Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0481/2007Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0481/2007

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

27.11.2007

presentata a norma dell'articolo 103, paragrafo 4, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sulla situazione in Georgia

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RC-B6-0481/2007
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Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Georgia

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia, in particolare la sua risoluzione del 26 febbraio 2004, corredata di una raccomandazione al Consiglio sulla politica dell'Unione europea nei confronti del Caucaso meridionale[1], e le sue risoluzioni del 14 ottobre 2004[2] e del 26 ottobre 2006[3],

–  vista la sua risoluzione del 15 novembre 2007 sullo sviluppo della politica europea di vicinato (ENP)[4],

–  visto l'accordo di partenariato e cooperazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da un lato, e la Georgia, dall'altro, entrato in vigore il 1° luglio 1999,

–  visto il piano d'azione ENP approvato dal Consiglio di cooperazione UE-Georgia il 14 novembre 2006,

–  viste le raccomandazioni approvate dalla commissione parlamentare di cooperazione UE‑Georgia il 25 e 26 giugno 2007,

–  vista la dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea, dell'8 novembre 2007, sull'attuale situazione in Georgia,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che l'Unione europea rimane impegnata a sviluppare e ad approfondire ulteriormente le sue relazioni con la Georgia e a sostenere il paese nelle necessarie riforme politiche ed economiche, nelle misure volte a creare istituzioni democratiche solide ed efficienti e negli sforzi per contrastare la corruzione, creando così una Georgia pacifica e prospera che possa contribuire alla stabilità della regione e del resto d'Europa,

B.  riconoscendo i progressi politici, democratici ed economici realizzati dal Presidente e dal governo georgiano attuali,

C.  considerando che il 2 novembre le forze dell'opposizione hanno raccolto la più grande folla dalla "rivoluzione delle rose" del 2003, con 80.000 persone circa che si sono riunite nella strada principale della capitale chiedendo le dimissioni del presidente, elezioni legislative anticipate, modifiche del codice elettorale e il rilascio delle persone trattenute e considerate prigionieri politici,

D.  considerando che i sei giorni di manifestazioni dell'opposizione sono culminati nella violenza quando i reparti di sicurezza hanno fatto un eccessivo uso della forza per disperdere le manifestazioni, ricorrendo ad idranti, proiettili di gomma e gas lacrimogeni, con un bilancio di 500 feriti fra i dimostranti, compreso il mediatore georgiano Sozar Subari,

E.  considerando che il 7 novembre il presidente Saakashvili ha dichiarato per 15 giorni a Tbilisi lo stato di emergenza, poi revocato il 16 novembre, e che secondo i funzionari governativi si è trattato di una misura necessaria per ripristinare immediatamente la legge e l'ordine,

F.  considerando che, dopo l'imposizione dello stato di emergenza da parte del presidente Saakashvili, il primo ministro Zurab Nogaideli ha dichiarato che nel paese era stato tentato un colpo di stato e che la proclamazione dello stato di emergenza era la reazione a questo evento; che, in un discorso televisivo, il presidente Saakashvili ha addossato al Servizio di sicurezza federale russo (FSB) la responsabilità degli eventi di Tbilisi, sostenendo di essere stato previamente informato dell'esistenza di un complotto volto a far cadere il governo georgiano prima della fine dell'anno, senza però provare le proprie affermazioni,

G.  considerando che la sera del 7 novembre le trasmissioni di due canali televisivi dell'opposizione, Imedi e Caucasia, sono state interrotte, che prima dell'annuncio dello stato di emergenza, e senza notifica preventiva, negli edifici dell'emittente radiotelevisiva Imedi hanno fatto irruzione uomini armati e mascherati delle agenzie di sicurezza, e che il 90% delle apparecchiature di trasmissione della stazione sono state distrutte; che un tribunale di Tbilisi ha sospeso la licenza di trasmissione della Imedi e ne ha congelato i beni asserendo che la sua copertura degli eventi del 7 novembre equivaleva ad un'incitazione ad abbattere il governo; considerando che la notifica giudiziaria è stata consegnata al direttore della Imedi solo una settimana dopo; considerando che la Commissione nazionale georgiana per le comunicazioni ha sospeso la licenza di trasmissione televisiva della Imedi per tre mesi, citando la violazione, da parte della stazione, della legge sulle trasmissioni,

H.  considerando che, con una mossa conciliante, l'8 novembre il Presidente Saakashvili ha proposto di tenere elezioni presidenziali anticipate il 5 gennaio assieme a un referendum sulla data delle prossime elezioni legislative,

I.  considerando che il 13 novembre la Russia ha consegnato alla Georgia, con un anno di anticipo rispetto al termine previsto, la propria base di Batumi, nella repubblica autonoma dell'Ajaria, dopo aver completato in giugno il ritiro delle proprie truppe dall'altra base in Georgia, ad Akhalkalaki,

J.  considerando che l'economia georgiana continua ad essere gravemente penalizzata dall'embargo russo sull'importazione di vino e prodotti agricoli georgiani, embargo che appare sempre più motivato politicamente,

K.  considerando che la situazione in Abkazia e nell'Ossezia meridionale aumenta la tensione nella regione,

1.  esprime profonda preoccupazione per i recenti sviluppi in Georgia, che sono culminati nella repressione violenta delle manifestazioni pacifiche da parte della polizia, nella chiusura di mezzi d'informazione indipendenti e nella dichiarazione dello stato di emergenza per 15 giorni;

2.  invita le autorità georgiane a rispettare il principio della libertà di espressione, inclusa la libertà di riunione e la libertà dei mezzi di comunicazione; ricorda al governo il suo impegno per la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto;

3.  chiede a tutte le parti di dar prova di disponibilità e moderazione, di abbassare i toni e di avviare un dialogo costruttivo e fruttuoso volto a sostenere e a consolidare le fragili istituzioni democratiche della Georgia;

4.  esorta il Consiglio, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune e il suo inviato speciale per il Caucaso meridionale a esplicare ogni sforzo per promuovere il dialogo fra le parti, stemperare la tensione e contribuire a ripristinare la fiducia reciproca;

5.  invita le autorità georgiane a svolgere un'indagine approfondita, imparziale e indipendente sulle gravi violazioni dei diritti umani e della libertà dei mezzi d'informazione, in particolare per quanto concerne le accuse relative a un uso eccessivo della forza da parte dei pubblici ufficiali incaricati dell'applicazione della legge, al fine di identificare tutti i responsabili, di consegnarli alla giustizia e di applicare le sanzioni penali e/o amministrative previste dalla legge;

6.  ribadisce alle autorità la preoccupazione della comunità internazionale riguardo ai recenti episodi in Georgia che sono contrari ai valori euroatlantici; ricorda alla Georgia che la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto sono requisiti preliminari per l'integrazione euroatlantica;

7.  invita il Consiglio e la Commissione, gli Stati membri dell'Unione europea, l'OSCE, il Consiglio d'Europa, la NATO e gli USA ad adoperarsi maggiormente per mettere in risalto le rivendicazioni e i problemi politici in Georgia e nella regione circostante, anche per quanto riguarda l'attuazione del piano d'azione nel quadro della politica europea di vicinato; osserva che negli ultimi anni non è stato dato seguito a numerose accuse di violazione delle procedure democratiche e dei diritti umani in Georgia; ritiene pertanto che un dibattito internazionale più aperto potrebbe rafforzare ulteriormente un confronto pubblico pluralistico e lo sviluppo democratico in Georgia;

8.  prende atto della decisione di tenere elezioni presidenziali anticipate e chiede al governo di garantire che tutti i candidati godano di un accesso uguale e imparziale ai mezzi di comunicazione durante la campagna elettorale;

9.  invita le autorità georgiane a garantire lo svolgimento di elezioni libere ed eque nel pieno rispetto delle norme internazionali; invita il governo a rispettare la divisione dei poteri nel sistema politico della Georgia, ad astenersi dall'utilizzo di "risorse amministrative" durante la campagna elettorale e a garantire la libertà di espressione di tutti i candidati; si compiace della disponibilità delle autorità georgiane ad autorizzare gli osservatori internazionali a monitorare le elezioni;

10.  invita le autorità georgiane a garantire che tutti i mezzi di comunicazione operino in modo obiettivo e conformemente agli standard giornalistici internazionali e che tutti i partiti e tutti i candidati abbiano un accesso equo ed equilibrato ai mezzi di comunicazione, sia pubblici che privati; chiede in particolare alle autorità georgiane di consentire all'emittente radiotelevisiva Imedi di riprendere le trasmissioni senza ulteriori ritardi e di garantire che la società sia risarcita e compensata per i danni ai suoi locali e per la distruzione delle sue attrezzature;

11.  giudica positivamente gli emendamenti al codice elettorale adottati dal parlamento georgiano, che consentiranno ai partiti di opposizione di nominare sei rappresentanti alla commissione elettorale centrale e in ciascuna commissione elettorale distrettuale, nonché l'abolizione delle restrizioni al monitoraggio delle elezioni da parte di osservatori internazionali;

12.  invita tutte le forze politiche in Georgia a collaborare all'elaborazione di una legge intesa a regolamentare il settore audiovisivo onde far sì, con l'assistenza di esperti europei, che le regolamentazioni in vigore che garantiscono la libertà di espressione e un dibattito pubblico equo siano ulteriormente migliorate e armonizzate con i principi europei;

13.  incoraggia tutte le forze politiche georgiane, unitamente alla società civile, ad avviare un dibattito sulla separazione dei poteri all'interno del sistema politico che potrebbe permettere un controllo più efficiente dell'operato dell'esecutivo e un dibattito pubblico pluralistico su numerose questioni cruciali, che vanno dalle implicazioni sociali della riforma economica al "fattore russo" nella politica interna della Georgia sino ai diversi approcci ai cosiddetti conflitti congelati;

14.  prende atto con preoccupazione del presunto coinvolgimento dei servizi segreti russi nel processo politico georgiano e sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza nella vita politica, segnatamente per quanto riguarda il finanziamento dei partiti, l'accesso ai mezzi di informazione e la democrazia all'interno dei partiti; sottolinea che tali accuse devono essere provate in conformità del diritto interno e della prassi internazionale;

15.  ribadisce il suo impegno per quanto riguarda l'integrità territoriale della Georgia e invita il Consiglio e la Commissione a compiere ulteriori sforzi per favorire la ricerca di una soluzione pacifica e negoziata dei conflitti nell'Ossezia meridionale e nell'Abkazia;

16.  chiede l'invio di una missione di osservazione del Parlamento europeo in occasione delle prossime elezioni presidenziali;

17.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, al Presidente e al Parlamento della Georgia, all'OSCE, al Consiglio d'Europa e al Presidente e al Parlamento della Federazione russa.