PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sul Laos, in particolare sui casi di Somphone Phimmasone, Lod Thammavong e Soukane Chaithade
13.9.2017 - (2017/2831(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
Verts/ALE (B8‑0513/2017)
S&D (B8‑0517/2017)
ECR (B8‑0519/2017)
ALDE (B8‑0521/2017)
PPE (B8‑0523/2017)
Cristian Dan Preda, Ramona Nicole Mănescu, Sandra Kalniete, David McAllister, Pavel Svoboda, Ivan Štefanec, Luděk Niedermayer, Tunne Kelam, Bogdan Brunon Wenta, Tomáš Zdechovský, Lefteris Christoforou, Željana Zovko, Marijana Petir, Claude Rolin, Dubravka Šuica, Francis Zammit Dimech, Laima Liucija Andrikienė, Ivana Maletić, László Tőkés, Sven Schulze, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Milan Zver, Michaela Šojdrová, Adam Szejnfeld, Elisabetta Gardini, Roberta Metsola, Joachim Zeller, Eduard Kukan, Seán Kelly, Deirdre Clune, Andrey Kovatchev, Krzysztof Hetman, Stanislav Polčák, Csaba Sógor, Julia Pitera, Patricija Šulin, Mairead McGuinness, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Inese Vaidere a nome del gruppo PPE
Elena Valenciano, Victor Boştinaru, Soraya Post a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Monica Macovei, Branislav Škripek, Jana Žitňanská, Anna Elżbieta Fotyga, Ruža Tomašić, Karol Karski, Valdemar Tomaševski, Raffaele Fitto, Notis Marias, Angel Dzhambazki a nome del gruppo ECR
Frédérique Ries, Nedzhmi Ali, Petras Auštrevičius, Beatriz Becerra Basterrechea, Izaskun Bilbao Barandica, Gérard Deprez, Martina Dlabajová, Nathalie Griesbeck, Marian Harkin, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Ilhan Kyuchyuk, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Robert Rochefort, Hannu Takkula, Pavel Telička, Ramon Tremosa i Balcells, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans, Paavo Väyrynen, Cecilia Wikström, Dita Charanzová, Marietje Schaake, Norica Nicolai, Filiz Hyusmenova, Valentinas Mazuronis a nome del gruppo ALDE
Barbara Lochbihler, Bodil Valero, Maria Heubuch, Heidi Hautala, Jordi Solé, Igor Šoltes, Florent Marcellesi, Ernest Urtasun, Bronis Ropė, Sven Giegold, Michel Reimon, Davor Škrlec, Reinhard Bütikofer a nome del gruppo Verts/ALE
Isabella Adinolfi, Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Rolandas Paksas a nome del gruppo EFDD
Risoluzione del Parlamento europeo sul Laos, in particolare sui casi di Somphone Phimmasone, Lod Thammavong e Soukane Chaithade
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul Laos,
– visto l'esito dell'8a riunione della commissione mista Unione europea-Repubblica democratica popolare del Laos ("RDP del Laos"), tenutasi a Vientiane il 17 febbraio 2017,
– vista la dichiarazione rilasciata il 3 maggio 2017 a Vientiane dalla delegazione dell'Unione europea alla RDP del Laos in occasione della Giornata della mondiale della libertà di stampa,
– vista la dichiarazione delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani del 1998,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,
– visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966,
– visto l'accordo di cooperazione tra l'UE e la Repubblica democratica popolare del Laos, del 1° dicembre 1997,
– vista la Carta dell'ASEAN,
– visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che nel marzo 2017 tre lavoratori laotiani, il sig. Somphone Phimmasone, il sig. Soukane Chaithad e la sig.ra Lod Thammavong, sono stati condannati a pene detentive tra i 12 e i 20 anni e a pene pecuniarie equivalenti a decine di migliaia di euro per aver criticato il governo su media sociali in relazione a casi di presunta corruzione, deforestazione e violazioni dei diritti umani, mentre lavoravano in Thailandia; che i tre sono altresì accusati di aver partecipato a una manifestazione antigovernativa fuori dall'ambasciata del Laos in Thailandia nel dicembre 2015;
B. considerando che il 25 maggio 2016 la televisione di Stato ha mostrato Phimmasone, Chaithad, e Thammavong in custodia presso il quartier generale della polizia a Vientiane; che il notiziario ha riferito che i tre sono stati arrestati con l'accusa di minaccia alla sicurezza nazionale mediante l'uso di media sociali per rovinare la reputazione del governo;
C. considerando che il sig. Sombath Somphone, attivista della società civile, è stato fermato dalla polizia a Vientiane nel 2012 e da allora se ne sono perse le tracce; che, nel caso del sig. Sompawn Khantisouk, imprenditore attivo nel campo della conservazione, vittima di sparizione forzata nel 2007, non è ancora stato compiuto nessun progresso per capire dove si trovi; che il sig. Bounthanh Thammavong, cittadino polacco, è stato condannato nel 2015 a quattro anni e mezzo di carcere per aver mosso critiche online nei confronti del governo;
D. considerando che lo spazio della società civile in Laos è soggetto a gravi restrizioni; che il Laos ha presieduto l'ASEAN nel 2016 ma ha rifiutato di ospitare il tradizionale incontro parallelo con la società civile, obbligando il Forum dei popoli dell'ASEAN a riunirsi invece a Timor Leste;
E. considerando che il governo del Laos non ha adottato misure significative per migliorare la situazione precaria dei diritti umani, compreso il trattamento delle minoranze, e continua a limitare drasticamente la libertà di espressione, di associazione e di riunione pacifica; che persistono indisturbate l'assenza di norme sull'equo processo, la corruzione giudiziaria e l'impunità radicata per violazioni dei diritti umani;
F. considerando che le autorità laotiane continuano a vessare e reprimere le minoranze religiose, in particolare i cristiani; che si sono verificati numerosi casi di confisca di beni, attacchi incendiari contro chiese, percosse di cristiani perché festeggiano il Natale e rinunce coatte alla fede cristiana;
G. considerando che il Laos ha firmato ma non ratificato la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;
H. considerando che vi è una mancanza di pluralismo dei mezzi di informazione in Laos e che quanto viene prodotto dai media è soggetto a un rigido controllo da parte dello Stato; che la legge sui mezzi di comunicazione del 2008 è stata modificata nel novembre 2016 introducendovi ulteriori restrizioni che vietano ai media di criticare le politiche governative e impongono ai giornalisti di presentare i loro scritti a un censore del governo prima della pubblicazione;
I. considerando che nel 2014 il governo del Laos ha emanato un decreto che proibisce di muovere critiche online al governo e al Partito rivoluzionario del popolo lao;
1. condanna fermamente le sentenze detentive contro Somphone Phimmasone, Soukane Chaithad e Lod Thammavon e ne chiede l'immediato rilascio;
2. osserva con preoccupazione che tali sentenze vanno ad aggiungersi a una serie di arresti e sparizioni forzate di attivisti e dimostranti che hanno espresso opinioni critiche su questioni che vanno dalle controversie territoriali alle accuse di corruzione e all'abuso di potere;
3. rinnova il suo invito al governo del Laos a porre fine alle vessazioni e all'arresto e detenzione arbitrari di difensori dei diritti umani, giornalisti indipendenti e attivisti sociali, e a rispettare il diritto alla libera espressione e di associazione e i diritti delle minoranze; ricorda al Laos gli obblighi internazionali che gli incombono in virtù dei trattati sui diritti umani che ha ratificato;
4. esorta il governo del Laos a rispettare i suoi impegni internazionali e a proteggere la libertà di espressione e di riunione pacifica e a ratificare la convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, che il Laos ha firmato nel 2008;
5. esprime profonda preoccupazione per le diffuse violazioni dei diritti umani, comprese le sparizioni forzate e l'assenza di un giusto processo; invita le autorità laotiane a rispettare i loro obblighi internazionali in materia di diritti umani rendendo immediatamente conto delle sorti di almeno dieci persone scomparse, tra le quali Sombath Somphone e Sompawn Khantisouk, e fornendo dettagli sulle accuse e sugli elementi di prova a carico degli attivisti incarcerati;
6. chiede indagini trasparenti, complete e imparziali su tutti i casi in sospeso di sparizione forzata, la divulgazione di informazioni sulla sorte delle persone scomparse e il perseguimento dei responsabili;
7. condanna la persecuzione delle minoranze religiose, in particolare dei cristiani; invita il governo a porre immediatamente fine a tutte le attività dirette contro i cristiani e a consegnare alla giustizia i responsabili di attacchi incendiari e percosse;
8. invita le autorità laotiane a consentire l'accesso senza restrizioni alle agenzie specializzate dell'ONU e ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie, affinché questi possano visitare i prigionieri politici e tutte le minoranze etniche e religiose nel paese;
9. invita il governo del Laos a prendere misure volte a promuovere un sistema politico pluripartitico e a garantire il diritto dei singoli di presentarsi alle elezioni senza l'approvazione del Partito rivoluzionario del popolo lao;
10. appoggia gli sforzi per aumentare i livelli di connettività internet in Laos; esorta il governo del Laos a promuovere un ambiente favorevole alla libertà di espressione e a cessare di controllare e prendere di mira le persone online; esorta il governo a questo proposito ad abrogare gli elementi repressivi della legge del 2015 sulla prevenzione e il contrasto della criminalità informatica;
11. invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a sollevare con urgenza presso il governo del Laos i casi di Somphone Phimmasone, Lod Thammavong e Soukane Chaithad; invita la delegazione dell'UE in Laos a seguire da vicino la situazione dei diritti umani nel paese e, in particolare, a presenziare a qualunque procedimento legale nei confronti di Phimmasone, Thammavong e Chaithad, e a continuare a sollevare presso le autorità del Laos i casi delle persone detenute e scomparse;
12. invita il SEAE a inserire tali questioni quali punti prioritari all'ordine del giorno delle prossime riunioni della commissione mista Unione europea-Repubblica democratica popolare del Laos e del prossimo vertice Asia-Europa (ASEM), che si terrà a Bruxelles nel 2018;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo e al parlamento del Laos, al Segretario generale dell'ASEAN e al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani.