PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sui preparativi per la riunione del Consiglio europeo (27-28 giugno 2013) – Azione europea per combattere la disoccupazione giovanile
11.6.2013 - (2013/2673(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
PPE (B7‑0270/2013)
Verts/ALE (B7‑0276/2013)
S&D (B7‑0279/2013)
Csaba Őry, Joanna Katarzyna Skrzydlewska, Roberta Angelilli a nome del gruppo PPE
Hannes Swoboda, Stephen Hughes, Pervenche Berès, Alejandro Cercas a nome del gruppo S&D
Rebecca Harms, Daniel Cohn-Bendit a nome del gruppo Verts/ALE
Risoluzione del Parlamento europeo sui preparativi per la riunione del Consiglio europeo (27-28 giugno 2013) – Azione europea per combattere la disoccupazione giovanile
Il Parlamento europeo,
– vista la comunicazione della Commissione, del 20 dicembre 2011, sull'iniziativa "Opportunità per i giovani" (Youth Opportunities Initiative) – (COM(2011)0933),
– viste la sua interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e la relativa risoluzione del 24 maggio 2012 sull'iniziativa "Opportunità per i giovani"[1],
– vista la comunicazione della Commissione, del 5 dicembre 2012, intitolata "Aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro" (COM(2012)0727),
– vista la sua risoluzione del 16 gennaio 2013 su una garanzia per i giovani[2],
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 7-8 febbraio,
– vista la raccomandazione del Consiglio del 28 febbraio 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani,
– vista la comunicazione della Commissione del 12 marzo 2013 intitolata "Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile" (COM(2013)144),
– vista la sua risoluzione del 14 marzo 2013 sull'integrazione dei migranti, gli effetti sul mercato del lavoro e la dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale[3],
– visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che, nell'aprile 2013, il 23,5% dei giovani nell'UE era senza lavoro, e che le percentuali variano dal 7,5%% in Germania e 8% in Austria al 62,5% in Grecia e 56,4% in Spagna, il che rivela nette differenze geografiche;
B. considerando che 8,3 milioni di europei di età inferiore ai 25 anni sono disoccupati e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione (NEET); che il loro numero è in continuo aumento, con il rischio che la generazione in questione sia "perduta";
C. considerando che i giovani provenienti da un contesto particolarmente vulnerabile sono più esposti al rischio di lasciare il sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito un diploma di istruzione secondaria superiore;
D. considerando che il 15% dei giovani lascia la scuola senza aver conseguito un titolo di istruzione secondaria, mentre il 10% dei cittadini dell'UE vive in famiglie in cui nessuno lavora;
E. considerando che le prime avvisaglie di abbandono scolastico da parte di un giovane costituiscono un precoce segnale di allarme in merito alla riproduzione ciclica della povertà;
F. considerando che, nel 2011, la perdita economica connessa alla non partecipazione dei giovani al mercato del lavoro è stata stimata a 153 miliardi di EUR, pari all'1,2% del PIL dell'UE; che ciò costituisce un pesante onere sociale ed economico;
G. considerando che le politiche di istruzione e formazione possono svolgere un ruolo cruciale nel combattere l'elevata disoccupazione giovanile e nel sostenere in modo fondamentale l'integrazione e la partecipazione; che sono necessari maggiori investimenti nell'istruzione professionale e nella formazione professionale, nell'integrazione in strutture di formazione, nell'istruzione superiore e nella ricerca; che il perfezionamento professionale è essenziale per garantire le competenze necessarie a ricoprire posti di lavoro di qualità in settori di crescita dell'occupazione quali l'economia verde, i settori delle TIC e dell'assistenza;
H. considerando che, malgrado gli elevati livelli complessivi di disoccupazione giovanile, taluni settori, tra cui quello delle TIC e quello sanitario, incontrano sempre più difficoltà nel coprire i posti vacanti con personale qualificato;
I. considerando che attualmente molte politiche destinate ai giovani vengono elaborate senza la partecipazione dei soggetti coinvolti e di altre parti interessate;
J. considerando che, in virtù dell'accento posto sulle competenze pratiche, il sistema duale di formazione professionale e i corsi di laurea che combinano formazione accademica e professionale presenti in taluni Stati membri hanno dato prova della loro efficacia, in particolare durante la crisi, mantenendo più bassi i livelli di disoccupazione dei giovani grazie al rafforzamento dell'occupabilità di questi ultimi;
1. accoglie favorevolmente il fatto che il Consiglio europeo abbia riconosciuto l'importanza dell'occupazione giovanile per la prosperità dell'Europa; esorta il Consiglio europeo e la Commissione a intensificare gli sforzi per combattere la disoccupazione giovanile, nel contesto di una strategia più ampia finalizzata a promuovere i diritti sociali e ad affrontare gli squilibri sociali nell'Unione europea; sottolinea che il Parlamento europeo intende monitorare con attenzione i progressi compiuti e osservare l'effettiva attuazione delle misure previste, in particolare per quanto concerne la garanzia per i giovani;
2. esorta la Commissione e gli Stati membri ad adottare un approccio ai giovani e all'occupazione basato sui diritti; sottolinea che, soprattutto in tempi di crisi, la qualità del lavoro per i giovani non deve essere compromessa, e che le norme fondamentali in materia di lavoro, così come altre norme correlate alla qualità del lavoro, devono rimanere un elemento centrale;
3. osserva che gli squilibri interni tra Stati membri, soprattutto per quanto riguarda l'occupazione e gli indicatori sociali concernenti i giovani in particolare, sono sempre maggiori; invita a un'azione immediata dell'UE per correggere tali squilibri nel quadro del semestre europeo;
4. invita la Commissione, in tale contesto, a prendere in considerazione la possibilità di elaborare una tabella di indicatori comuni in materia di investimenti sociali, specialmente per quanto concerne la disoccupazione giovanile, comprendente un meccanismo di allerta per monitorare i progressi compiuti negli Stati membri;
5. insiste sul fatto che la soluzione al problema urgente della disoccupazione giovanile consiste nel migliorare il contesto economico generale, ad esempio rafforzando il mercato unico dei servizi e l'economia digitale, favorendo gli scambi mediante accordi di libero scambio e promuovendo gli interessi delle PMI e delle microimprese garantendo nel contempo i diritti sociali fondamentali; sottolinea che lo strumento più efficace per combattere la disoccupazione a lungo termine è promuovere la crescita economica sostenibile; è del parere che le misure speciali incentrate sui giovani siano importanti; ritiene tuttavia fondamentale garantire che l'UE si basi su un'economia forte, competitiva e moderna; accoglie favorevolmente gli investimenti a breve e medio termine, quali ad esempio l'iniziativa per l'occupazione giovanile, ma richiama l'attenzione sulla mancanza di misure strutturali a lungo termine e sull'assenza di riforme necessarie per permettere ai sistemi di istruzione in determinati Stati membri di mostrarsi all'altezza delle sfide future, nell'ottica di garantire l'occupabilità;
6. sottolinea l'importanza di promuovere la mobilità volontaria tra i giovani, rimuovendo gli ostacoli esistenti per gli apprendistati e i tirocini transfrontalieri al fine di coniugare meglio la domanda e l'offerta di opportunità di formazione sul lavoro per i giovani, specialmente nelle regioni di confine, e migliorando la trasferibilità dei diritti pensionistici e i diritti di protezione sociale e del lavoro in tutta l'UE, tenendo conto nel contempo del rischio di fuga di cervelli; invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a intraprendere tutte le azioni necessarie per evitare il fenomeno della fuga dei cervelli, adottando misure sostenibili che assicurino che una proporzione considerevole della forza lavoro altamente qualificata rimanga nel proprio paese o vi faccia ritorno al fine di consentire a tali Stati membri di conseguire la ripresa economica e la crescita sostenibile;
7. invita la Commissione a formulare raccomandazioni sulla fattibilità della definizione di un livello comune di indennità di disoccupazione nell'UE in relazione agli stipendi precedenti della persona disoccupata; invita altresì la Commissione a valutare gli stabilizzatori automatici a livello di UE in grado di assorbire gli shock economici di singoli paesi;
Garanzia per i giovani
8. accoglie con favore la raccomandazione del Consiglio del 28 febbraio 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani; chiede che in tutti gli Stati membri sia data rapida attuazione ai programmi di garanzia per i giovani; sottolinea che la garanzia per i giovani non è una garanzia di occupazione, ma uno strumento volto ad assicurare che tutti i disoccupati cittadini dell'UE e residenti legali di età inferiore a 25 anni nonché i neolaureati di meno di 30 anni ricevano un'offerta di buona qualità di impiego, proseguimento degli studi o tirocinio entro quattro mesi dall'inizio del periodo di disoccupazione o dal termine dell'istruzione formale; mette in luce in particolare che i programmi di garanzia per i giovani dovrebbero migliorare in modo efficace la situazione dei giovani disoccupati o che non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione;
9. invita la Commissione e gli Stati membri a definire obiettivi e indicatori chiari in relazione alla garanzia per i giovani, così da poter misurare e valutare efficacemente l'impatto di questa iniziativa; pone l'accento sulla sua intenzione di monitorare attentamente tutte le attività degli Stati membri volte a realizzare l'iniziativa per i giovani e invita le organizzazioni giovanili a fornire al Parlamento europeo la loro analisi aggiornata delle azioni intraprese dagli Stati membri;
10. rileva che i programmi di garanzia per i giovani dovrebbero essere accompagnati da un quadro di qualità al fine di assicurare l'adeguatezza della retribuzione, delle condizioni di lavoro e delle norme sanitarie e di sicurezza della formazione o dei posti di lavoro offerti;
Finanziamenti dell'UE
11. valuta positivamente i 6 miliardi di EUR assegnati alla nuova iniziativa per l'occupazione giovanile e chiede che siano concentrati nei primi anni del quadro finanziario pluriennale per affrontare il problema della disoccupazione giovanile e applicare urgentemente garanzie per i giovani; sottolinea che, secondo le stime dell'Organizzazione internazionale del lavoro, i costi per l'applicazione di garanzie per i giovani nell'area dell'euro ammontano a 21 miliardi di EUR e chiede pertanto che gli stanziamenti siano rivisti al rialzo nell'ambito di un riesame del quadro finanziario pluriennale; plaude all'ampliamento della categoria degli aventi diritto alla garanzia a tutti i giovani di meno di 30 anni;
12. sottolinea inoltre che il Fondo sociale europeo (FSE) in particolare dovrebbe essere strutturato in modo da consentire il finanziamento della garanzia per i giovani e che pertanto al FSE dovrebbe essere destinato almeno il 25% della dotazione totale della politica di coesione; ritiene tuttavia che ci debba essere un equilibrio appropriato tra finanziamenti dell'UE e degli Stati membri;
13. accoglie con favore il successore dello strumento Progress di microfinanza proposto nell'ambito del programma per il cambiamento e l'innovazione sociale per il periodo 2014-2020, che rappresenta uno strumento prezioso anche per i giovani in quanto è finalizzato alla creazione di nuovi posti di lavoro sostenibili e di qualità;
14. sottolinea la necessità di rendere disponibili i finanziamenti dell'UE a favore della lotta alla disoccupazione giovanile prima del 2014, in particolare riprogrammando i Fondi strutturali disponibili e utilizzando appieno i 60 miliardi di EUR stanziati dalla Banca europea per gli investimenti come previsto dal patto per la crescita e l'occupazione; plaude alla riassegnazione di 16 miliardi di EUR a titolo dei Fondi strutturali nell'ottica di promuovere le opportunità di lavoro destinate ai giovani e di agevolare l'accesso delle PMI ai finanziamenti, nonché all'accelerazione di questo processo;
15. invita la Commissione a perseguire attivamente l'appoggio del settore privato nonché ad avviare iniziative e altre forme di cooperazione con lo stesso al fine di combattere la disoccupazione giovanile; incoraggia la Banca europea per gli investimenti a contribuire all'attuazione della garanzia per i giovani, ad esempio mediante l'instaurazione di un collegamento tra i prestiti e la creazione di posti di lavoro e di formazione o il sostegno a favore dello sviluppo di sistemi duali di istruzione; sottolinea tuttavia che i prestiti della BEI dovrebbero andare a integrare e non a sostituire i finanziamenti concessi dall'UE sotto forma di sovvenzioni;
Lotta alla disoccupazione giovanile a livello nazionale
16. sottolinea che gli investimenti a favore dell'occupazione giovanile devono costituire una componente essenziale delle strategie nazionali di investimento sociale;
17. chiede che sia adottato un ambizioso approccio politico olistico che consideri in maniera integrata le iniziative nell'ambito dell'istruzione, della formazione, dell'occupazione e del lavoro autonomo, per tutti i giovani a tutti i diversi livelli; sottolinea che è fondamentale perseguire la transizione tra i diversi percorsi di istruzione e formazione e riconoscere le competenze basate sull'apprendimento non formale e informale; evidenzia che la sicurezza del reddito e la fiducia nelle prospettive del mercato del lavoro sono requisiti essenziali per scegliere l'istruzione superiore e che i giovani esposti a un rischio più elevato di esclusione ne risentono oltremodo;
18. esprime profonda preoccupazione in relazione ai tagli di bilancio apportati dagli Stati membri nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù e sottolinea pertanto la necessità di una riforma dei sistemi di istruzione degli Stati membri, utilizzando le risorse nazionali e dell'UE, nell'ottica di garantire che l'istruzione dei giovani sia più efficace sotto il profilo dei costi e più competitiva;
19. esorta gli Stati membri ad adottare misure di ampia portata per combattere la disoccupazione giovanile, in particolare attraverso iniziative di prevenzione dell'abbandono precoce degli studi o dei programmi di formazione e apprendistato (ad esempio mediante l'introduzione di un sistema duale di istruzione o di altre formule altrettanto efficaci), e a elaborare strategie globali per i giovani disoccupati o che non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione;
20. osserva che gli investimenti sociali a favore dei giovani possono assumere svariate forme e possono essere realizzati, tra l'altro, sviluppando partenariati fra scuole, centri di formazione e imprese locali o regionali, predisponendo programmi di formazione mirati e di qualità e tirocini di alta qualità per i giovani, regimi di formazione professionale in cooperazione con le imprese nonché "patrocini" da parte di dipendenti più anziani finalizzati all'assunzione e alla formazione di giovani nell'impresa o a una migliore transizione dall'istruzione al lavoro, incoraggiando la partecipazione dei giovani nella società e promuovendo la mobilità regionale, europea e internazionale con la realizzazione di ulteriori progressi verso il riconoscimento reciproco delle qualifiche e delle competenze; sottolinea inoltre che gli investimenti sociali possono essere accompagnati da incentivi efficaci, ad esempio sovvenzioni all'occupazione o contributi assicurativi per i giovani che garantiscano condizioni di vita e di lavoro dignitose, al fine di incoraggiare i datori di lavoro del settore pubblico e privato ad assumere i giovani, a investire tanto nella creazione di posti di lavoro di qualità per i giovani quanto nella formazione continua e nell'aggiornamento costante delle loro competenze durante il periodo lavorativo, nonché a sostenere l'imprenditorialità tra i giovani;
21. sollecita gli Stati membri a considerare il ricorso a pratiche collaudate, con particolare riferimento a quelle utilizzate negli Stati membri dove si registrano tassi di disoccupazione modesti, e a valutare se concetti quali i sistemi duali di istruzione e formazione e l'istruzione professionale, come pure i programmi di garanzia per i giovani già attuati, possano essere compatibili con i loro sistemi nazionali; sottolinea che, grazie all'attenzione all'esperienza pratica, il sistema duale di formazione professionale e gli studi basati su un duplice approccio hanno superato con particolare successo la prova della crisi economica e hanno contribuito a ridurre la disoccupazione giovanile favorendo una maggiore occupabilità;
22. sottolinea che nei paesi colpiti dalla crisi si registrano attualmente tassi di disoccupazione giovanile estremamente preoccupanti; invita pertanto la Commissione a valutare le misure adottate nell'ambito della crisi in funzione del loro impatto sull'occupazione giovanile e sollecita gli Stati membri e la Commissione a considerare di sospendere le misure aventi un impatto negativo sull'occupazione giovanile; invita la Commissione a escludere dagli obiettivi relativi al disavanzo gli investimenti nei settori connessi all'occupazione giovanile, tra cui la creazione di posti di lavoro, l'istruzione, la formazione e la R&S, in quanto essi sono fondamentali per trovare una via di uscita sostenibile dalla crisi e per consolidare l'economia dell'UE verso la competitività e la produttività sostenibile;
23. invita gli Stati membri a rafforzare la cooperazione tra le imprese e il settore dell'istruzione a tutti i livelli al fine di migliorare i collegamenti esistenti tra i programmi di studi e le esigenze del mercato del lavoro, ad esempio mediante l'estensione delle Alleanze delle abilità settoriali e delle Alleanze della conoscenza; sottolinea che occorrono programmi di studi maggiormente flessibili per assicurare un adeguamento più efficace alle future evoluzioni del mercato del lavoro;
24. sottolinea che gli Stati membri devono rafforzare il sostegno a favore del lavoro autonomo tra i giovani evitando nel contempo l'insolvenza e il lavoro autonomo fittizio;
°
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25. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio europeo e al Consiglio.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2012)0224.
- [2] Testi approvati, P7_TA(2013)0016.
- [3] Testi approvati, P7_TA(2013)0092.