Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0167/2014Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0167/2014

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla scomparsa di 43 studenti in Messico

22.10.2014 - (2014/2905(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
GUE/NGL (B8‑0167/2014)
Verts/ALE (B8‑0175/2014)

Javier Couso Permuy, Patrick Le Hyaric, Marie-Christine Vergiat, Malin Björk, Marina Albiol Guzmán, Paloma López Bermejo, Ángela Vallina, Lidia Senra Rodríguez a nome del gruppo GUE/NGL
Ernest Urtasun, Josep-Maria Terricabras, Jordi Sebastià, Bodil Ceballos, Ska Keller, Ulrike Lunacek, Barbara Lochbihler, Ernest Maragall, Heidi Hautala a nome del gruppo Verts/ALE

Procedura : 2014/2905(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B8-0167/2014
Testi presentati :
RC-B8-0167/2014
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sulla scomparsa di 43 studenti in Messico

(2014/2905(RSP))

Il Parlamento europeo,

–   vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,

–   viste le precedenti risoluzioni sul Messico, in particolare quella del 9 marzo 2010,

–   vista la dichiarazione dell'Havana del gennaio 2014, in particolare il punto 1,

–   vista la dichiarazione sulla città di Iguala, rilasciata dall'UE a livello locale di concerto con i capi missione degli Stati membri dell'UE in Messico, del 12 ottobre 2014;

–   visti le dichiarazioni dell'ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, della Commissione interamericana per i diritti umani e di Amnesty International,

–   visto l'accordo globale tra l'Unione europea e il Messico del 2000,

–   visto il dialogo di alto livello sui diritti umani nell'ambito del partenariato strategico UE-Messico del 2008,

–   visto il quadro strategico dell'UE sui diritti umani e la democrazia del giugno 2012,

–   visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando l'estrema criticità della situazione dei diritti umani in Messico, in particolare negli Stati di Chiapas, Oaxaca e Atencoles;

B.   considerando che, secondo i dati della Banca Mondiale, nel 2012 il 52,3% della popolazione viveva al di sotto della soglia di povertà; che il Messico è uno dei paesi al mondo con il maggiore livello di sperequazione nella distribuzione della ricchezza;

C.  considerando che le autorità stanno creando un sistema economico e sociale fondato sulla spoliazione, la privatizzazione e la mercificazione delle risorse di base, quali la terra, l'acqua e la biodiversità;

D.  considerando che una tale politica ha come corollario un clima persecutorio nei confronti delle organizzazioni sociali e la carcerazione di numerosi militanti politici e attori economici e sociali; che il Messico è il paese con il maggior numero di giornalisti assassinati al mondo;

E.   considerando la collusione esistente tra titolari di cariche politiche, rappresentanti eletti e "cartelli" di narcotrafficanti;

F.   considerando le gravissime ripercussioni sui diritti umani imputabili all'ingente rafforzamento della presenza di personale militare in seguito all'elezione del presidente Calderón nel 2006, con l'aumento delle sparizioni forzate, delle esecuzioni extragiudiziarie, dei casi di tortura e delle detenzioni arbitrarie;

G.  considerando che, stando alle cifre ufficiali fornite dal governo, le persone "non localizzate" in Messico sarebbero oltre 22 000; che più della metà di queste sono scomparse durante il governo dell'attuale presidente Enrique Peña Nieto; che, secondo le ONG, tra il 2006 e il 2014 sarebbero state assassinate tra le 70 000 e le 80 000 persone e ne sarebbero scomparse oltre 24 000;

H.  considerando che le autorità messicane spesso non riescono a indagare sui reati né a perseguire o punire in maniera adeguata i responsabili e che, secondo la Commissione nazionale per i diritti umani, il 98-99% dei reati resta impunito; che il clima di impunità che regna in Messico è una delle ragioni della recrudescenza della violenza e della criminalità nel paese; che le disuguaglianze sociali e la situazione di estrema povertà della popolazione concorrono anch'esse all'inasprimento della violenza;

I.    considerando i frequenti casi di sparizioni e di rapimenti di donne, in particolare di quelle indigene; considerando che il termine "femminicidio" deriva dalla definizione della violenza nei confronti delle donne di cui all'articolo 1 della Convenzione di Belem Do Para, secondo cui per violenza nei confronti della donna si deve intendere qualsiasi atto o comportamento di genere che comporta la morte o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche delle donne, sia nella sfera pubblica che in quella privata; che l'eliminazione del femminicidio e la punizione dei responsabili costituiscono un obbligo e devono essere una priorità di ogni Stato di diritto;

J.    considerando che nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2014 María del Rosario Fuentes Rubio, una giovane messicana che aveva denunciato le attività dei cartelli della droga, è stata assassinata nello Stato di Tamaulipas;

K.  considerando che il 13 ottobre scorso Román Atilano, capo di un gruppo di agricoltori che avevano chiesto un indennizzo per i terreni allagati a seguito della costruzione di una diga nello Stato di Sinaloa, nel Messico nordorientale, è stato assassinato mentre stava conducendo il suo programma radiofonico settimanale;

L.   considerando che il 30 giugno scorso 22 presunti criminali (secondo le fonti ufficiali) sono stati uccisi durante uno scontro che ha avuto luogo a Tlatlaya; che, secondo alcuni testimoni, queste persone (compresa una ragazza di 15 anni) sarebbero state assassinate a sangue freddo dai militari dopo essersi arrese; che alla fine di settembre otto militari coinvolti nel massacro sono stati arrestati;

M. dichiarandosi inorridito dalle atrocità che hanno avuto luogo il 26 settembre 2014 nella città messicana di Iguala/Guerrero, allorché la polizia ha aperto il fuoco contro studenti universitari disarmati della Escuela Normal Rural de Ayotzinapa causando la morte di tre studenti, un allenatore di calcio, un calciatore e un conducente di autobus, nonché il ferimento di circa 20 persone; profondamente sconcertato per il fatto che tali eventi abbiano portato alla sparizione forzata di 43 studenti, che risultano tuttora dispersi;

N. considerando che il massacro e le sparizioni forzate hanno avuto luogo nel centro di una città che si trova a soli 190 km dalla capitale del Messico, con due battaglioni militari e un centro operativo strategico della Procura generale federale presenti sul campo; che, stando ad alcuni testimoni oculari, i membri delle forze di sicurezza locali avrebbero consegnato almeno 17 dei 43 studenti a bande criminali, senza alcun intervento da parte di altre forze di sicurezza; che gli studenti sarebbero stati rapiti con automobili della polizia e consegnati a membri del cartello di narcotrafficanti Guerreros Unidos;

O. considerando che le autorità federali non hanno adottato misure tempestive e globali a seguito di un reato tanto flagrante, né hanno immediatamente avviato le ricerche degli studenti scomparsi e adottato misure per proteggere adeguatamente i superstiti e le famiglie; che le autorità federali si sono occupate del problema solo oltre una settimana più tardi, dopo che alcuni studenti della scuola di Ayotzinapa e i parenti delle persone scomparse, esasperati, avevano occupato l'Autopista del Sol, e a seguito delle proteste nazionali e internazionali;

P.  considerato che una settimana dopo i rapimenti, il 3 ottobre 2014 uno dei presunti responsabili detenuti ha segnalato la presenza di cinque fosse comuni nei pressi di Iguala, in cui giacevano 28 cadaveri carbonizzati che, in base alle analisi del DNA, potrebbero non corrispondere ai corpi degli studenti scomparsi; che da allora nella stessa zona sono state rinvenute altre fosse comuni; che gli specialisti di medicina forense argentini hanno bisogno di condizioni migliori per poter svolgere il lavoro necessario a identificare i cadaveri;

Q. considerando che evidenti collegamenti e una cooperazione tra autorità locali e bande criminali erano stati segnalati in precedenti denunce delle organizzazioni messicane per i diritti umani e sono stati confermati dai servizi segreti messicani (CISEN) per il caso di Iguala, ma che tali denunce non sono mai state oggetto di attenzione né di azioni a livello ufficiale; che tale collusione è senza dubbio la causa di questo nuovo reato; che in un precedente attacco sferrato dalla polizia contro studenti dell'Università di Ayotzinapa il 12 dicembre 2011 a Chilpancingo/Guerrero, durante il quale sono rimasti uccisi due studenti, almeno 11 membri delle forze di sicurezza utilizzavano armi tedesche;

R.  considerando che il sindaco di Iguala, José Luis Abarca, e il capo delle forze di sicurezza locali, Felipe Flores, entrambi ricercati, sono latitanti; che nel frattempo 44 poliziotti ed esponenti di gruppi criminali sono stati arrestati e che, di questi, 36 sono poliziotti di Iguala e Cocula/Guerrero;

S.  considerando che i recenti fatti verificatisi a Guerrero rappresentano una violazione senza precedenti dei diritti umani e portano alla luce problemi gravissimi quali l'impunità, la collusione tra agenti di polizia e bande della criminalità organizzata, nonché l'uso eccessivo della forza, problemi che devono pertanto essere risolti nel quadro delle relazioni strategiche tra l'UE e il Messico, vale a dire l'accordo globale e il partenariato strategico, avvalendosi degli strumenti esistenti;

T.  considerando che l'UE e il Messico sono legati da un accordo globale che include una clausola relativa ai diritti umani e da un partenariato strategico che stabilisce una serie di valori comuni, la cui violazione ha ripercussioni sia sull'accordo che sul partenariato; che con il quadro strategico sui diritti umani e la democrazia del giugno 2012, l'UE si è impegnata a collocare i diritti umani al centro delle sue relazioni con tutti i paesi terzi, inclusi i partner strategici, e a sostenere con tutta la propria influenza i difensori della libertà, della democrazia e dei diritti umani in tutto il mondo;

U. considerando che il Messico si è assunto molti impegni in materia di tutela dei diritti umani a livello internazionale; che il rispetto di tali impegni prevale sul diritto nazionale; che l'attuale caso di Iguala mette indubbiamente in discussione la credibilità degli Stati Uniti del Messico quali garanti del rispetto dei diritti umani di fronte alla comunità internazionale;

1.  invita le autorità federali a fare tutto il possibile per ritrovare i 43 studenti della Scuola Normale di Ayotzinapa scomparsi nella città di Iguala e per garantire che i responsabili dei crimini commessi siano assicurati alla giustizia e puniti; sottolinea inoltre la necessità di condurre una reale indagine trasparente e imparziale in relazione a tali violazioni dei diritti umani e di applicare le norme procedurali ordinarie;

2.  manifesta il proprio cordoglio alle famiglie delle sei vittime dello scontro a fuoco ed esprime la propria solidarietà ai familiari e agli studenti impegnati nella ricerca dei 43 giovani scomparsi; chiede alle autorità del Messico di garantire la piena protezione della vita e dell'integrità fisica degli studenti sopravvissuti, dei familiari e degli amici dei 43 studenti scomparsi nonché dei difensori dei diritti umani che si occupano di questo caso; invita inoltre le autorità a dare prova di attenzione psicosociale e ad attuare efficacemente le misure precauzionali stabilite dalla Commissione interamericana dei diritti dell'uomo;

3.  esprime sgomento per il continuo deteriorarsi della situazione dei diritti umani in Messico e per l'assenza di un serio impegno dello Stato messicano a favore della lotta all'impunità; ribadisce la propria condanna per le sparizioni forzate e gli omicidi commessi dallo Stato messicano o con la sua complicità;

4.  si aspetta nel contempo che le autorità messicane svolgano indagini approfondite per quanto concerne le 43 sparizioni forzate e, in ultima istanza, le uccisioni extragiudiziali, nonché i sei omicidi, i venti feriti e gli altri crimini commessi nel settembre 2014 a Iguala, e che provvedano altresì ad accertare nel dettaglio tutte le responsabilità nonché a perseguire e a condannare efficacemente i responsabili a tutti i livelli, in linea con le norme internazionali;

5.  sottolinea che le famiglie delle persone rapite e uccise devono avere pieno accesso alla giustizia e ricevere informazioni complete in tutte le fasi delle indagini, e che deve essere garantito il risarcimento del danno subito;

6.  chiede che il procedimento giudiziario includa anche i casi dei due studenti di Ayotzinapa uccisi il 12 dicembre 2011, che non sono stati risolti a causa dello scarso interessamento delle autorità;

7.  plaude alla creazione, in seno al congresso e al senato del Messico, di commissioni incaricate di monitorare le indagini, e chiede di essere informato delle rispettive conclusioni;

8.  sollecita un'indagine rapida che permetta di identificare i 28 cadaveri rinvenuti all'inizio di ottobre 2014 in cinque fosse comuni e di individuare gli autori di questo nuovo atroce crimine commesso a Iguala, e chiede che siano condotte analoghe indagini in relazione ad almeno altre tre fosse comuni; pone l'accento sull'urgente necessità di istituire un registro nazionale unico, pubblico e accessibile delle persone scomparse come pure una banca dati del DNA che permetta di identificare le migliaia di cadaveri rinvenuti in fosse comuni in Messico;

9.  chiede inoltre che sia condotta un'indagine approfondita in relazione alle circostanze dell'attacco e del rapimento, incluso il fatto che le autorità statali e federali abbiano ripetutamente omesso di avviare indagini a seguito delle frequenti denunce di collusione tra funzionari locali e pubblici e bande criminali;

10. sottolinea l'urgente necessità di smantellare efficacemente tutte le strutture di cooperazione tra le autorità e la criminalità organizzata;

11. sottolinea che, se il caso Iguala sarà risolto in tribunale, esso non dovrà costituire un caso isolato; ricorda alle autorità messicane il contesto più ampio dell'omicidio del cittadino finlandese Jyri Jaakola e della cittadina messicana Bety Cariño, uccisi vicino a San José Copala, nello stato di Oaxaca, il 27 aprile 2010, atto nel quale sono altresì rimasti feriti 20 cittadini messicani ed europei, e ribadisce la necessità di garantire infine la protezione dei testimoni, eseguire i mandati d'arresto, procedere all'azione penale e infliggere al responsabile dell'omicidio una pena adeguata;

12. invita l'UE a inserire la fine delle impunità tra le priorità assolute delle sue relazioni con il Messico; esorta la Commissione ad avviare un vero dialogo politico e sui diritti umani con tale paese e chiede la presentazione al Parlamento di relazioni annuali sul seguito dato alle raccomandazioni di tale dialogo;

13. invita l'UE e i suoi Stati membri a collaborare con le organizzazioni regionali, segnatamente la CELAC, al fine di attuare la dichiarazione dell'Avana del gennaio 2014, in particolare il primo punto; sottolinea che il Messico è un membro della CELAC e ritiene pertanto che tale organizzazione debba svolgere un ruolo fondamentale nella difesa dei diritti umani nella regione;

14. ribadisce che le relazioni tra l'UE e i paesi terzi dovrebbero basarsi sulla cooperazione e lo sviluppo reciproco piuttosto che sugli accordi di partenariato e libero scambio; è dell'opinione che sia necessaria la sospensione della prevista modernizzazione dell'accordo globale tra l'UE e il Messico, la revisione dei suoi capitoli e obiettivi, l'individuazione di tutte le eventuali scappatoie che consentono la penetrazione della criminalità organizzata, non da ultimo nel settore dei servizi finanziari, e che sia necessario, prima di intraprendere qualsiasi altra azione, discutere in modo approfondito con gli esperti, il Parlamento europeo, il parlamento messicano e la società civile in merito alle modalità di protezione delle norme commerciali dagli usi illeciti, promuovendo al contempo una più stretta cooperazione sulle questioni legate ai diritti umani;

15. sostiene l'appello delle ONG affinché l'Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale e il Tribunale dell'Aia prestino particolare attenzione ai crimini commessi in Messico e, se del caso, avviino un'inchiesta internazionale;

16. chiede a tutti gli Stati membri dell'UE, compresa la Germania, di sospendere o respingere tutti i negoziati sugli accordi di sicurezza tra questi e il Messico nonché di dichiarare il Messico una zona in cui è vietata la cooperazione in materia di armi, fino a quando non sarà ristabilito lo Stato di diritto nell'intero territorio messicano e non sarà tenuta sotto controllo ed eliminata la criminalità organizzata;

17. invita la Commissione a chiedere agli Stati membri informazioni precise sulla loro cooperazione presente e passata con il Messico in materia di armi, in modo da individuare e confiscare le armi europee che si trovano nelle mani della criminalità organizzata;

18. ritiene allo stesso modo che sarà possibile risolvere i problemi ricorrenti del Messico solo garantendo gli stessi diritti a tutti i cittadini e affrontando i problemi legati al controllo dei terreni agricoli fertili e delle risorse, alla disoccupazione e alla povertà, mediante misure volte a combattere la corruzione, le disuguaglianze sociali e la discriminazione e promuovendo le riforme sociali, politiche ed economiche necessarie per garantire uno Stato realmente indipendente e democratico;

19. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'Assemblea parlamentare EuroLat, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché agli organi della CELAC e al governo del Messico.