PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla situazione del fiume Giordano, con particolare riferimento alla regione del Basso Giordano
6.9.2010
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi
Verts/ALE (B7‑0484/2010)
S&D (B7‑0485/2010)
PPE (B7‑0486/2010)
GUE/NGL (B7‑0487/2010)
ALDE (B7‑0488/2010)
Rodi Kratsa-Tsagaropoulou, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Elmar Brok, Ioannis Kasoulides, Cristian Dan Preda, Hans-Gert Pöttering a nome del gruppo PPE
Paolo De Castro, Véronique De Keyser, Jo Leinen, Adrian Severin, Proinsias De Rossa, Saïd El Khadraoui, Olga Sehnalová, Thijs Berman, Richard Howitt, Maria Eleni Koppa, María Muñiz De Urquiza, Raimon Obiols, Luís Paulo Alves a nome del gruppo S&D
Annemie Neyts-Uyttebroeck, Ivo Vajgl, Graham Watson a nome del gruppo ALDE
Hélène Flautre, Nicole Kiil-Nielsen, Margrete Auken, Jan Philipp Albrecht, Raül Romeva i Rueda, Malika Benarab-Attou, Frieda Brepoels a nome del gruppo Verts/ALE
Charles Tannock, Michał Tomasz Kamiński, Tomasz Piotr Poręba a nome del gruppo ECR
Kyriacos Triantaphyllides, Patrick Le Hyaric, Willy Meyer, Nikolaos Chountis a nome del gruppo GUE/NGL
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione del fiume Giordano, con particolare riferimento alla regione del Basso Giordano
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente,
– visto il trattato di pace del 1994 tra lo Stato d'Israele e il Regno hascemita di Giordania,
– vista la dichiarazione comune del vertice di Parigi per il Mediterraneo, tenutosi il 13 luglio 2008,
– visto l'accordo ad interim israelo-palestinese sulla Cisgiordania e la Striscia di Gaza del 1995 (Oslo II), in particolare gli articoli 12 e 40 del suo allegato III,
– vista la quarta Convenzione di Ginevra del 1949,
– vista la Convenzione UNESCO concernente la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale, firmata il 16 novembre 1972,
– vista la raccomandazione sulla situazione nella valle del Giordano della commissione ad hoc per l'energia, l'ambiente e l'acqua dell'Assemblea parlamentare euromediterranea, approvata in occasione della sua sesta sessione plenaria, tenutasi dal 12 al 14 marzo 2010,
– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,
A. considerando che il fiume Giordano, in particolare il suo basso corso, rappresenta un paesaggio culturale di valore universale, dalla grande importanza storica, simbolica, religiosa, ambientale, agricola ed economica nel Medio Oriente e oltre i suoi confini,
B. considerando che il Giordano è stato devastato dallo sfruttamento eccessivo, dall'inquinamento, dalla cattiva gestione e dalla mancanza di una cooperazione regionale; che circa il 98% delle risorse di acqua dolce del fiume è stato deviato da Israele, Giordania e Siria, con una conseguente perdita di biodiversità pari al 50%,
C. considerando che si prevede che alla fine del 2011 entreranno in funzione nuovi centri di trattamento delle acque reflue, destinati a eliminare gli effluenti inquinanti attualmente presenti nel Basso Giordano; che, se non si instaurano prassi di gestione idrica sane e sostenibili e non si assegnano risorse d'acqua dolce al Basso Giordano in concomitanza con il funzionamento di tali centri, è probabile che lunghi tratti del fiume finiscano per prosciugarsi entro la fine del 2011,
D. considerando che il risanamento del Giordano, e del suo basso corso in particolare, è della massima importanza per le comunità locali israeliane, giordane e palestinesi, che affrontano le medesime sfide idriche, e offre enormi vantaggi economici e in termini di promozione della fiducia; che la cooperazione attiva tra i governi, le organizzazioni della società civile e le comunità locali interessate può contribuire notevolmente agli sforzi di pace nella regione,
E considerando che la popolazione palestinese in Cisgiordania deve far fronte a gravi carenze idriche; che gli agricoltori palestinesi sono duramente colpiti dalla mancanza di acqua per l'irrigazione, provocata dall'utilizzo della maggior parte dell'acqua in questione da parte di Israele e dei coloni israeliani in Cisgiordania; che la disponibilità di risorse idriche sufficienti è essenziale per la vitalità di un futuro Stato palestinese,
F. considerando che i finanziamenti dell'UE contribuiscono ai tentativi di mitigare i problemi ambientali cui è esposta la regione del Basso Giordano,
1. richiama l'attenzione sul degrado del fiume Giordano, in particolare del suo basso corso, ed esprime la propria preoccupazione al riguardo;
2. invita le autorità di tutti i paesi rivieraschi a collaborare per risanare il Giordano, definendo e attuando politiche incentrate sul raggiungimento di risultati tangibili in materia di gestione della domanda idrica per uso domestico e agricolo, conservazione dell'acqua e gestione delle acque reflue e degli effluenti agricoli e industriali, nonché a garantire che una quantità sufficiente di acqua dolce raggiunga il basso corso del fiume;
3. plaude alla cooperazione tra le comunità locali israeliane, giordane e palestinesi che fanno fronte alle medesime sfide idriche nella regione del basso corso del Giordano; invita Israele e Giordania a onorare pienamente gli impegni assunti nel trattato di pace in relazione al risanamento del fiume;
4. plaude all'iniziativa del ministero dell'ambiente israeliano di elaborare un piano direttore per lo sviluppo paesaggistico nella regione del basso Giordano; esorta il governo giordano e l'Autorità palestinese a intraprendere iniziative analoghe con l'intento di adottare piani direttori di risanamento dei tratti del fiume che attraversano i rispettivi territori; sottolinea l'importanza dell'accesso al fiume per tutte le parti interessate e rileva che tali piani direttori potrebbero fungere da base per un piano regionale generale di risanamento e tutela della regione del Basso Giordano;
5. accoglie positivamente l'applicazione di metodi e tecnologie avanzate per la gestione delle acque in Israele e incoraggia un utilizzo equo di tali metodi e il trasferimento delle tecnologie corrispondenti a tutti i paesi della regione; invita la comunità internazionale, Unione europea compresa, a intensificare gli sforzi volti a fornire un'ulteriore assistenza finanziaria e tecnica a progetti cooperativi in tale ambito;
6. invita i governi israeliano e giordano e l'Autorità palestinese a lavorare in uno spirito di cooperazione al fine di salvare il Basso Giordano e li esorta a istituire, con il sostegno dell'Unione europea, una commissione per il bacino del Giordano, che dovrebbe essere aperta ad altri paesi rivieraschi;
7. invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri dell'UE a promuovere e sostenere un piano globale per rimediare alla devastazione del Giordano e a continuare a fornire assistenza finanziaria e tecnica a favore del risanamento del fiume, in particolare del suo basso corso, anche nel quadro dell'Unione per il Mediterraneo;
8. ribadisce che la questione della gestione idrica, e in particolare di un'equa distribuzione dell'acqua, che corrisponda alle necessità di tutti gli abitanti della regione, riveste un'importanza fondamentale per garantire una pace e una stabilità durature in Medio Oriente;
9. ritiene al contempo che nei piani d’azione per la politica europea di vicinato con Israele, la Giordania e l'Autorità palestinese vada incluso un riferimento chiaro e specifico al processo di risanamento della regione; esorta vivamente la Commissione ad avviare uno studio congiunto sul fiume Giordano;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'inviato del Quartetto in Medio Oriente, alla Knesset e al governo israeliano, al parlamento e al governo della Giordania, al parlamento e al governo del Libano, al Presidente dell'Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese e al parlamento e al governo della Siria.