliazione tra tutte le diverse componenti della società bosniaca, al fine di lenire le ferite del recente tragico passato,

10.  chiede alle autorità governative di attuare nuove e sostenute iniziative volte a completare il processo del rimpatrio dei profughi e dei rifugiati, soprattutto per quanto riguarda l'attuazione delle condizioni per rendere sostenibile detto ritorno (sicurezza delle persone, accesso agli aiuti di ricostruzione, occupazione, cure sanitarie, pensioni, servizi ed educazione); si dichiara preoccupato per la situazione della regione Posavina e chiede che venga dato tutto l'aiuto possibile a chi desideri ritornare;

11.  sottolinea che la riforma costituzionale non è un prerequisito per sé e non può essere imposta ma che la finalizzazione dei negoziati SAA richiede la piena attuazione di tutte le condizioni fissate nel documento del partenariato europeo;

12.  appoggia l'iniziativa di istituire la Commissione per la verità e la riconciliazione, con lo scopo di superare il recente passato e di affrontare i problemi della giustizia e dell'indennizzo, al fine di giungere alla riconciliazione tra tutte le componenti della società bosniaca;

13.  rileva che le prossime elezioni parlamentari, previste per ottobre 2006, saranno cruciali per il futuro della Bosnia ed Erzegovina e il suo cammino verso l'integrazione europea; invita tutti i leader politici, i partiti e le autorità a preparare e adottare le riforme e le misure necessarie per garantire elezioni eque, libere e democratiche;

14.  valuta positivamente le riforme in materia di polizia, difesa, IVA e radiotelevisione pubblica; mette in evidenza la necessità di un piano d'azione globale per la riforma della pubblica amministrazione in grado di potenziare la capacità di attuazione delle riforme; chiede che sia predisposto ed attuato un piano d'azione adeguato contro la corruzione e siano applicate rapidamente la legislazione sull'IVA e la riforma della polizia;

15.  sottolinea il fatto che un riesame funzionale dell'attività di polizia finanziata dall'UE ha confermato che il livello dei reati tradizionali è molto basso in Bosnia ed Erzegovina e che invece la percentuale di reati risolti è estremamente elevata;

16.  chiede al governo di dare maggiore attenzione ai fabbisogni speciali delle zone rurali e di lavorare con la Commissione per attuare una riforma mirata necessaria per un'efficace politica di sviluppo agricolo e rurale;

17.  accoglie con favore la nuova comunicazione della Commissione sui Balcani occidentali, che mira a promuovere gli scambi, lo sviluppo economico, la circolazione delle persone, l'istruzione e la ricerca, la cooperazione regionale e il dialogo con la società civile, come un ulteriore passo in avanti per quanto riguarda l'integrazione dei paesi della regione nelle strutture europee;

18.  ribadisce il suo invito a una maggiore cooperazione con i paesi della regione sul controllo frontaliero nel quadro di una più ampia strategia del pilastro UE giustizia e affari interni per la regione e si aspetta una progressiva agevolazione dei criteri relativi ai visti, presupposto per tale processo;

19.  accoglie positivamente l'accordo recentemente firmato tra Croazia, Bosnia ed Erzegovina e Serbia-Montenegro sul ritorno dei rifugiati e sulle riparazioni per i danni alle proprietà, come tappa importante per la soluzione del problema di circa tre milioni di rifugiati e sfollati interni; esorta la Commissione e gli Stati membri a non ridurre ulteriormente i loro contributi ai progetti di ricostruzione delle abitazioni e di sviluppo economico sostenibile e, ove possibile, a subordinare i doni, i prestiti e gli investimenti all'offerta di posti di lavoro a chi ritorni;

20.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo della Bosnia ed Erzegovina e ai governi delle sue entità, all'Alto Rappresentante della Bosnia ed Erzegovina, alla Commissione e al Consiglio dell'UE e agli Stati membri dell'UE.