Proposta di risoluzione comune - RC-B7-0088/2009Proposta di risoluzione comune
RC-B7-0088/2009

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla libertà d'informazione in Italia e in altri Stati membri dell'UE

19.10.2009

presentata a norma dell'articolo 110, paragrafo 4, del regolamento da
in sostituzione della proposta di risoluzione presentata dai gruppi:
PPE (B7‑0088/2009)
ECR (B7‑0089/2009)
EFD (B7‑0091/2009)

Manfred Weber, Simon Busuttil, Mario Mauro, Salvatore Iacolino, Roberta Angelilli, Clemente Mastella, Elisabetta Gardini a nome del gruppo PPE
Timothy Kirkhope a nome del gruppo ECR
Fiorello Provera, Francesco Enrico Speroni a nome del gruppo EFD

Procedura : 2009/2688(RSP)
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Ciclo del documento :  
RC-B7-0088/2009
Testi presentati :
RC-B7-0088/2009
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Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sulla libertà d'informazione in Italia e in altri Stati membri dell'UE

Il Parlamento europeo,

–   visti gli obblighi internazionali ed europei riguardanti i diritti dell'uomo, come quelli contenuti nelle convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti dell'uomo e nella Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,

–   visto l'articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo concernente la libertà di espressione e d'informazione e il diritto al pluralismo dei media,

–   visto l'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana,

–   viste le dichiarazioni della Commissione e la discussione svoltasi al Parlamento europeo l'8 ottobre 2009,

–   visto l'articolo 110, paragrafo 4, del suo regolamento,

A. considerando che non è corretto sostenere che in Italia la libertà d'informazione è negata, dal momento che i cittadini, compresi i giornalisti, gli storici, i filosofi, gli studiosi, gli scrittori e gli insegnanti, fanno uso della libertà di espressione nella loro vita quotidiana,

B.  considerando che la mancanza di libertà d'informazione è tipica di quelle realtà in cui le dittature e i regimi totalitari hanno negato o ancora negano alle persone i loro diritti e le loro libertà fondamentali,

C. considerando che in Italia la libertà di stampa è garantita dalla Costituzione, che sancisce il pieno diritto alla libertà di pensiero e di espressione,

D. considerando che in Italia esiste una pluralità di mezzi d'informazione liberi e indipendenti, tra cui giornali, radio e televisioni che operano a livello nazionale, regionale e locale e che godono della piena libertà d'informazione e di espressione,

E.  considerando che, secondo i dati dell'Osservatorio indipendente di Pavia sui mezzi di comunicazione, durante i mesi di maggio e giugno 2009, in concomitanza con la campagna elettorale per le elezioni europee, il tempo di trasmissione riservato a rappresentanti dei partiti dell'opposizione è stato del 60% nei telegiornali RAI e del 49% nei telegiornali del Gruppo Mediaset,

F.  considerando che proprio nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano affermava, in occasione di un apposito incontro con i parlamentari europei eletti in Italia, che il Parlamento europeo "non può essere una sorta d'istanza d'appello nei confronti di decisioni dei parlamenti nazionali e di comportamenti dei governi nazionali" e che per tali questioni esistono sedi appropriate,

G. considerando che, come affermato l'8 ottobre scorso dal Commissario Reding durante il dibattito sulla libertà d'informazione in Italia, i deputati al Parlamento europeo non dovrebbero "fare uso delle istituzioni europee per risolvere problemi che, in base ai trattati, devono essere risolti a livello nazionale",

H. considerando che in Italia il ricorso all'autorità giudiziaria è una facoltà che può esercitare chiunque sia stato oggetto di presunta diffamazione poiché questo è un diritto riconosciuto dalla legge italiana ad ogni cittadino, che in passato tale diritto è stato esercitato anche da leader politici di ogni orientamento e che l'esercizio di un diritto non può in nessun caso essere considerato un atto intimidatorio,

1.  afferma che la libertà di stampa e d'informazione è un valore ormai consolidato nella vita quotidiana di ogni cittadino italiano e che non è assolutamente a rischio;

2.  sottolinea il ruolo svolto in Italia dai media locali e regionali nella promozione del pluralismo delle fonti d'informazione e nella salvaguardia della diversità delle lingue e delle culture regionali;

3.  sottolinea altresì che il pluralismo dell'informazione in Italia è ulteriormente garantito dall'accesso vasto e libero ai più moderni settori della comunicazione, quali Internet, il digitale, il satellite e il cavo;

4.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.