PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla Cambogia: in particolare lo scioglimento del Partito per la salvezza nazionale della Cambogia
13.12.2017 - (2017/3002(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
ECR (B8-0686/2017)
Verts/ALE (B8-0689/2017)
GUE/NGL (B8-0692/2017)
S&D (B8-0694/2017)
ALDE (B8-0696/2017)
PPE (B8-0697/2017)
Cristian Dan Preda, Laima Liucija Andrikienė, David McAllister, Tomáš Zdechovský, Jaromír Štětina, Claude Rolin, Jarosław Wałęsa, Bogdan Brunon Wenta, Tunne Kelam, Pavel Svoboda, Patricija Šulin, Elisabetta Gardini, Csaba Sógor, Ivan Štefanec, László Tőkés, Ivana Maletić, Milan Zver, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Adam Szejnfeld, Eduard Kukan, Manolis Kefalogiannis, Dubravka Šuica, Ramona Nicole Mănescu, Sandra Kalniete, Lars Adaktusson, Marijana Petir, Andrey Kovatchev, Seán Kelly, Deirdre Clune, Roberta Metsola, Anna Záborská, Jeroen Lenaers, Inese Vaidere, José Ignacio Salafranca Sánchez-Neyra, Stanislav Polčák, Michaela Šojdrová, Elmar Brok a nome del gruppo PPE
Elena Valenciano, Victor Boştinaru, Soraya Post, Marc Tarabella a nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Ruža Tomašić, Angel Dzhambazki, Monica Macovei, Valdemar Tomaševski, Notis Marias, Karol Karski, Jana Žitňanská, Urszula Krupa, Branislav Škripek a nome del gruppo ECR
Petras Auštrevičius, Nedzhmi Ali, Beatriz Becerra Basterrechea, Izaskun Bilbao Barandica, Dita Charanzová, Gérard Deprez, Martina Dlabajová, María Teresa Giménez Barbat, Nathalie Griesbeck, Marian Harkin, Filiz Hyusmenova, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Ilhan Kyuchyuk, Patricia Lalonde, Valentinas Mazuronis, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Jozo Radoš, Robert Rochefort, Marietje Schaake, Pavel Telička, Ramon Tremosa i Balcells, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Hilde Vautmans, Cecilia Wikström, Norica Nicolai a nome del gruppo ALDE
Marie-Christine Vergiat, Barbara Spinelli, Dimitrios Papadimoulis, Stelios Kouloglou a nome del gruppo GUE/NGL
Barbara Lochbihler, Bodil Valero, Maria Heubuch, Heidi Hautala, Jordi Solé, Igor Šoltes, Ernest Urtasun, Bronis Ropė, Sven Giegold, Davor Škrlec, Michel Reimon, Michèle Rivasi a nome del gruppo Verts/ALE
Ignazio Corrao, Fabio Massimo Castaldo, Rolandas Paksas, Isabella Adinolfi a nome del gruppo EFDD
Barbara Kappel
Risoluzione del Parlamento europeo sulla Cambogia: in particolare lo scioglimento del Partito per la salvezza nazionale della Cambogia
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cambogia, in particolare quella del 13 settembre 2017[1],
– vista la visita della delegazione dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) al Parlamento europeo dal 30 al 31 ottobre 2017,
– visti gli orientamenti dell'UE del 2008 sui difensori dei diritti umani,
– vista la dichiarazione rilasciata il 16 novembre 2016 dal portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) sullo scioglimento del Partito per la salvezza nazionale della Cambogia,
– visto l'accordo di cooperazione concluso nel 1997 tra la Comunità europea e il Regno di Cambogia,
– vista la dichiarazione locale dell'UE del 22 febbraio 2017 sulla situazione politica in Cambogia, nonché le dichiarazioni del portavoce della delegazione dell'UE del 3 settembre 2017 e del 25 agosto 2017 sulla limitazione dello spazio politico in Cambogia,
– vista la risoluzione (A/RES/53/144) adottata l'8 marzo 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciuti,
– visti gli accordi di pace di Parigi del 1991, il cui articolo 15 sancisce l'impegno al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Cambogia, anche da parte di firmatari internazionali,
– vista la Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro concernente la libertà sindacale e la protezione del diritto sindacale,
– vista la costituzione cambogiana, in particolare l'articolo 41, che sancisce i diritti e le libertà di espressione e di associazione, l'articolo 35, concernente il diritto alla partecipazione politica, e l'articolo 80, riguardante l'immunità parlamentare,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,
– visto il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966,
– visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che nel 2017 la situazione dei diritti umani in Cambogia si è ulteriormente deteriorata e che sono in aumento gli arresti di membri dell'opposizione politica, attivisti per i diritti umani e rappresentanti della società civile;
B. considerando che nel 2017 il parlamento cambogiano ha varato due serie di emendamenti repressivi sulla "Legge sui partiti politici", che contengono numerose restrizioni ad hoc intese a creare ostacoli per i partiti di opposizione;
C. considerando che il 6 ottobre 2017 il ministero dell'Interno ha presentato una richiesta alla Corte suprema finalizzata a sciogliere il Partito per la salvezza nazionale della Cambogia (CNRP) nell'ambito della "Legge sui partiti politici";
D. considerando che il 16 novembre 2017 la Corte suprema ha annunciato lo scioglimento del CNRP al termine di un'udienza di un giorno; che la Corte suprema ha inoltre vietato a 118 politici del CNRP di svolgere attività politica per un periodo di cinque anni; che tale decisione, che era basata su due cicli di emendamenti controversi alla "Legge sui partiti politici", priva il governo di un'opposizione in vista delle elezioni generali del prossimo anno previste per il mese di luglio 2018;
E. considerando che i membri del partito di opposizione sono stati per anni oggetto di persecuzioni e vessazioni da parte delle autorità cambogiane; che meno del 40 % dei deputati del CNRP resta in Cambogia dopo che altri deputati sono stati costretti ad abbandonare il paese in quanto minacciati di arresto;
F. che il ministero dell'Interno dispone di ampi poteri e può sospendere i partiti politici sulla base di criteri vagamente definiti; che il 2 ottobre 2017 il ministero dell'Interno ha sciolto 20 partiti politici ai sensi degli articoli 19 e 20 della "Legge sui partiti politici";
G. considerando che il 3 settembre 2017 Kem Sokha, presidente del CNRP, è stato arrestato e accusato di tradimento ai sensi dell'articolo 443 del codice penale cambogiano, nonostante l'immunità parlamentare; che l'istanza di cauzione presentata da Kem Sokha è stata respinta il 26 settembre 2017, senza che abbia potuto assistere all'udienza in quanto l'amministrazione penitenziaria aveva dichiarato di non essere in grado di garantire la sua sicurezza; che, secondo le organizzazioni per i diritti umani, è stato interrogato il 24 novembre 2017, anche se non ha potuto avvalersi di un accesso adeguato all'assistenza legale o a cure mediche private; che il suo status giuridico deve essere chiarito; che l'istanza di cauzione è attualmente pendente presso la Corte suprema; che, se ritenuto colpevole, rischia fino a trent'anni di carcere; che il presidente della Corte, Dith Munty, è membro del comitato permanente del partito al governo;
H. considerando che la questione dell'accaparramento dei terreni resta un'importante fonte di preoccupazione in Cambogia; che vi è stato un costante aumento di arresti e detenzioni di membri dell'opposizione politica, di commentatori politici, sindacalisti, attivisti dei diritti umani e rappresentanti della società civile in Cambogia, anche dell'ADHOC 5; che il difensore dei diritti umani Tep Vanny della comunità Boeung Kak resta in prigione per scontare una pena di due anni e mezzo in connessione con una protesta pacifica nel 2013; che l'8 dicembre 2017 la Corte suprema ha confermato il verdetto contro Tep Vanny;
I. considerando che l'ex presidente del CNRP, Sam Rainsy, è stato costretto a dimettersi in seguito a minacce di azioni legali; che è stato condannato in contumacia per diffamazione e attualmente vive in esilio; che in seguito allo scioglimento dell'opposizione un numero crescente di parlamentari del CNRP fugge dalla Cambogia; che le organizzazioni per i diritti umani segnalano che alcuni di loro hanno richiesto asilo;
J. considerando che nell'ambito della vita politica in Cambogia e del suo governo vi è una notevole influenza della Cina;
K. considerando che la Cambogia beneficia del regime più favorevole previsto dal sistema di preferenze generalizzate (SPG) dell'UE, ovvero l'iniziativa "Tutto tranne le armi" – Everything But Arms (EBA); che per il periodo finanziario 2014-2020 l'UE ha stanziato 410 milioni di euro per la Cambogia, di cui 10 milioni per sostenere il processo di riforma elettorale nel paese;
L. considerando che il diritto alla partecipazione politica è sancito dall'articolo 41 della costituzione cambogiana; che la decisione di sciogliere il CNRP costituisce un significativo allontanamento dal percorso di pluralismo e democrazia stabilito dalla costituzione della Cambogia;
M. considerando che 55 ONG hanno richiesto una nuova conferenza di Parigi sulla Cambogia, che riunisca tutte le parti interessate, per discutere dello Stato di diritto e della democrazia in Cambogia al fine di incoraggiare il governo cambogiano a rivalutare le proprie politiche sui partiti dell'opposizione;
1. esprime serie preoccupazioni per lo scioglimento del CNRP; si rammarica profondamente che il partito sia stato bandito, il che è prova di un'ulteriore azione autocratica da parte del primo ministro Hun Sen; esorta il governo a revocare la decisione di sciogliere il CNRP, a ripristinare le cariche dei membri eletti del parlamento nazionale e dei consigli comunali, a consentire la piena partecipazione dei partiti dell'opposizione alla vita pubblica e a garantire libertà di azione ai media e alle organizzazioni della società civile, nonché a porre fine al clima di paura e intimidazione, in quanto questi sono prerequisiti per lo svolgimento di elezioni libere, inclusive e trasparenti;
2. ribadisce le sue profonde preoccupazioni, espresse in precedenti risoluzioni, quanto all'ulteriore deterioramento della situazione per gli esponenti politici dell'opposizione, gli attivisti per i diritti umani e i membri della società civile in Cambogia;
3. condivide la posizione dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che ha evidenziato la vaghezza delle accuse rivolte al CNRP e ai suoi membri nonché delle disposizioni giuridiche su cui si è basata la richiesta di scioglimento;
4. ritiene che la Corte suprema a Phnom Penh stia interferendo in modo inaccettabile con i diritti del popolo cambogiano di scegliere liberamente i propri rappresentanti politici e di votarli in occasione delle elezioni nazionali del 2018; si rammarica dell'assenza di un sistema giudiziario indipendente e imparziale nel paese;
5. chiede al governo della Cambogia di abrogare tutte le recenti modifiche alla legge sui partiti politici e le leggi elettorali che limitano la libertà di parola e le libertà politiche;
6. condanna fermamente l'arresto di Kem Sokha e di altri attivisti politici; esorta le autorità cambogiane a revocare immediatamente il mandato d'arresto e a ritirare ogni accusa nei confronti di Sam Rainsy, leader dell'opposizione, nonché a procedere al rilascio immediato e incondizionato di Kem Sokha, ritirando tutte le accuse nei suoi confronti e nei confronti di altri parlamentari dell'opposizione;
7. esprime profonde preoccupazioni circa lo svolgimento di elezioni credibili e trasparenti in Cambogia nel 2018, in seguito alla decisione della Corte suprema di sciogliere il CNRP; evidenzia che un processo elettorale dal quale è stato arbitrariamente escluso il principale partito di opposizione non è legittimo e che lo svolgimento di elezioni trasparenti e competitive è fondamentale per garantire la pace e la stabilità nel paese e nell'intera regione;
8. accoglie con favore la decisione dell'UE di revocare ogni assistenza elettorale finché la Cambogia non si impegnerà a realizzare riforme in linea con le norme elettorali internazionali, al fine di promuovere la democrazia e proteggere lo spazio della società civile;
9. invita il vicepresidente/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (VP/AR) Federica Mogherini e il rappresentante speciale dell'UE per i diritti umani ad avvalersi di tutti i mezzi disponibili per tutelare i diritti fondamentali di elettorato attivo e passivo del popolo cambogiano, garantendo il pluralismo e i principi democratici nel rigoroso rispetto della costituzione della Cambogia;
10. ricorda al governo cambogiano che è tenuto a rispettare i propri obblighi e impegni in relazione ai principi democratici e ai diritti umani fondamentali, che costituiscono un elemento essenziale dell'accordo di cooperazione;
11. sottolinea che il rispetto dei diritti umani fondamentali è una condizione necessaria affinché la Cambogia possa continuare a beneficiare del regime preferenziale EBA dell'UE; invita il VP/AR e il commissario Malmström e procedere a un esame immediato degli obblighi della Cambogia in virtù delle convenzioni di cui all'articolo 19 del regolamento concernente l'EBA; sottolinea che, se la Cambogia viola i propri obblighi derivanti da tale regolamento, le preferenze tariffarie di cui gode attualmente devono essere temporaneamente revocate;
12. invita il SEAE e la Commissione a redigere un elenco degli individui responsabili dello scioglimento dell'opposizione e di altre gravi violazioni dei diritti umani in Cambogia, nell'ottica di imporre loro eventuali restrizioni in materia di visti e congelamenti di beni;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Servizio europeo per l'azione esterna, al segretario generale dell'ASEAN, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché al governo e all'Assemblea nazionale della Cambogia.
- [1] Testi approvati P8_TA(2017)0346.