PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulle azioni della Turchia che creano tensioni nella zona economica esclusiva della Repubblica di Cipro
10.11.2014 - (2014/2921(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
ECR (B8‑0211/2014)
ALDE (B8‑0212/2014)
GUE/NGL (B8‑0216/2014)
Verts/ALE (B8‑0217/2014)
EFDD (B8‑0221/2014)
PPE (B8‑0223/2014)
S&D (B8‑0225/2014)
Cristian Dan Preda, Arnaud Danjean, Jacek Saryusz-Wolski, Elmar Brok, Renate Sommer a nome del gruppo PPE
Knut Fleckenstein, Victor Boştinaru, Richard Howitt, Demetris Papadakis, Costas Mavrides, Nikos Androulakis, Miltiadis Kyrkos, Tonino Picula, Vincent Peillon a nome del gruppo S&D
Charles Tannock a nome del gruppo ECR
Johannes Cornelis van Baalen, Alexander Graf Lambsdorff, Marielle de Sarnez, Fernando Maura Barandiarán, Gérard Deprez a nome del gruppo ALDE
Gabriele Zimmer, Neoklis Sylikiotis, Takis Hadjigeorgiou, Patrick Le Hyaric, Martina Michels, Dimitrios Papadimoulis, Sofia Sakorafa, Emmanouil Glezos, Kateřina Konečná, Miloslav Ransdorf, Javier Couso Permuy a nome del gruppo GUE/NGL
Ska Keller a nome del gruppo Verts/ALE
Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Rolandas Paksas a nome del gruppo EFDD
Risoluzione del Parlamento europeo sulle azioni della Turchia che creano tensioni nella zona economica esclusiva della Repubblica di Cipro
Il Parlamento europeo,
– vista la sua risoluzione del 12 marzo 2014 sulla relazione 2013 relativa ai progressi compiuti dalla Turchia[1],
– viste le conclusioni del Consiglio "Affari generali" del 17 dicembre 2013,
– vista la dichiarazione del portavoce del Presidente del Consiglio europeo in data 7 ottobre 2014,
– vista la relazione 2014 relativa ai progressi compiuti dalla Turchia dell'8 ottobre 2014,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 24 ottobre 2014,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che il 3 ottobre 2014 la Turchia ha emesso una direttiva marittima NAVTEX (Navigational Telex) con cui ha "designato" un'ampia area nella parte meridionale della zona economica esclusiva (ZEE) della Repubblica di Cipro come riservata ai rilevamenti sismici che avrebbe svolto la nave turca Barbaros dal 20 ottobre al 30 dicembre 2014; che tali rilevamenti sismici interessano "blocchi" che il governo della Repubblica di Cipro ha assegnato alla società italiana Eni e alla Korea Gas Corporation per l'esplorazione di possibili riserve di idrocarburi sul fondale e nel sottosuolo marino;
B. considerando che, nonostante i ripetuti inviti da parte dell'Unione europea, formulati anche nella relazione 2014 della Commissione relativa ai progressi compiuti dalla Turchia, quest'ultima continua a contestare l'esistenza della Repubblica di Cipro e il suo legittimo diritto di esplorare e sfruttare le risorse naturali presenti nella sua ZEE, sfidando così l'attività di una società europea; che le rivendicazioni e le azioni della Turchia non hanno alcun fondamento giuridico e sono in diretto conflitto con il diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS);
C. considerando che l'UNCLOS stabilisce un quadro giuridico globale che istituisce un regime di ordine pubblico nonché norme che disciplinano tutti gli usi degli oceani e delle loro risorse; che l'Unione europea ha ratificato l'UNCLOS, che è oggi parte integrante del suo acquis;
D. considerando che l'Unione europea ha spesso ribadito che la Turchia deve impegnarsi in maniera inequivocabile a favore di relazioni di buon vicinato e di una soluzione pacifica delle controversie in conformità della Carta delle Nazioni Unite;
E. considerando che le azioni della Turchia nella ZEE della Repubblica di Cipro coincidono con la recente nomina del nuovo consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Espen Barth Eide, e incidono negativamente sui negoziati miranti a raggiungere una soluzione globale della questione cipriota;
1. esorta la Turchia a dar prova di moderazione e ad agire in conformità del diritto internazionale; deplora l'escalation di minacce e di azioni unilaterali da parte della Turchia nei confronti della Repubblica di Cipro in relazione alla ZEE; ricorda la legittimità della ZEE della Repubblica di Cipro; invita la Turchia a rispettare e a dare piena attuazione alla dichiarazione della Comunità europea e dei suoi Stati membri del 21 settembre 2005, compresa la disposizione secondo cui il riconoscimento di tutti gli Stati membri è una componente necessaria del processo di adesione;
2. sottolinea che la Repubblica di Cipro ha il pieno diritto sovrano di esplorare le risorse naturali all'interno della sua ZEE e che i rilevamenti marittimi turchi devono essere giudicati illegali e provocatori; chiede che le navi turche che operano nelle acque della ZEE di Cipro e nei suoi dintorni siano ritirate immediatamente;
3. evidenzia che le azioni della Turchia costituiscono una violazione dei diritti sovrani della Repubblica di Cipro nonché del diritto internazionale, compresa l'UNCLOS; ribadisce il proprio invito al governo turco a firmare e ratificare senza ulteriori indugi l'UNCLOS, che fa parte dell'acquis dell'Unione;
4. esorta la Turchia a revocare immediatamente la sua direttiva marittima e ad astenersi da qualsiasi violazione dei diritti sovrani della Repubblica di Cipro;
5. invita la Turchia a rispettare la sovranità degli Stati membri dell'Unione europea sulle loro acque territoriali; riafferma che i diritti sovrani degli Stati membri comprendono il diritto di concludere accordi bilaterali e quello di esplorare e sfruttare le proprie risorse naturali conformemente all'UNCLOS;
6. condivide il parere delle Nazioni Unite secondo cui qualsiasi ritrovamento di gas andrebbe a beneficio di entrambe le comunità a Cipro se si potesse trovare una soluzione politica duratura per porre termine al conflitto; è convinto che, se gestita in modo adeguato, la scoperta di importanti riserve di idrocarburi nella regione potrebbe migliorare le relazioni economiche, politiche e sociali tra le due comunità a Cipro;
7. sostiene il diritto della Repubblica di Cipro di presentare, dinanzi alle Nazioni Unite e all'Organizzazione marittima internazionale, una denuncia formale contro le violazioni compiute nel suo territorio sovrano o nelle sue acque sovrane;
8. ribadisce l'importanza che annette alla normalizzazione delle relazioni fra la Turchia e tutti gli Stati membri dell'Unione europea, ed è del parere che il proseguimento e/o la ripetizione di queste azioni potrebbero avere un impatto negativo sulle relazioni della Turchia con l'Unione, compreso il suo processo di adesione;
9. sottolinea che è importante cessare le azioni provocatorie all'interno della ZEE della Repubblica di Cipro e astenersi dalle minacce nei confronti di tale Stato; osserva che tali azioni e minacce pregiudicano il proseguimento dei negoziati per una soluzione globale della questione cipriota; chiede stabilità in questa regione particolarmente sensibile, in vista delle sfide future;
10. chiede che il Servizio europeo per l'azione esterna e la Commissione seguano attentamente le attività della Turchia nella ZEE della Repubblica di Cipro e ne riferiscano al Parlamento;
11. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al governo e al parlamento della Repubblica di Turchia.
- [1] Testi approvati, P7_TA(2014)0235.