PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE
11.7.2007
- –Joseph Daul, Patrick Gaubert, Elmar Brok, Charles Tannock, Tokia Saïfi, Francisco José Millán Mon, Michael Gahler, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, João de Deus Pinheiro e Jana Hybášková, a nome del gruppo PPE-DE
- –Pasqualina Napoletano, Véronique De Keyser e Hannes Swoboda, a nome del gruppo PSE
- –Annemie Neyts-Uyttebroeck, a nome del gruppo ALDE
- –Cristiana Muscardini, Brian Crowley, Hanna Foltyn-Kubicka, Adam Bielan, Michał Tomasz Kamiński, Konrad Szymański e Ryszard Czarnecki, a nome del gruppo UEN
- –Caroline Lucas, Jill Evans, David Hammerstein, Johannes Voggenhuber, Angelika Beer, Pierre Jonckheer, Daniel Cohn-Bendit e Hélène Flautre, a nome del gruppo Verts/ALE
- –Luisa Morgantini e André Brie, a nome del gruppo GUE/NGL
- –PPE-DE (B6‑0268/2007)
- –ALDE (B6‑0270/2007)
- –UEN (B6‑0272/2007)
- –PSE (B6‑0273/2007)
- –Verts/ALE (B6‑0274/2007)
- –GUE/NGL (B6‑0275/2007)
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Medio Oriente
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente, in particolare quelle del 7 settembre 2006 sulla situazione in Medio Oriente, del 16 novembre 2006 sulla situazione nella Striscia di Gaza e del 21 giugno 2007 sul programma MEDA e l'aiuto finanziario alla Palestina - valutazione, attuazione e controllo,
– viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU nn. 242 (1967), 338 (1973), 1559 (2004), 1701 (2006) e 1757 (2007),
– viste le conclusioni adottate dal Consiglio "Relazioni esterne" nella sessione del 18 giugno 2007,
– viste le dichiarazioni del Quartetto del 16 giugno e 27 giugno 2007,
– visti i risultati del Vertice di Sharm El Sheik del 25 giugno 2007,
– visto il rapporto di fine missione presentato nel maggio 2007 da Alvaro de Soto, Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente e Rappresentante personale del Segretario generale presso l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e l'Autorità palestinese,
– visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che, in concomitanza con il quarantesimo anniversario della guerra che si concluse con l'occupazione da parte di Israele della Striscia di Gaza, della Cisgiordania e delle Alture del Golan, il Medio Oriente è funestato da numerosi conflitti e dalla mancanza di risultati negli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e durevole tra gli israeliani e i palestinesi e tra Israele e i paesi arabi,
B. considerando che Hamas ha deciso di prendere il potere a Gaza con mezzi militari e ha perpetrato le uccisioni di Fatah e di membri della forza di sicurezza dell'Autorità palestinese, malgrado la recente costituzione di un governo di unità da parte del Consiglio legislativo palestinese e della presidenza, entrambi organi democraticamente eletti, sulla base della dichiarazione della Mecca,
C. considerando che tale drammatico sviluppo è essenzialmente dovuto all'instabilità politica e alle crescenti divisioni all'interno della parte palestinese nonché all'assenza di prospettiva per un vero processo di pace per il popolo palestinese, ancora assoggettato all'occupazione, in parte quale conseguenza dell'approccio del Quartetto,
D. considerando che la popolazione che vive nei territori palestinesi, in particolare a Gaza, si trova ad affrontare una crisi di dimensioni senza precedenti, in termini di povertà, disoccupazione, accesso all'assistenza sanitaria, istruzione, sicurezza e libertà di circolazione,
E. considerando che le restrizioni alla circolazione di persone e merci, il mancato versamento delle entrate fiscali e doganali e la decisione di sospendere gli aiuti diretti all'Autorità nazionale palestinese hanno contribuito ad inasprire la crisi, nonostante il Meccanismo internazionale temporaneo (MIT) e l'aumento degli aiuti a progetto concessi dall'UE,
F. considerando che il Consiglio ha dichiarato che l'Unione europea riprenderà immediatamente le normali relazioni con l'Autorità palestinese e predisporrà le condizioni per un'assistenza concreta e finanziaria urgente, compreso il sostegno finanziario diretto al governo, il sostegno alla polizia civile palestinese con la ripresa di EUPOL COPPS e il rilancio della missione UE di assistenza alle frontiere a Rafah,
G. considerando che è sempre più pressante la necessità di portare avanti un processo di pace credibile che possa offrire al popolo palestinese la prospettiva di uno Stato indipendente, democratico e vivibile che coesiste a fianco di Israele, all'interno di frontiere sicure e riconosciute a livello internazionale, e che possa portare pace e stabilità in Medio Oriente,
H. considerando che il rilancio dell'iniziativa araba di pace, al vertice della Lega araba del 29 marzo 2007, a Riyadh, offre un'opportunità nuova e credibile per una soluzione globale nella regione,
I. considerando che la risoluzione 1757 (2007) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite istituisce un tribunale internazionale per giudicare i responsabili dell'uccisione dell'ex Primo Ministro Rafic Hariri e di altri assassinii politici in Libano,
J. considerando che la situazione in Libano si è deteriorata in modo preoccupante, come dimostrano l'attacco contro il contingente spagnolo dell'UNIFIL, che ha causato sei vittime, l'assassinio del deputato Walid Eido e gli scontri nel campo profughi palestinese di Nahr el Bared,
1. esprime la sua profonda preoccupazione per le possibili gravi conseguenze dell'attuale crisi in Medio Oriente, compresi ulteriori attacchi militari e terroristici, e una crescente radicalizzazione, che compromette la fragile situazione politica nella regione;
2. si dichiara estremamente preoccupato dinanzi agli ultimi avvenimenti che hanno interessato la Striscia di Gaza; condanna la presa di controllo militare della Striscia di Gaza da parte di Hamas; chiede la ripresa del dialogo politico interno tra i palestinesi, in uno spirito di riconciliazione e di unità nazionale, al fine di impedire la divisione geografica e politica della Cisgiordania e di Gaza;
3. esprime comprensione e sostegno per le decisioni straordinarie prese dal Presidente Abbas, data la gravità della situazione e sottolinea che l'appoggio della comunità internazionale al Presidente Abbas deve essere accompagnato da un piano politico concreto e realistico che porti ad un accordo su uno status permanente; ritiene che l'attuale crisi non sia una scusa per compromettere la prospettiva di pace e che potrebbe offrire una nuova piattaforma per il rilancio di un chiaro programma inteso a raggiungere un accordo globale tra Israele e l'Autorità palestinese, basato sull'esistenza di due Stati sovrani democratici e vitali, che vivano pacificamente l'uno accanto all'altro, all'interno di frontiere sicure e riconosciute a livello internazionale, conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU;
4. accoglie positivamente la decisione del Consiglio del 18 giugno 2007 di riprendere immediatamente le normali relazioni con l'Autorità palestinese e di prevedere, a tal fine, le condizioni per un'assistenza finanziaria e pratica d'urgenza, tra cui un sostegno finanziario diretto al nuovo governo, nonché di assicurare la fornitura di aiuti d'urgenza e umanitari alla popolazione di Gaza; sottolinea che l'isolamento di Gaza ha drammatiche conseguenze umanitarie e politiche;
5. invita il Consiglio e la Commissione a coinvolgere le autorità palestinesi e tutte le parti per facilitare l'aiuto umanitario d'urgenza e permettere che raggiunga la popolazione della Striscia di Gaza;
6. condanna i molteplici attacchi con missili Qassam lanciati indiscriminatamente dalla Striscia di Gaza contro il territorio israeliano e invita il governo palestinese e tutti i leader palestinesi a non lasciare nulla di intentato per porre fine a tali attacchi, che nella maggior parte dei casi sono rivolti contro civili;
7. si compiace della decisione del governo israeliano di riprendere a trasferire parzialmente le entrate fiscali e doganali bloccate; chiede il trasferimento completo e regolare di tali entrate; condanna l'ultimo intervento dell'esercito israeliano e chiede al governo d'Israele di porre immediatamente termine a tutte le operazioni militari rivolte contro il popolo palestinese;
8. sottolinea che israeliani e palestinesi dovrebbero adottare una serie di misure volte a rafforzare la fiducia, con l'assistenza della comunità internazionale, compresa l'immediata liberazione di tutti gli ex ministri, legislatori e sindaci palestinesi incarcerati e del caporale israeliano Gilad Shalit; si compiace della liberazione del giornalista della BBC Alan Johnston che considera un positivo passo avanti;
9. chiede al governo israeliano di togliere i blocchi stradali predisposti dal settembre 2000 e di porre termine all'espansione degli insediamenti nella Cisgiordania e a Gerusalemme Est, nonché alla costruzione del muro oltre i confini del 1967;
10. si compiace della decisione del governo israeliano di liberare 250 detenuti palestinesi; chiede il rilascio di altri prigionieri, considerato che migliaia di palestinesi sono tuttora detenuti, compresi, in particolare i minorenni;
11. chiede all'Unione europea, a Israele e all'Egitto di prendere tutte le misure immediate, necessarie per la riapertura del valico di Rafah, soprattutto in considerazione del fatto che 6000 palestinesi vi si trovano in condizioni più che drammatiche, e di agevolare la circolazione delle persone e delle merci tra Gaza e Israele;
12. accoglie positivamente la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che istituisce un tribunale internazionale per giudicare i responsabili dell'assassinio dell'ex Primo Ministro Rafic Hariri e di altri assassinii a sfondo politico in Libano; chiede al Consiglio e alla Commissione di predisporre tutti i mezzi necessari per consentire a questo tribunale di operare con efficacia ed espletare il proprio mandato; sollecita tutte le parti libanesi ad appoggiare detto tribunale e la Siria a collaborare pienamente alla sua attività;
13. condanna duramente l'attacco terroristico subito dal contingente spagnolo dell'UNIFIL in cui sono stati uccisi 6 soldati e altri sono rimasti feriti e chiede alle autorità libanesi di fare quanto in loro potere per avviare indagini rapide e accurate onde assicurare i responsabili alla giustizia; esprime la propria solidarietà ai familiari delle vittime di questo attentato;
14. sottolinea che la stabilità politica in Libano non può essere costruita né sulla violenza, né sugli influssi esterni; chiede, al riguardo, il rilancio del dialogo per l'unità nazionale al fine di eliminare le divergenze ed evitare un vuoto di governo nel periodo precedente le elezioni presidenziali previste per l'autunno di quest'anno; ribadisce, in tale contesto, l'importante ruolo dell'UNIFIL;
15. sollecita il governo libanese a compiere ogni sforzo possibile per porre fine a tutte le forme di discriminazione nei confronti dei profughi palestinesi; accoglie positivamente la rapida reazione della Commissione, che ha deciso di stanziare 370 000 euro per il sostegno umanitario quale contributo alla copertura delle loro necessità vitali; sottolinea che questa situazione di emergenza non fa che ribadire la necessità di trovare una soluzione equa e globale al problema dei profughi palestinesi;
16. chiede che i rapitori forniscano una prova che i due soldati israeliani rapiti, Eldad Regev ed Ehud Goldwasser, sono in vita e chiede la loro immediata liberazione;
17. considera la dimensione e l'approccio regionale il fondamento di tutti gli sforzi volti a trovare una soluzione pacifica durevole nel Medio Oriente, ricordando che né pregiudiziali, né unilateralismo sono d'aiuto in tale contesto; ritiene che il ruolo e il dialogo con la Siria sia uno dei fattori chiave;
18. ricorda a tale riguardo il prezioso contributo dell'iniziativa di pace araba, che rappresenta un'autentica occasione per instaurare una pace globale e duratura nella regione; invita il governo israeliano a riconoscere l'opportunità che detta iniziativa rappresenta; sottolinea che, vista la sua importanza, la preannunciata missione della Lega araba in Israele non ha precedenti; chiede maggiore cooperazione tra il Quartetto e il Gruppo di contatto della Lega araba;
19. ritiene che si possa valutare la possibilità di impiegare una forza internazionale civile, militare e di polizia, sotto l'egida dell'ONU, basata su un piano di pace concordato, le cui parti comprendano israeliani e palestinesi, e su un accordo interpalestinese;
20. esorta il Consiglio a garantire che l'Unione europea faccia sentire la propria voce, sempre nel quadro del Quartetto, negli sforzi intesi a rilanciare negoziati veri e propri sui vari percorsi del processo di pace nel Medio Oriente; sottolinea che non è necessario affrontare tutti questi percorsi in contemporanea ma che essi sono strettamente collegati tra loro; afferma che, in tale contesto politico, l'organizzazione di una conferenza internazionale di pace per il Medio Oriente dovrebbe diventare una prospettiva concreta; invita il Consiglio ad agire in questa direzione nell'ambito del Quartetto;
21. esprime il proprio sostegno all'intensificazione dei futuri interventi del Quartetto nella regione; considera la lettera dei Ministri degli Esteri degli Stati mediterranei membri dell'UE, del 6 luglio 2007, a Tony Blair, di recente nominato rappresentante del Quartetto, un messaggio incoraggiante a sostegno della sua missione;
22. prende atto dei recenti negoziati sulla misura mirante a rafforzare la fiducia tra il Primo Ministro palestinese Sallam Fayyad e il governo dello Stato d'Israele concernenti colloqui su tre versanti, in merito a questioni politiche, economiche e di sicurezza, nonché il rinnovo della cooperazione sulla sicurezza tra le due parti;
23. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Alto rappresentante della PESC, al Presidente dell'Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese, alla Knesset e al governo israeliano, al Parlamento e al governo del Libano, al Parlamento e al governo della Siria nonché al Segretario generale della Lega degli Stati arabi.