Proposta di risoluzione comune - RC-B7-0427/2012Proposta di risoluzione comune
RC-B7-0427/2012

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sull'uso politico della giustizia in Russia

12.9.2012 - (2012/2789(RSP))

presentata a norma dell'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
S&D (B7‑0427/2012)
Verts/ALE (B7‑0430/2012)
PPE (B7‑0431/2012)
ECR (B7‑0436/2012)
ALDE (B7‑0437/2012)

José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Ria Oomen-Ruijten, Elmar Brok, Mario Mauro, Cristian Dan Preda, Arnaud Danjean, Michael Gahler, Jacek Saryusz-Wolski, Jacek Protasiewicz, Bernd Posselt, Vytautas Landsbergis, Elena Băsescu, Laima Liucija Andrikienė, Alojz Peterle, Roberta Angelilli, Nadezhda Neynsky a nome del gruppo PPE
Hannes Swoboda, Libor Rouček, Véronique De Keyser, Ana Gomes, Knut Fleckenstein, Justas Vincas Paleckis, Mitro Repo a nome del gruppo S&D
Guy Verhofstadt, Kristiina Ojuland, Leonidas Donskis, Marielle de Sarnez, Robert Rochefort, Sonia Alfano, Sarah Ludford, Edward McMillan-Scott, Marietje Schaake, Graham Watson, Jelko Kacin a nome del gruppo ALDE
Werner Schulz, Tarja Cronberg a nome del gruppo Verts/ALE
Charles Tannock, Marek Henryk Migalski, Paweł Robert Kowal, Ryszard Antoni Legutko, Tomasz Piotr Poręba, Ryszard Czarnecki, Roberts Zīle a nome del gruppo ECR

Procedura : 2012/2789(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B7-0427/2012
Testi presentati :
RC-B7-0427/2012
Discussioni :
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sull'uso politico della giustizia in Russia

(2012/2789(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti relazioni e risoluzioni sulla Russia, in particolare le sue risoluzioni del 15 marzo 2012[1] sull'esito delle elezioni presidenziali in Russia, del 16 febbraio 2012[2] sulle prossime elezioni presidenziali in Russia, del 14 dicembre 2011[3] sul prossimo vertice UE‑Russia del 15 dicembre 2011 e sui risultati delle elezioni alla Duma del 4 dicembre 2011, nonché del 7 luglio 2011[4] sui preparativi per le elezioni alla Duma di Stato russa del dicembre 2011,

–   visti i negoziati in corso in merito a un nuovo accordo per la creazione di un rinnovato quadro globale per le relazioni tra l'Unione europea e la Russia, come pure il "partenariato per la modernizzazione" avviato nel 2010,

–   visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, secondo cui ogni individuo ha diritto a un'equa e pubblica udienza dinanzi a un tribunale competente, indipendente e imparziale, stabilito dalla legge,

–   vista la Costituzione russa, in particolare l'articolo 118, che attribuisce ai soli tribunali il potere di amministrare la giustizia nella Federazione russa, e l'articolo 120, che sancisce l'indipendenza dei giudici e l'assoggettamento degli stessi unicamente alla Costituzione russa e alle leggi federali,

–   vista la dichiarazione, del 17 agosto 2012, dell'alto rappresentante dell'Unione Catherine Ashton in merito alla condanna delle componenti del gruppo punk "Pussy Riot" in Russia,

–   vista la richiesta del procuratore generale russo di sottoporre a votazione, il 12 settembre 2012, la revoca anticipata del mandato di Gennadij Gudkov, deputato alla Duma per il partito "Russia giusta",

–   visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che la Federazione russa, in quanto membro a pieno titolo del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, si è impegnata a ottemperare ai principi della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani; che, a seguito di numerose violazioni di grave entità dello Stato di diritto e dell'approvazione di leggi restrittive negli ultimi mesi, sorgono crescenti preoccupazioni in merito al rispetto degli obblighi internazionali e nazionali da parte della Russia;

B.  considerando che l'Unione europea conferma il proprio impegno ad approfondire e sviluppare ulteriormente le relazioni con la Russia, come dimostrato dalla propria determinazione a impegnarsi seriamente nei negoziati in vista di un nuovo accordo quadro sull'ulteriore sviluppo delle relazioni UE-Russia; che l'Unione europea e la Russia hanno instaurato relazioni approfondite e ad ampio raggio, soprattutto in ambito energetico, economico e commerciale, diventando in tal modo interdipendenti nell'economia mondiale;

C. considerando che la situazione dei diritti umani in Russia si è drasticamente deteriorata negli ultimi mesi e che le autorità russe hanno adottato di recente una serie di leggi contenenti disposizioni ambigue, che potrebbero essere utilizzate per imporre ulteriori limitazioni all'opposizione e agli attori della società civile e per ostacolare la libertà di espressione e di riunione; che occorre affrontare tali questioni in modo tempestivo e prioritario, in particolare nel quadro degli incontri e dei negoziati bilaterali UE-Russia;

D. considerando che i responsabili della morte di Anna Politkovskaja, Natal'ja Estemirova, Anastasija Baburova, Stanislav Markelov e Sergej Magnitskij sono tuttora impuniti;

E.  considerando che il 30 dicembre 2010 Michail Chodorkovskij e il suo socio in affari Platon Lebedev sono stati condannati per appropriazione indebita dal tribunale distrettuale di Chamovniki di Mosca (Chamovničeskij rajonnyj sud goroda Moskvy); che, secondo l'opinione pubblica internazionale, l'intero procedimento e la sentenza sarebbero dettati da motivazioni di natura politica;

F.  considerando che quello di Sergej Magnitskij è soltanto uno dei numerosi casi di abuso di potere da parte delle autorità di contrasto russe, le quali si sono rese responsabili di una grave violazione dello Stato di diritto lasciando impuniti i colpevoli della sua morte; che esiste una miriade di altri casi giudiziari in cui sono state utilizzate motivazioni di matrice politica per eliminare la concorrenza politica e minacciare la società civile;

G. considerando la natura sproporzionata della sentenza a carico delle componenti del gruppo punk russo "Pussy Riot", condannate a due anni di carcere per un'esibizione di protesta contro il presidente Vladimir Putin in una cattedrale ortodossa di Mosca;

H. considerando che il 12 settembre 2012 è prevista in seno alla Duma la votazione per la revoca dell'incarico parlamentare di Gennadij Gudkov, accusato di aver condotto attività d'affari durante il suo mandato, senza che siano state seguite le necessarie procedure democratiche; che, per rispetto dello Stato di diritto, le norme parlamentari dovrebbero applicarsi in modo equo e imparziale a tutti i membri della Duma; che accuse analoghe sono state formulate a carico di altri rappresentanti del partito "Russia giusta", come Dmitrij Gudkov e Il'ja Ponomarëv;

I.   considerando che la nuova legislazione sulle ONG e la legislazione sul diritto alla libertà di riunione potrebbero essere utilizzate per reprimere la società civile, mettere a tacere le opinioni politiche contrastanti e vessare le ONG, l'opposizione democratica e i mezzi di comunicazione; che, nel luglio 2012, il parlamento russo ha adottato un progetto di legge che attribuisce lo status di "agente straniero" alle organizzazioni russe senza fini di lucro impegnate in attività politiche e beneficiarie di finanziamenti esteri;

J.   considerando che, contrariamente a quanto dichiarato dal presidente Putin e dal primo ministro Medvedev, e in violazione degli impegni da loro assunti, le libertà politiche dei cittadini russi sono soggette a una pressione crescente; che il presidente Putin ha proclamato l'urgente necessità di porre rimedio alla dilagante corruzione in Russia, impegnandosi pubblicamente a rafforzare lo Stato di diritto, e ha espresso preoccupazione in merito all'indipendenza della magistratura e del sistema giudiziario del paese;

1.  osserva che lo sviluppo di relazioni sostanziali e costruttive tra l'UE e la Russia dipenderà dagli sforzi profusi per rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali; sottolinea il fatto che la stabilità e lo sviluppo a medio e lungo termine sul piano politico ed economico in Russia sono subordinati all'ampia diffusione dello Stato di diritto e all'emergere di una reale scelta democratica;

2.  è del parere che la Russia, in qualità di membro del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, debba rispettare gli obblighi che ha assunto; sottolinea che i recenti sviluppi hanno imboccato la direzione opposta rispetto alle riforme necessarie per migliorare le norme democratiche, lo Stato di diritto e l'indipendenza della magistratura in Russia;

3.  accoglie favorevolmente la decisione della Corte suprema, del 25 luglio 2012, di riesaminare sia il caso Chodorkovskij che il caso Lebedev, seguendo la raccomandazione del Consiglio presidenziale per i diritti umani del dicembre 2011; prende atto della riduzione di tre anni della pena comminata a Lebedev; chiede che l'approfondito riesame di questi casi prosegua, sulla base degli impegni assunti dalla Russia a livello internazionale a favore di processi equi e trasparenti, e che le conclusioni e le raccomandazioni del Consiglio presidenziale per i diritti umani per quanto riguarda il caso Chodorkovskij siano pienamente rispettate ed attuate;

4.  invita le autorità russe a perseguire i responsabili degli omicidi di Anna Politkovskaja e Natal'ja Estemirova e le esorta a condurre un'indagine credibile e indipendente sul caso Magnitskij e altri casi nonché a porre fine all'impunità onnipresente e alla corruzione dilagante nel paese;

5.  esprime profonda preoccupazione per altri processi dettati da ragioni politiche, in particolare l'azione penale contro scienziati accusati di spionaggio per la cooperazione con istituti scientifici esteri, la condanna a 8 anni di colonia penale contro la militante dell'opposizione Taisija Osipova a seguito di un processo che si ritiene sia stato dettato da ragioni politiche, con prove incongruenti e probabilmente precostruite e difforme dalle norme di un processo equo, la detenzione e le imputazioni penali per motivi politici a carico di oltre una decina di partecipanti alla manifestazione di protesta tenutasi a Mosca il 6 maggio, ingiustamente accusati di implicazione in "tumulti di massa", e le indagini penali contro attivisti dell'opposizione, quali Aleksej Naval'nyj, Boris Niemcov, Sergej Udal'cov;

6.  esprime profonda delusione per il verdetto e la sproporzionata sentenza emessa dal tribunale distrettuale di Chamovniki (Chamovničeskij rajonnyj sud goroda Moskvy), in Russia, nella causa relativa a Nadežda Tolokonnikova, Marija Alëchina ed Ekaterina Samucevič, componenti del gruppo punk "Pussy Riot"; rileva con preoccupazione che questo caso si aggiunge al recente aumento di intimidazioni di matrice politica e al perseguimento di attivisti dell'opposizione nella Federazione russa, una tendenza che è fonte di crescente preoccupazione per l'Unione europea; ribadisce la sua convinzione che questa sentenza verrà riesaminata e modificata, in linea con gli impegni internazionali della Russia;

7.  prende atto della richiesta del procuratore generale di votare sulla revoca anticipata della carica del deputato alla Duma Gennadij Gudkov per aver svolto attività d'affari durante il mandato parlamentare, in violazione dell'articolo 289 del codice penale russo; sottolinea che l'avvio della procedura parlamentare politica per rimuovere Gennadij Gudkov, membro del partito di opposizione "Russia giusta", dal suo incarico parlamentare è ampiamente percepita come un'intimidazione rivolta alla legittima attività politica di un partito di opposizione che ha sostenuto le richieste del movimento di protesta; chiede alle autorità russe di astenersi da un uso arbitrario delle leggi al fine di reprimere membri dell'opposizione;

8.  esprime tuttavia preoccupazione per il peggioramento delle condizioni necessarie allo sviluppo della società civile in Russia, con particolare riferimento alla recente adozione di una serie di leggi concernenti le manifestazioni, le ONG, la diffamazione e Internet, le quali contengono disposizioni ambigue e potrebbero condurre ad applicazione arbitraria; ricorda alle autorità russe che una società moderna e prospera deve riconoscere e proteggere i diritti individuali e collettivi di tutti i suoi cittadini; chiede, a tale proposito, agli organi competenti russi di modificare le nuove leggi relative alle ONG in modo da salvaguardare dall'incriminazione a sfondo politico le associazioni di cittadini che beneficiano del sostegno finanziario di fondi esteri dalla solida reputazione;

9.  esprime inoltre preoccupazione per la legge sull'estremismo con riferimento all'ampia discrezionalità nell'interpretazione delle sue nozioni basilari di "azioni estremiste" e "organizzazioni estremiste", che secondo la Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa potrebbe condurre all'arbitrarietà e alla restrizione della libertà di associazione, di espressione e di credo; invita le autorità russe a rispondere a tali preoccupazioni modificando la legge;

10. ricorda che l'ex presidente Medvedev ha istituito un gruppo di lavoro per la riforma del sistema elettorale, il miglioramento dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti fondamentali in Russia; ricorda che il Parlamento europeo ha sollecitato le autorità russe a perseguire le riforme in questione e ha costantemente offerto il sostegno dell'UE, anche nel quadro del partenariato per la modernizzazione;

11. condanna le leggi adottate recentemente al fine di criminalizzare l'informazione pubblica sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere in varie regioni russe, come pure i progetti analoghi a livello federale; ricorda alle autorità russe il loro obbligo di rispettare la libertà di espressione e i diritti delle persone LGBT;

12. invita il vicepresidente/alto rappresentante e la Commissione a fornire un sostegno costante e fermo agli attivisti della società civile e ai rappresentanti dei nuovi movimenti sociali di base; invita l'UE a esercitare costante pressione sulle autorità russe affinché ottemperino alle norme OSCE in materia di diritti umani, democrazia, Stato di diritto e indipendenza della magistratura;

13. sottolinea l'importanza di uno scambio di opinioni costante con la Russia sui diritti dell'uomo nel quadro delle consultazioni UE-Russia in materia di diritti umani, come strumento per consolidare la nostra interoperabilità in tutti i settori della cooperazione, e chiede un miglioramento della formula di tali riunioni per aumentarne l'efficacia, prestando una particolare attenzione alle azioni congiunte contro il razzismo e la xenofobia e allargando tale processo in modo da consentire un contributo effettivo del Parlamento europeo, della Duma di Stato e delle ONG impegnate a favore dei diritti umani, e auspica che il dialogo si svolga a turno in Russia e in uno degli Stati membri dell'UE;

14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo e al Parlamento della Federazione russa, al Consiglio d'Europa e all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.