Proposta di risoluzione comune - RC-B6-0338/2008Proposta di risoluzione comune
RC-B6-0338/2008

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE

7.7.2008

presentata a norma dell'articolo 103, paragrafo 4, del regolamento da
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi: sulla Cina

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RC-B6-0338/2008
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Risoluzione del Parlamento europeo sulla Cina

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Tibet, in particolare quella sul dialogo tra il governo cinese e l'inviato del Dalai Lama del 15 febbraio 2007 e quella del 10 aprile 2008,

–  vista la sua risoluzione, del 13 dicembre 2007, sul Vertice UE-Cina e il dialogo UE-Cina per i diritti umani,

–  vista la sua risoluzione sul disastro naturale in Cina del 22 maggio 2008,

–  vista la sua risoluzione del 10 aprile 2008 sul Tibet,

–  visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che le relazioni tra l'UE e la Cina dovrebbero essere basate sulla condivisione di valori comuni,

B.  considerando che i valori democratici e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali dovrebbero costituire la base fondamentale della relazioni tra l'UE e la Cina,

C.  considerando che la Cina ha registrato un'impressionante crescita economica per cui la sua influenza a livello mondiale si è notevolmente accresciuta negli ultimi dieci anni e ciò è stato accompagnato da alcuni miglioramenti nel suo sistema politico,

D.  considerando che vi sono tuttora segnalazioni concernenti la repressione politica, la pratica assai diffusa della pena di morte e la repressione sistematica della libertà di religione, di parola e dei media,

E.  considerando che i Giochi Olimpici a Pechino dovrebbero costituire una straordinaria opportunità per portare avanti riforme democratiche in Cina e per realizzare progressi significativi per quanto riguarda, in particolare, la questione delle minoranze etniche, come i tibetani e gli uiguri,

F.  considerando che nonostante le dichiarazioni delle autorità cinesi la situazione del Tibet non è affatto normale e che viene ancora negato l'accesso alla regione ai media internazionali e alle agenzie internazionali di controllo e che vengono esercitate rigide restrizioni al flusso di informazioni,

G.  considerando che finora circa 40 persone sono state condannate per le dimostrazioni e giudicate colpevoli di turbamento dei servizi pubblici, saccheggio e distruzione di uffici governativi locali e di attacchi alla polizia; considerando che nonostante l'annuncio di processi pubblici, le condanne sono state imposte a porte chiuse e risultano sproporzionate ai reati, in quanto vanno da tre anni all'ergastolo; considerando che i processi sono stati condotti senza alcuna trasparenza e senza che gli imputati beneficiassero di una difesa reale,

H.  considerando che il 21 giugno 2008 la torcia olimpica è passata per le strade di Lhasa tra schiere di soldati in tenuta da combattimento e con severe misure di sicurezza; considerando che soltanto un numero limitato e selezionato di corrispondenti esteri, che rappresentavano circa 30 organizzazioni stampa internazionali, è potuto entrare nella città per coprire il passaggio della torcia; considerando che secondo alcuni di questi corrispondenti ogni membro della folla aveva un badge che lasciava capire che gli spettatori erano stati selezionati specialmente per la cerimonia,

I.  considerando che il segretario del Partito comunista in Tibet, Zhang Qingli, ha apertamente politicizzato l'evento affermando durante la cerimonia della torcia olimpica a Lhasa che "per portare più gloria allo spirito olimpico dovremmo reprimere con fermezza le trame ordite dalla cricca del Dalai e dalle forze straniere ostili all'interno e all'esterno della nazione volte a rovinare le Olimpiadi di Pechino",

J.  considerando che nel Piano d'azione olimpico di Pechino, la Cina aveva promesso Olimpiadi aperte e libere; considerando che la chiusura totale del Tibet contraddice del tutto l'impegno del governo cinese di concedere ai giornalisti stranieri libertà di movimento in tutta la Cina e una maggiore libertà di stampa prima delle Olimpiadi,

K.  considerando che il Comitato olimpico internazionale (CIO) aveva previsto che l'assegnazione alla Cina delle Olimpiadi 2008 avrebbe contribuito ad aprire il paese migliorando la situazione dei diritti umani; considerando che il presidente del Comitato organizzativo delle Olimpiadi di Pechino aveva promesso pubblicamente il 27 settembre 2006 di rispettare gli impegni presi, nel quadro dell'offerta per l'organizzazione delle Olimpiadi, al fine di migliorare la situazione dei diritti umani;

L.  considerando che la minoranza musulmana uigura nella provincia dello Xinjiang è vittima di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali mediante politiche ufficiali volte a eliminare il presunto separatismo e l'estremismo religioso,

M.  considerando che il dialogo sui diritti umani UE-Cina iniziato nel 2000 finora non ha raggiunto nessun risultato tangibile; considerando che tale mancanza di risultati dipende anche da una politica estera comune non coordinata e inefficace da parte dell'UE nei confronti della Cina,

1.  prende atto degli sviluppi nelle relazioni UE-Cina e del rafforzamento della loro cooperazione per trattare un'ampia serie di questioni;

2.  invita entrambe le parti a intensificare i propri sforzi per far fronte ai problemi connessi con l'energia, il cambiamento climatico e l'ambiente al fine di garantire una crescita sostenibile globale e uno sviluppo sociale;

3.  accoglie con favore la nuova apertura, la migliore trasparenza e la cooperazione rafforzata nelle relazioni UE-Cina;

4.  si rammarica che, benché le relazioni con la Cina abbiano registrato progressi significativi in ambito commerciale ed economico, ciò non sia stato accompagnato da risultati di rilievo per quanto riguarda i diritti dell'uomo e la democrazia;

5.  deplora che la situazione dei diritti umani in Cina resti una fonte di preoccupazione a causa delle violazioni diffuse e sistematiche dei diritti umani; ricorda gli impegni assunti dalla Cina per quanto riguarda i diritti umani in occasione dell'assegnazione alla Cina dell'organizzazione dei Giochi Olimpici;

6.  condanna il frequente ricorso alla pena di morte e invita le autorità cinesi a introdurre una moratoria delle esecuzioni;

7.  si compiace per la ripresa del dialogo tra la Cina e Taiwan ed è convinto che Taiwan dovrebbe avere il diritto di partecipare ad alcune organizzazioni internazionali;

8.  plaude alla riapertura del Tibet agli stranieri, ma si dichiara preoccupato per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in particolare per la situazione dei manifestanti ancora in stato di detenzione;

9.  sottolinea l'importanza di inviare osservatori internazionali indipendenti per valutare la situazione dei diritti umani in Tibet e nella regione autonoma dello Xinjiang; invita in proposito le autorità cinesi a rilasciare un invito permanente all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo e ai meccanismi delle Nazioni Unite;

10.  si compiace del settimo ciclo di colloqui tra le autorità di Pechino e i rappresentanti del Dalai Lama svoltosi i 1° e il 2 luglio 2008; auspica che i negoziati ottengano risultati concreti e tangibili prima delle Olimpiadi e chiede alle autorità cinesi di invitare il Dalai Lama alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi come segno di buona volontà;

11.  si rammarica che il Comitato olimpico internazionale non abbia commentato il passaggio della fiamma olimpica inscenato nelle strade di Lhasa quando invece il Tibet si trova di fatto sotto la legge marziale ed è chiuso al mondo esterno; deplora le dichiarazioni rilasciate da Zhang Qingli durante la cerimonia del passaggio della fiamma olimpica a Lhasa; ritiene che il CIO abbia la responsabilità di fare pressioni sul governo cinese affinché consenta l'accesso ai media stranieri a qualsiasi tappa del passaggio della torcia o a qualsiasi altro evento olimpico senza pesanti restrizioni, poiché il Comitato dovrebbe sempre difendere i valori olimpici;

12.  chiede il rilascio di Huang Qi, di Zhang Mingxuan e del suo interprete e ribadisce il suo appello per la liberazione di Hu Jia, nominato nel 2007 per il Premio Sakharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero, nonché di Yang Chunlin, Gao Zhisheng e di altri attivisti dei diritti umani detenuti, arrestati, imprigionati o maltrattati per aver espresso il loro scontento in relazione alle Olimpiadi di Pechino, per aver protestato contro i trasferimenti forzati dovuti alle costruzioni necessarie per le Olimpiadi o per aver difeso i dimostranti; esprime preoccupazione per la situazione della dissidente informatica e moglie di Hu Jia, Zeng Jinyan e della loro figlia di sei mesi, che si trovano attualmente sotto stretta sorveglianza e subiscono maltrattamenti da parte della polizia;

13.  chiede al Consiglio di invitare il Dalai Lama a partecipare a una riunione del Consiglio "Affari generali" per presentare la sua valutazione della situazione in Tibet e illustrare ai 27 ministri degli Affari esteri il suo approccio detto "della via di mezzo" e la sua idea di una reale autonomia da attuare per tutti i tibetani all'interno della Cina;

14.  ribadisce, a tale riguardo, il suo invito al Consiglio di nominare un inviato speciale per le questioni tibetane al fine di facilitare il dialogo tra le parti e seguire attentamente i negoziati dopo che saranno ripresi;

15.  invita il Consiglio ad adottare una posizione comune per quanto riguarda la presenza dei capi di Stato e di governo e di Javier Solana, Alto rappresentante dell'UE, alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici;

16.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente e al Primo ministro della Repubblica popolare cinese e al Comitato internazionale olimpico.