Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0337/2016Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0337/2016

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla libertà di espressione in Kazakhstan

9.3.2016 - (2016/2607(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
Verts/ALE (B8-0337/2016)
EFDD (B8-0343/2016)
ECR (B8-0344/2016)
PPE (B8-0345/2016)
ALDE (B8-0349/2016)
GUE/NGL (B8-0373/2016)
S&D (B8-0375/2016)

Cristian Dan Preda, Elmar Brok, Tunne Kelam, Davor Ivo Stier, Andrej Plenković, Roberta Metsola, Eva Paunova, Jarosław Wałęsa, Bogdan Brunon Wenta, Andrey Kovatchev, Lorenzo Cesa, Claude Rolin, Patricija Šulin, Milan Zver, Giovanni La Via, Dubravka Šuica, Ivan Štefanec, Jaromír Štětina, Pavel Svoboda, Ramona Nicole Mănescu, Thomas Mann, Elisabetta Gardini, Lara Comi, Stanislav Polčák, Tomáš Zdechovský, Ivana Maletić, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Michaela Šojdrová, Massimiliano Salini, Romana Tomc, Sven Schulze, David McAllister, Csaba Sógor, Luděk Niedermayer, Anna Záborská, Adam Szejnfeld, Jiří Pospíšil, Marijana Petir, Barbara Matera, Salvatore Cicu, Therese Comodini Cachia, László Tőkés, Tadeusz Zwiefka, József Nagy, Gabrielius Landsbergis a nome del gruppo PPE
Pier Antonio Panzeri, Marju Lauristin, Victor Boştinaru, Knut Fleckenstein, Richard Howitt, Maria Arena, Hugues Bayet, Brando Benifei, José Blanco López, Vilija Blinkevičiūtė, Simona Bonafè, Biljana Borzan, Soledad Cabezón Ruiz, Nicola Caputo, Andrea Cozzolino, Andi Cristea, Miriam Dalli, Isabella De Monte, Doru-Claudian Frunzulică, Enrico Gasbarra, Lidia Joanna Geringer de Oedenberg, Neena Gill, Michela Giuffrida, Ana Gomes, Maria Grapini, Sylvie Guillaume, Cătălin Sorin Ivan, Liisa Jaakonsaari, Afzal Khan, Jeppe Kofod, Kashetu Kyenge, Krystyna Łybacka, Marlene Mizzi, Sorin Moisă, Victor Negrescu, Momchil Nekov, Norbert Neuser, Demetris Papadakis, Emilian Pavel, Vincent Peillon, Pina Picierno, Tonino Picula, Kati Piri, Miroslav Poche, Inmaculada Rodríguez-Piñero Fernández, Monika Smolková, Renato Soru, Tibor Szanyi, Marc Tarabella, Elena Valenciano, Julie Ward, Josef Weidenholzer, Flavio Zanonato, Damiano Zoffoli a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Mark Demesmaeker, Anna Elżbieta Fotyga, Ryszard Antoni Legutko, Ryszard Czarnecki, Kosma Złotowski, Tomasz Piotr Poręba, Angel Dzhambazki, Branislav Škripek, Monica Macovei, Jana Žitňanská, Ruža Tomašić a nome del gruppo ECR
Urmas Paet, Nedzhmi Ali, Petras Auštrevičius, Beatriz Becerra Basterrechea, Izaskun Bilbao Barandica, Dita Charanzová, Marielle de Sarnez, Martina Dlabajová, Fredrick Federley, María Teresa Giménez Barbat, Charles Goerens, Nathalie Griesbeck, Marian Harkin, Filiz Hyusmenova, Ivan Jakovčić, Kaja Kallas, Ilhan Kyuchyuk, Valentinas Mazuronis, Louis Michel, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Frédérique Ries, Robert Rochefort, Marietje Schaake, Hannu Takkula, Pavel Telička, Ramon Tremosa i Balcells, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans, Paavo Väyrynen, Renate Weber, Cecilia Wikström a nome del gruppo ALDE
Lola Sánchez Caldentey, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Estefanía Torres Martínez, Xabier Benito Ziluaga, Josu Juaristi Abaunz, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou a nome del gruppo GUE/NGL
Tamás Meszerics, Heidi Hautala, Barbara Lochbihler, Bronis Ropė, Ernest Urtasun, Igor Šoltes, Indrek Tarand, Davor Škrlec a nome del gruppo Verts/ALE
Ignazio Corrao, Isabella Adinolfi, Fabio Massimo Castaldo, Eleonora Evi a nome del gruppo EFDD


Procedura : 2016/2607(RSP)
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Ciclo del documento :  
RC-B8-0337/2016
Testi presentati :
RC-B8-0337/2016
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Risoluzione del Parlamento europeo sulla libertà di espressione in Kazakhstan

(2016/2607(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue precedenti risoluzioni sul Kazakhstan, tra cui quelle del 18 aprile 2013[1], del 15 marzo 2012[2], del 22 novembre 2012 recante le raccomandazioni del Parlamento europeo al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l'azione esterna sui negoziati per un accordo di partenariato e cooperazione rafforzato UE-Kazakhstan[3], del 15 dicembre 2011 sullo stato di attuazione della strategia dell'UE per l'Asia centrale[4] e del 17 settembre 2009 sul caso di Yevgeny Zhovtis in Kazakhstan[5],

–  viste le osservazioni formulate dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, a seguito della firma dell'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione UE-Kazakhstan (EPCA) il 21 dicembre 2015,

–  vista la settima riunione del dialogo bilaterale annuale UE-Kazakhstan sui diritti umani, tenutasi ad Astana il 26 novembre 2015,

–  viste le conclusioni del Consiglio, del 22 giugno 2015, sulla strategia dell'UE per l'Asia centrale,

–  vista la quarta relazione del 13 gennaio 2015 sui progressi compiuti nell'attuazione della strategia dell'UE per l'Asia centrale adottata nel 2007,

–  vista la relazione del relatore speciale per i diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione, Maina Kiai, a seguito della sua missione in Kazakhstan, presentata il 16 giugno 2015,

–  visto l'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione, sottoscritto il 21 dicembre 2015,

–  visto l'articolo 19 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,

–  vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,

–  visto l'articolo 20 della Costituzione del Kazakhstan,

–  visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che il 21 dicembre 2015 l'Unione europea e il Kazakhstan hanno firmato un accordo rafforzato di partenariato e cooperazione, destinato a fornire un ampio quadro per il dialogo politico e la cooperazione rafforzati nel settore della giustizia e degli affari interni, così come in molti altri ambiti; che tale accordo pone un forte accento sulla democrazia e lo Stato di diritto, sui diritti umani e le libertà fondamentali nonché sullo sviluppo sostenibile e la cooperazione con la società civile;

B.  considerando che il Kazakhstan è un importante attore internazionale e riveste un ruolo significativo nello sviluppo politico e socio-economico nonché nella situazione della sicurezza dell'intera regione; che il paese ha avuto un ruolo positivo in Asia centrale, sforzandosi di creare relazioni di buon vicinato con i paesi limitrofi, di rilanciare la cooperazione regionale e di risolvere con mezzi pacifici tutte le questioni bilaterali; che l'UE ha un interesse vitale a intensificare la cooperazione politica, economica e in materia di sicurezza con l'Asia centrale, mediante un rapporto UE-Kazakhstan solido, aperto e strategico;

C.  considerando che l'EPCA dovrà essere ratificato dai parlamenti di tutti i 28 Stati membri dell'UE e dal Parlamento europeo; che tale accordo non solo rafforzerà il dialogo politico tra l'Unione europea e il Kazakhstan e servirà a promuovere gli scambi e gli investimenti reciproci, ma porrà anche un forte accento sugli obblighi internazionali; che si può riconoscere che, nel corso dei negoziati relativi all'EPCA, sono stati conseguiti risultati positivi per quanto concerne il coinvolgimento della società civile, grazie all'adozione di misure intese a includerla nel processo di elaborazione delle politiche pubbliche;

D.  considerando che la situazione relativa alla libertà di espressione è peggiorata negli ultimi anni; che nel dicembre 2015 le autorità kazake hanno arrestato Guzal Baidalinova, giornalista e proprietaria del sito web di informazione nakanune.kz, nell'ambito di un procedimento penale in cui è stata accusata di pubblicare volutamente informazioni false; che, in seguito all'arresto della giornalista, sono state espresse preoccupazioni circa le vessazioni contro i mezzi di comunicazione indipendenti in Kazakhstan; che il 29 febbraio 2016 un tribunale ha assolto la giornalista Yulia Kozlova, che scrive per nakanune.kz;

E.  considerando che è in corso un'indagine penale contro Seytkazy Matayev, capo del National Press Club e del sindacato dei giornalisti, accusato di aver sottratto indebitamente milioni di tenge kazaki (KZT) dai fondi pubblici; che il 22 febbraio 2016 Seytkazy Matayev, che nega le accuse, e suo figlio Aset Matayev, direttore dell'agenzia di stampa indipendente KazTag, sono stati arrestati; che Aset Matayev è stato rilasciato dopo essere stato interrogato;

F.  considerando che il 22 gennaio 2016 un tribunale ha dichiarato colpevoli Ermek Narymbaev e Serikzhan Mambetalin – blogger arrestati nell'ottobre 2015 con l'accusa di incitare alla discordia a livello nazionale – e li ha condannati, rispettivamente, a tre e a due anni di carcere; che il blogger Bolatbek Blyalov è stato posto agli arresti domiciliari ristretti;

G.  considerando che le autorità kazake hanno chiuso gli organi di informazione indipendenti e dell'opposizione, tra cui Assandi Times, Pravdivaya e le riviste ADAM bol e ADAM; che alla fine del 2012 le autorità del Kazakhstan hanno citato in giudizio gli organi di informazione indipendenti e dell'opposizione, in particolare i quotidiani Golos Respubliki e Vzglyad, nonché i giornali e i siti web affiliati, e i portali televisivi online K+ e Stan.TV;

H.  considerando che nell'ottobre 2014 un tribunale di Almaty ha inflitto un'ammenda di 34 milioni di KZT a Havas Worldwide Kazakhstan;

I.  considerando che lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR) è un importante strumento di finanziamento che mira a sostenere le organizzazioni della società civile e la democratizzazione sia nel paese che nella regione;

J.  considerando che il 20 marzo 2016 si svolgeranno in Kazakhstan le elezioni generali anticipate che, per essere considerate libere e regolari, dovrebbero essere precedute da garanzie quanto alla libertà di espressione nella società e alla registrazione agevole e trasparenze dei partiti politici; che secondo la relazione finale della missione di osservazione elettorale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), del 3 aprile 2012, le elezioni del 2012 sono state inficiate da gravi irregolarità[6];

K.  considerando che il 1° gennaio 2015 sono entrati in vigore un nuovo codice penale, un nuovo codice sui reati amministrativi e un nuovo codice di procedura penale;

L.  considerando che il Kazakhstan occupa il 160° posto su 180 paesi nella classifica sulla libertà di stampa relativa al 2015, redatta da Reporter senza frontiere;

M.  considerando che l'UE si è impegnata attivamente con il Kazakhstan nel processo di adesione del paese all'OMC, che è ora culminato nella conclusione dei relativi negoziati; che è importante che il Kazakhstan rispetti lo Stato di diritto, assolva i suoi obblighi internazionali e garantisca la certezza giuridica alle imprese internazionali operanti nel paese, nonché la protezione dei loro investimenti;

N.  considerando che la cooperazione allo sviluppo con il Kazakhstan si incentra sul rafforzamento della capacità del governo regionale e locale, sul sostegno alla riforma del settore della giustizia e sul miglioramento della capacità del settore pubblico di avviare riforme sociali ed economiche;

1.  sottolinea l'importanza delle relazioni tra l'UE e il Kazakhstan e del rafforzamento della cooperazione economica e politica in tutti i settori; evidenzia il grande interesse dell'UE per una relazione sostenibile con il Kazakhstan in termini di cooperazione politica ed economica;

2.  nutre preoccupazione per la situazione dei mezzi di informazione e della libertà di espressione in Kazakhstan; esprime profonda inquietudine per la pressione esercitata sui mezzi di informazione indipendenti e le possibili implicazioni negative del nuovo progetto di legge sul finanziamento delle organizzazioni della società civile; sottolinea che la libertà di espressione dei mezzi di informazione indipendenti, dei blogger e dei singoli cittadini rappresenta un valore universale non negoziabile;

3.  si rammarica per la censura indiscriminata operata sulle notizie, sui media sociali e su altri siti web, adducendo la giustificazione che tali siti presenterebbero contenuti illeciti, e invita le autorità kazake a garantire che qualsiasi misura restrittiva dell'accesso alle risorse di Internet si basi sul diritto; esprime preoccupazione per le modifiche alla legge sulla comunicazione adottata nel 2014;

4.  riconosce che il "programma in 100 passi" rappresenta un tentativo di avviare riforme urgenti in Kazakhstan; invita il Kazakhstan ad attuare il meccanismo nazionale per la prevenzione della tortura e ad avviare una discussione sui nuovi codici penali;

5.  sottolinea che un rafforzamento delle relazioni politiche ed economiche con l'UE, come auspicato dall'accordo rafforzato di partenariato e cooperazione firmato di recente, deve fondarsi su valori condivisi ed equivalere a un impegno attivo e concreto da parte del Kazakhstan ad attuare riforme politiche e democratiche sulla base dei suoi obblighi e impegni internazionali;

6.  si compiace del rilascio, in seguito all'ultimo dialogo sui diritti umani, di una serie di attivisti per i diritti umani e del lavoro, che erano stati incarcerati;

7.  sottolinea che la lotta legittima contro il terrorismo e l'estremismo non dovrebbe essere usata come scusa per vietare l'attività dell'opposizione, impedire la libertà di espressione o ostacolare l'indipendenza della magistratura;

8.  chiede una revisione degli articoli del codice penale che possono essere utilizzati per perseguire penalmente attività lecite tutelate dal diritto in materia di diritti umani, in particolare l'articolo 174 sull'incitamento alla discordia a livello nazionale, di clan, di razza, di classe o di religione;

9.  invita le autorità kazake ad annullare le condanne emesse nei confronti dei blogger, compresi Ermek Narymbaev, Serikzhan Mambetalin e Bolatbek Blyalov; chiede il rilascio di Guzal Baidalinova; chiede di porre fine alle vessazioni nei confronti di Seytkazy e Aset Matayev; sottolinea, a tale riguardo, che le cause concernenti i giornalisti dovrebbero essere rese pubbliche e non dovrebbero verificarsi vessazioni nel corso dei procedimenti;

10.  chiede il rilascio del leader di opposizione Vladimir Kozlov, attualmente in rigide condizioni di detenzione, in attesa di un riesame indipendente e imparziale del suo caso;

11.  esprime la sua profonda preoccupazione riguardo alla legge sulle ONG, che pregiudica l'esistenza e l'indipendenza delle ONG in Kazakhstan; esorta le autorità kazake a garantire in ogni circostanza che tutti gli attivisti per i diritti umani e le ONG nel paese possano svolgere le loro legittime attività a sostegno dei diritti umani senza timore di ritorsioni e libere da ogni restrizione;

12.  si compiace dell'ambizione del Kazakhstan di impegnarsi attivamente in qualità di mediatore/facilitatore nelle questioni internazionali connesse alla sicurezza e riguardanti l'intera regione; esorta le autorità kazake a onorare gli impegni internazionali da esse sottoscritti, compresi quelli relativi allo Stato di diritto e all'indipendenza del sistema giudiziario;

13.  accoglie con favore i dialoghi periodici sui diritti umani tra l'Unione e il Kazakhstan; sottolinea l'importanza dei dialoghi sui diritti umani tra l'UE e le autorità kazake; chiede un rafforzamento dei dialoghi che conduca all'istituzione di un consesso in cui i problemi possano essere affrontati apertamente; sottolinea che tali dialoghi dovrebbero essere efficienti e orientati ai risultati;

14.  invita l'Unione europea, e in particolare il Servizio europeo per l'azione esterna, a seguire attentamente gli sviluppi in Kazakhstan, a manifestare le preoccupazioni alle autorità kazake ove necessario, a offrire assistenza e a riferire periodicamente al Parlamento; invita la delegazione dell'UE ad Astana a continuare a svolgere un ruolo attivo nel monitoraggio della situazione e a sollevare le questioni relative alla libertà di espressione in tutte le pertinenti riunioni bilaterali con il Kazakhstan;

15.  esorta le autorità kazake ad attuare pienamente le raccomandazioni dell'OSCE/Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani prima delle prossime elezioni generali e a intraprendere iniziative concrete per l'attuazione delle raccomandazioni formulate dal relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti alla libertà di riunione pacifica e di associazione; ricorda al Kazakhstan la sua ambizione di candidarsi a un seggio non permanente presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2017-2018;

16.  invita le autorità kazake a impegnarsi per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, recentemente adottati a livello internazionale;

17.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, al rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, nonché al governo e al parlamento del Kazakhstan.