PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE su un accordo di libero scambio UE-India
9.5.2011
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi
S&D (B7‑0292/2011)
Verts/ALE (B7‑0293/2011)
GUE/NGL (B7‑0294/2011)
Kader Arif, Véronique De Keyser, Michael Cashman, Harlem Désir a nome del gruppo S&D
Franziska Keller, Yannick Jadot a nome del gruppo Verts/ALE
Helmut Scholz a nome del gruppo GUE/NGL
Risoluzione del Parlamento europeo su un accordo di libero scambio UE-India
Il Parlamento europeo,
– vista la dichiarazione ministeriale della quarta Conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), adottata il 14 novembre 2001 a Doha, in particolare il paragrafo 44 sul trattamento speciale e differenziato (TSD),
– vista la decisione dell'OMC concernente l'Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS) e la sanità pubblica, adottata il 29 novembre 2005,
– vista la propria risoluzione del 12 luglio 2007 sull'Accordo TRIPS e l'accesso ai farmaci[1],
– visti gli orientamenti dell'OCSE per le imprese multinazionali, la dichiarazione tripartita di principi sulle imprese multinazionali e la politica sociale dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), i codici di condotta concordati sotto gli auspici di organizzazioni internazionali quali la FAO, l'OMS e la Banca mondiale, nonché gli sforzi compiuti sotto gli auspici dell'UNCTAD per disciplinare le attività delle imprese nei paesi in via di sviluppo,
– visti gli articoli 12, 21, 28, 29, 30 e 31 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– visti gli articoli 2, 3 e 6 del trattato sull'Unione europea,
– visti gli articoli 9, 10, 48, 138, 139, 153, 156, 191, 207 e 218 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
– vista la comunicazione della Commissione del 3 marzo 2010 "Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (COM(2010)2020),
– vista la comunicazione della Commissione del 9 novembre 2010 dal titolo "Commercio, crescita e affari mondiali – La politica commerciale quale componente essenziale della strategia 2020 dell'UE" (COM(2010)0612),
– viste le conclusioni del Consiglio sul ruolo dell'Unione europea nella sanità mondiale, in particolare il paragrafo 16, lettera a), e il paragrafo 18, lettera c),
– viste le conclusioni del Consiglio sulla coerenza delle politiche per lo sviluppo,
– visti la valutazione dell'impatto degli scambi commerciali sulla sostenibilità relativa all’accordo di libero scambio (ALS) tra l'UE e la Repubblica dell'India, del 18 maggio 2009, e il documento che illustra la posizione dei servizi della Commissione su tale valutazione, del marzo 2010,
– vista la propria risoluzione del 25 novembre 2010 sulle politiche commerciali nel quadro degli imperativi dettati dai cambiamenti climatici[2],
– vista la propria risoluzione del 25 novembre 2010 sui diritti umani e le norme sociali e ambientali negli accordi commerciali internazionali[3],
– vista la propria risoluzione del 25 novembre 2010 sulla responsabilità sociale delle imprese negli accordi commerciali internazionali[4],
– vista la propria risoluzione del 6 aprile 2011 sulla futura politica europea in materia di investimenti internazionali[5],
– vista la propria risoluzione del 17 febbraio 2011 sulla strategia Europa 2020[6],
– vista la dichiarazione comune rilasciata in occasione del vertice UE-India tenutosi a Bruxelles il 10 dicembre 2010,
– vista la dichiarazione comune della Commissione europea e del governo indiano sulla cultura, rilasciata il 10 dicembre 2010 a Bruxelles,
– visto l'articolo 115, paragrafo 5, del proprio regolamento,
A. considerando che l'Unione europea deve continuare a privilegiare un sistema commerciale multilaterale basato su regole, istituito tramite l’OMC, che offre il quadro più idoneo per un commercio internazionale giusto ed equo stabilendo norme appropriate e garantendone il rispetto,
B. considerando che l'UE deve continuare a dare la priorità al conseguimento di un esito equilibrato dell'Agenda di Doha per lo sviluppo, che sostenga l'integrazione dei paesi in via di sviluppo nel sistema commerciale internazionale,
C. considerando che è fondamentale trovare il giusto equilibrio tra accordi multilaterali, bilaterali e plurilaterali,
D. considerando che l'Unione europea è il maggior partner commerciale dell'India, con uno scambio di beni e servizi pari a circa 84 miliardi di euro nel 2009-2010, coprendo l’UE il 20,15% delle esportazioni totali e il 13,32% delle importazioni totali dell'India, ma che invece all'India è destinato il 2,6% delle esportazioni complessive dell’UE e dall’India proviene il 2,2% del totale delle importazioni dell’UE,
E. considerando che l'UE è il maggiore investitore in India, con un volume cumulativo di circa 20 miliardi di euro dal 2000, ed è anche la più importante destinazione degli investimenti esterni dell’India,
F. considerando che l’India è il maggior beneficiario del sistema delle preferenze generalizzate (SPG); che le importazioni dell’UE dall’India a dazio zero o preferenziale hanno avuto un valore di 19,9 miliardi di euro nel 2009, pari all'83% del totale delle importazioni dell'UE dall'India,
G. considerando che, secondo quanto affermato nella relazione 2007/2008 sullo sviluppo umano del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, l’India si trova al centoventottesimo posto nella classifica dell’indice di sviluppo umano (su 177 paesi); considerando che l'India figura al sessantaduesimo posto nella classifica dell'indice di povertà umana per i paesi in via di sviluppo, sui 108 paesi per i quali è stato calcolato l'indice, ed è fra i paesi con la maggiore incidenza di lavoro minorile,
H. considerando che i negoziati per un ALS con l'India sono stati avviati nel giugno 2007,
I. considerando che, in conformità dei trattati, la politica commerciale comune dev’essere attuata in modo coerente con l'insieme degli obiettivi dell'Unione europea, compresi quelli sociali, ambientali e di aiuto allo sviluppo,
J. considerando che l'India è uno dei maggiori produttori ed esportatori di farmaci generici destinati ai paesi in via di sviluppo e che, conseguentemente, nessuna disposizione sui diritti di proprietà intellettuale (DPI) deve in alcun modo incidere negativamente sull'accesso ai medicinali a prezzi accessibili,
K. considerando che è cruciale importanza che l'UE garantisca un migliore riconoscimento e un'efficace protezione delle indicazioni geografiche,
L. considerando che l'ALS deve comprendere impegni vincolanti e giuridicamente sanzionabili sulle norme sociali e ambientali, sullo sviluppo sostenibile e sull’effettiva applicazione delle norme concordate a livello internazionale in campo sociale e ambientale, nonché sulle norme in materia di responsabilità sociale delle imprese e sul lavoro dignitoso,
M. considerando che l'agricoltura su piccola scala e le attività connesse sono la principale fonte di sussistenza per il 70% della popolazione indiana, e che di tale parte della popolazione le donne in agricoltura rappresentano oltre il 60% della forza lavoro attiva; considerando che l'India è scivolata in sessantasettesima posizione su 84 paesi nella classifica del Global Hunger Index (l’indice globale della fame) e che la sua sicurezza alimentare resta fragile; considerando che una parte significativa della popolazione del paese dipende dalla pesca su piccola scala, la quale è minacciata dalla pesca industriale per l’esportazione, col pericolo di vedere compromessa la sicurezza alimentare di milioni di indiani,
N. considerando che l'India non ha firmato il trattato di non proliferazione nucleare (TNP) e che il gruppo dei fornitori nucleari (Nuclear Suppliers Group) ha tolto l'embargo sul commercio nucleare dell'India,
Questioni generali
1. ritiene che il sistema commerciale multilaterale continui a costituire il quadro di gran lunga più efficace per pervenire a un commercio giusto ed equo su scala globale; reputa pertanto che il raggiungimento di un risultato equilibrato nei negoziati dell'Agenda di Doha per lo sviluppo in seno all'OMC debba essere considerato un obiettivo prioritario da parte dei negoziatori dell'Unione; è convinto che l'Unione e l'India, assieme, possano contribuire a una positiva conclusione dei negoziati dell'Agenda di Doha per lo sviluppo; sarebbe preoccupato qualora negoziati bilaterali dovessero distogliere dal conseguimento di detto obiettivo;
2. osserva che, dopo l'ultimo vertice UE-India tenutosi nel dicembre 2010 e oltre tre anni di negoziati per un accordo di libero scambio, l'UE e il governo indiano si trovano a un punto cruciale dei negoziati; sollecita pertanto le parti negoziali a garantire una piena consultazione delle rispettive principali parti interessate in tutte le fasi del processo; invita entrambe le parti a prevedere la conclusione di un ALS soltanto se giusto ed equilibrato nell'interesse comune delle società e delle economie di Europa e India; ritiene che la multiforme crisi che il mondo sta affrontando debba indurre l’UE e l'India a mantenere un approccio prudente in ogni fase dei negoziati commerciali, e afferma che un ALS non deve condizionare eventuali modifiche legislative in Europa o in India;
3. osserva che l'India è la settima economia mondiale e che il governo indiano prevede una crescita del PIL dell’8,6% nel 2010-11; si duole del fatto che, nonostante la crescita economica sostenuta, sussistono ancora vaste disuguaglianze e oltre 800 milioni di persone sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno; sottolinea la necessità di garantire che l'ALS non limiti i poteri di cui il governo indiano deve disporre per affrontare i problemi della povertà e della disuguaglianza, in particolare nelle aree rurali dove l'agricoltura rappresenta l'attività principale;
4. sottolinea che l’eventuale ALS dovrà comprendere un meccanismo vincolante di risoluzione delle controversie tra stati, disposizioni sulla mediazione per le barriere non tariffarie, misure sui dazi antidumping e compensativi e una clausola di esonero generale basata sugli articoli XX e XXI dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT);
5. esorta la Commissione a includere nell'ALS clausole di salvaguardia forti e efficaci;
6. invita la Commissione a insistere nel corso dei negoziati affinché l'India ratifichi il TNP;
Sviluppo sostenibile
7. ricorda che gli obiettivi della politica commerciale comune devono essere pienamente coordinati con gli obiettivi generali dell'Unione europea; che, conformemente all'articolo 207 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la politica commerciale comune dell'UE deve essere condotta "nel quadro dei principi e obiettivi dell'azione esterna dell'UE" e che, conformemente all'articolo 3 del trattato sull'Unione europea, l'UE deve contribuire, tra l'altro, allo sviluppo sostenibile, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani;
8. esorta la Commissione a includere clausole giuridicamente vincolanti sui diritti umani, sulle norme sociali e ambientali e sulla responsabilità sociale delle imprese, nonché sulla loro applicazione, prevedendo misure in caso di violazione;
9. chiede che il relativo capitolo copra, come minimo, la conformità alle otto convenzioni fondamentali e alle quattro convenzioni prioritarie dell'OIL nonché alle norme ambientali concordate a livello internazionale, e preveda altresì incentivi alle imprese affinché assumano impegni sulla responsabilità sociale d'impresa e un obbligo di diligenza per imprese e gruppi di imprese, ossia l'obbligo di adottare misure proattive per individuare e prevenire ogni violazione dei diritti umani o ambientali e ogni forma di corruzione o evasione fiscale, anche nelle loro filiali e catene di approvvigionamento; chiede al governo indiano di ratificare e dare effettiva applicazione a tutte le convenzioni di base dell'OIL;
10. è preoccupato per l'uso del lavoro minorile in India, dove molto spesso i minori vengono sfruttati in cattive condizioni sanitarie e di sicurezza; chiede alla Commissione di affrontare la questione nel corso dei negoziati sull’ALS e chiede al governo indiano di intensificare al massimo i suoi sforzi per eliminare le cause di fondo, allo scopo di porre fine a questo fenomeno;
11. ritiene che il mancato rispetto delle norme sociali e ambientali internazionali di base costituisca un forma di dumping a detrimento delle imprese e dei lavoratori europei, e chiede alla Commissione di chiarire questi aspetti prima di concludere qualunque accordo commerciale;
Scambi di merci, agricoltura ed energia
12. rileva che le tariffe doganali medie applicate in India, pur essendo diminuite, continuano ad essere notevolmente più elevate di quelle dell'UE: in particolare la tariffa media dell'India per il NAMA è al momento pari al 10,1% rispetto a una media dell'Unione europea del 4%, e la tariffa media dell'India per l'agricoltura è pari al 31,8% mentre nell'UE la stessa tariffa ammonta al 13,5%;
13. chiede che l'accordo rispetti i settori e le industrie sensibili e l'agricoltura europei e protegga la proprietà intellettuale e l'etichettatura di origine;
14. ritiene che la Commissione debba analizzare debitamente il rischio per lo sviluppo insito in un eventuale miglioramento dell'accesso del settore agroindustriale europeo al settore agricolo indiano - che potrebbe danneggiare le piccole e medie aziende agricole - nonché nell'estensione delle monocolture e dell'uso di pesticidi, nella monopolizzazione del territorio, nella riduzione della biodiversità e nell'aumento dell'esodo rurale;
15. esprime preoccupazione per l'estensione e l'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale attraverso norme che vanno oltre quanto richiesto negli accordi dell'Organizzazione mondiale del commercio, le quali contribuirebbero alla fame e alla malnutrizione, negando i diritti degli agricoltori piccoli e di sussistenza alle sementi e alla condivisione delle conoscenze e potrebbero compromettere i diritti fondamentali delle persone ai mezzi di sussistenza, al cibo e l'accesso alle cure sanitarie, all'istruzione e alla ricerca;
16. invita le parti a tenere maggiormente conto delle conseguenze della modifica di destinazione dei terreni, determinata dalle misure di liberalizzazione, sulla qualità dei terreni e dell'acqua e su una forza lavoro fondamentalmente femminile; mette in guardia contro i problemi dell'agricoltura familiare nel settore lattiero-caseario in India e in Europa;
17. chiede che si dia la priorità alla riduzione delle tariffe sui prodotti del commercio equo e sui prodotti sostenibili, mediante l'opportuna modifica dei codici doganali dell'UE;
18. ritiene importante che l'ALS contenga capitoli ambiziosi in materia di ostacoli tecnici agli scambi e misure sanitarie e fitosanitarie; invita la Commissione, a tale riguardo, ad affrontare le questioni rimaste in sospeso;
19. ricorda il prevedibile aumento del fabbisogno energetico in seguito allo sviluppo degli scambi e invita le parti a elaborare un piano comune e a costi accessibili per l'approvvigionamento energetico, in conformità con la necessità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e limitare il cambiamento climatico;
Scambi di servizi
20. prende atto che lo scambio di servizi fra l’Unione europea e l’India è piuttosto squilibrato: l’Unione europea esporta verso l’India l’1,9% dei suoi servizi, mentre l’India esporta verso l'Unione europea l'11,6% del totale dei suoi servizi;
21. riconosce che il settore dei servizi è quello che sta crescendo più rapidamente nel contesto dell'economia indiana; rileva che l’India nutre interessi offensivi nell’ambito della liberalizzazione della modalità 1 e della modalità 4 del GATS;
22. ritiene che, nonostante gli interessi offensivi dell'India nell'ambito della modalità 4, ogni eventuale apertura dei servizi nell'ambito di detta modalità non debba inficiare o pregiudicare il principio fondamentale della parità di trattamento dei lavoratori e debba garantire la piena attuazione del principio della parità di retribuzione per lavoro di pari valore;
23. sottolinea che la liberalizzazione dei servizi non deve in alcun modo ostacolare il diritto alla regolamentazione del settore in questione e in particolare il diritto di mantenere e sviluppare servizi pubblici forti, che costituiscono un elemento essenziale per lo sviluppo e la giustizia sociale;
24. invita la Commissione a redigere un elenco dei servizi che devono essere coperti dall'accordo secondo il principio di un elenco positivo, escludendone i servizi pubblici, come la fornitura di acqua potabile e i servizi culturali e audiovisivi; si aspetta inoltre che la Commissione assicuri l'esplicita esclusione degli strumenti finanziari speculativi dall'ambito di applicazione dell'accordo;
Investimenti
25. sottolinea che il capitolo degli investimenti deve promuovere investimenti di alta qualità che rispettino l'ambiente e promuovano buone condizioni di lavoro; chiede inoltre che detto capitolo rispetti il diritto alla regolamentazione di entrambe le parti, in particolare in materia di sicurezza nazionale, ambiente, sanità pubblica, diritti dei lavoratori e dei consumatori, politica industriale e diversità culturale;
26. invita la Commissione a escludere dall'accordo un meccanismo di risoluzione delle controversie tra gli investitori e lo Stato, poiché tale strumento autorizza gli investitori della controparte a intraprendere azioni legali internazionali nei confronti del governo indiano o dei governi dell'UE, mentre gli investitori nazionali possono accedere solo ai tribunali nazionali, nell'Unione europea e in India, e poiché esso rischia di pregiudicare le iniziative politiche in Europa, dal livello locale a quello europeo, in materia di legislazione ambientale, sociale o fiscale, facendo correre ai contribuenti europei il rischio di dover sostenere spese legali milionarie;
27. invita la Commissione ad escludere i servizi pubblici e settori sensibili quali la cultura, l'istruzione, la difesa nazionale e la sanità pubblica dal campo di applicazione degli accordi di investimento;
28. deplora che la Commissione non abbia atteso l'adozione da parte del PE della risoluzione sulla futura politica d'investimento prima di proporre al Consiglio un progetto di mandato per i negoziati sugli investimenti; chiede alla Commissione e al Consiglio di tenere pienamente in considerazione, in sede di elaborazione del mandato per i negoziati sugli investimenti, il parere espresso in detta risoluzione;
Appalti pubblici
29. prende atto della decisione dell'India di includere gli appalti pubblici nell'ALS; invita la Commissione a negoziare sistemi di appalto efficaci e trasparenti; ritiene importante garantire la simmetria e la trasparenza nelle procedure di appalto pubblico, in particolare per le PMI, rispettando pienamente la multifunzionalità delle politiche in materia di appalti; ricorda che l'efficienza degli appalti è un obiettivo politico secondario per l'India pur essendo gli appalti in primo luogo uno strumento politico per distribuire le entrate pubbliche in base alle esigenze della coesione regionale e agli imperativi dello sviluppo tecnologico locale;
30. ritiene che l'Unione europea debba accordare particolare attenzione alle PMI e suggerisce pertanto che tutti i programmi di cooperazione allo sviluppo tra l'UE e l'India prevedano un rafforzamento delle PMI tramite misure di sostegno al finanziamento di progetti locali proposti dai cittadini;
Diritti di proprietà intellettuale
31. accoglie con favore il saldo impegno dell'India a favore di un regime forte sui diritti di proprietà intellettuale e dell'uso delle flessibilità dell'accordo TRIPS nel diritto internazionale e nazionale al fine di soddisfare gli obblighi in materia di sanità pubblica, con particolare riferimento all'accesso ai farmaci; ne incoraggia un'attuazione e applicazione rigorose, mantenendo nel contempo l'accesso ai farmaci essenziali; invita l'UE e l'India a garantire che gli impegni assunti nell'ambito dell'ALS non precludano l'accesso ai farmaci essenziali mentre l'India sviluppa le proprie capacità passando da un'industria generica a un'industria basata sulla ricerca; sottolinea che i negoziati devono essere compatibili con la tutela della biodiversità e con le conoscenze tradizionali;
32. invita la Commissione e le autorità indiane competenti a elaborare congiuntamente una definizione comune dei farmaci contraffatti senza pregiudicare l'accesso ai farmaci essenziali e a coordinare le loro azioni per rendere più efficace la lotta alla contraffazione, in particolare ai farmaci contraffatti, che sono dannosi per la salute dei pazienti;
33. invita la Commissione a non chiedere l'esclusività dei dati nel contesto dei negoziati sui diritti di proprietà intellettuale, come affermato nella risoluzione del PE del 12 luglio 2007, e a riconoscere che l'esclusività dei dati avrebbe profonde conseguenze sulla produzione dei farmaci generici e che si rivela pertanto dannosa per l'accesso ai farmaci da parte dei paesi in via di sviluppo e per le loro politiche in materia di sanità pubblica;
34. sottolinea che un elevato livello di protezione delle indicazioni geografiche è di fondamentale importanza e invita la Commissione a garantirne il riconoscimento e l'opportuna protezione;
Valutazioni d'impatto
35. ribadisce l'assoluta necessità che la Commissione elabori valutazioni d'impatto indipendenti che siano rese pubbliche e aggiornate nel corso dei negoziati al fine di controllare la coerenza con le altre politiche dell'UE e far sì che tali valutazioni divengano uno strumento di sostegno decisionale per il Consiglio e il Parlamento europeo;
36. chiede alla Commissione di presentare una valutazione settoriale dettagliata in cui sia esaminato l'impatto su tutti i settori sui quali l'ALS potrebbe incidere; chiede che un capitolo specifico verta sull'impatto dell'accordo sull'occupazione europea;
37. incoraggia le parti a considerare anche i potenziali svantaggi dell’ALS e i modi in cui lo sviluppo umano e l’uguaglianza di genere potrebbero risultare danneggiati dalla rapida apertura dei mercati; riconosce il diritto dei governi di mantenere lo spazio politico di manovra e le competenze di regolamentazione necessari per elaborare politiche sociali ed economiche che siano al servizio dei loro popoli;
38. sottolinea che l'ALS dovrebbe garantire che l'aumento degli scambi commerciali bilaterali rechi vantaggi al maggior numero possibile di persone e contribuisca al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) da parte dell'India, tra cui la prevenzione del degrado ambientale;
39. deplora il limitato campo di applicazione dell'attuale valutazione dell'impatto sulla sostenibilità relativa all'ALS con l'India e chiede una rapida valutazione o studi più approfonditi sulle questioni relative ai diritti umani, al diritto al cibo e all'assistenza sanitaria pubblica, al settore informale in India e alla compatibilità delle liberalizzazioni previste con il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio;
40. sottolinea che l'ALS dovrebbe includere un sistema di monitoraggio continuo e di revisione globale preposto a determinare l'impatto socioeconomico dell'accordo; chiede che le disposizioni dell'ALS siano adattate in funzione degli esiti di detta revisione;
Ruolo del Parlamento europeo
41. ricorda che il Parlamento deve essere tenuto opportunamente informato durante tutte le fasi dei negoziati, dato l'impatto dei negoziati commerciali sull'economia, la società, la sanità e l'ambiente e data la necessità di controllo democratico su questioni di tale complessità;
42. chiede alla Commissione e al Consiglio, prima di concludere l'ALS, di tenere debitamente conto delle richieste del PE espresse nella presente risoluzione; ricorda che, senza l'approvazione del PE, l'ALS non potrà entrare in vigore; esorta la Commissione e il Consiglio a non proporre un'applicazione provvisoria dell'accordo prima che il Parlamento abbia dato la sua approvazione;
43. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dell’India.
- [1] GU C 175 E del 10.07.2008, pag. 591.
- [2] Testi approvati, P7_TA(2010)0445.
- [3] Testi approvati, P7_TA(2010)0434.
- [4] Testi approvati, P7_TA(2010)0446.
- [5] Testi approvati, P7_TA(2011)0141.
- [6] Testi approvati, P7_TA(2011)0068.