PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sugli incendi del luglio 2018 a Mati, nella regione dell'Attica (Grecia), e la risposta dell'UE
12.9.2018 - (2018/2847(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B8-0388/2018 (ECR)
B8-0390/2018 (ALDE)
B8-0391/2018 (Verts/ALE)
B8-0392/2018 (S&D)
B8-0393/2018 (GUE/NGL)
B8-0394/2018 (PPE)
Maria Spyraki, Lambert van Nistelrooij, Elisabetta Gardini, Manolis Kefalogiannis, Georgios Kyrtsos, Elissavet Vozemberg-Vrionidi, Theodoros Zagorakis a nome del gruppo PPE
Nikos Androulakis, Eva Kaili, Miltiadis Kyrkos, Giorgos Grammatikakis, Demetris Papadakis, Constanze Krehl, Miriam Dalli a nome del gruppo S&D
Ruža Tomašić, Notis Marias a nome del gruppo ECR
Matthijs van Miltenburg a nome del gruppo ALDE
Sofia Sakorafa, Nikolaos Chountis, Dimitrios Papadimoulis, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Patrick Le Hyaric, Merja Kyllönen, Marisa Matias, Maria Lidia Senra Rodríguez, Luke Ming Flanagan, Martina Michels, Gabriele Zimmer a nome del gruppo GUE/NGL
Davor Škrlec a nome del gruppo Verts/ALE
Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato a nome del gruppo EFDD
Risoluzione del Parlamento europeo sugli incendi del luglio 2018 a Mati, nella regione dell'Attica (Grecia), e la risposta dell'UE
Il Parlamento europeo,
– visto l'articolo 174 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
– vista la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile, presentata dalla Commissione (COM(2017)0772),
– visto il regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio, dell'11 novembre 2002, che istituisce il Fondo di solidarietà dell'Unione europea[1],
– visti la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e l'accordo di Parigi, adottato mediante la decisione 1/CP.21 alla 21a conferenza delle parti dell'UNFCCC (COP 21) e all'11a sessione della conferenza delle parti che funge da riunione delle parti del protocollo di Kyoto (CMP 11), tenutesi a Parigi (Francia) dal 30 novembre all'11 dicembre 2015,
– visto l'articolo 123, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che negli incendi del luglio 2018 a Mati, nella regione dell'Attica (Grecia), hanno tragicamente perso la vita 99 persone e altre centinaia di persone sono rimaste ferite;
B. considerando che gli incendi in questione hanno distrutto abitazioni, rendendo necessaria l'evacuazione di centinaia di persone, hanno danneggiato gravemente le infrastrutture locali e regionali e l'ambiente, con effetti sull'agricoltura, e hanno compromesso le attività economiche, anche nei settori turistico e ricettivo;
C. considerando che le situazioni di siccità estrema e gli incendi boschivi sono aumentati per frequenza, gravità e complessità e hanno effetti in tutta Europa e che tali fenomeni, pur essendo esacerbati dai cambiamenti climatici, sono in una certa misura imprevedibili e inevitabili;
D. considerando che nell'estate 2018 la Grecia, la Svezia e la Lettonia, in seguito a incendi, hanno tutte richiesto il sostegno dell'UE attraverso il meccanismo unionale di protezione civile;
1. esprime il suo sincero cordoglio alle famiglie di coloro che hanno perso la vita negli incendi avvenuti nella regione dell'Attica;
2. esprime solidarietà a tutti gli abitanti che sono stati colpiti dagli incendi nella regione dell'Attica;
3. rende omaggio alla dedizione dei vigili del fuoco, delle guardie costiere, dei volontari e delle altre persone che hanno rischiato la vita per estinguere gli incendi e salvare i loro concittadini;
4. sottolinea il ruolo svolto dal meccanismo unionale di protezione civile nella fornitura di aerei, veicoli, personale medico e vigili del fuoco provenienti da tutta l'Unione europea;
5. ricorda che diversi fondi dell'Unione, quali il Fondo di solidarietà dell'UE, possono essere impiegati per il ripristino delle infrastrutture essenziali e per le operazioni di bonifica a seguito di una catastrofe naturale;
6. ribadisce l'importanza del sostegno a favore della prevenzione degli incendi a titolo dei fondi di coesione dell'UE e chiede agli Stati membri di usufruire pienamente di tale finanziamento e di informare l'opinione pubblica del rischio di incendi boschivi;
7. sottolinea la necessità di una maggiore attività di ricerca scientifica riguardante i meccanismi di valutazione dei rischi, i sistemi di prevenzione e di individuazione precoce e altri mezzi per contrastare tali fenomeni, nonché di una migliore condivisione di esperienze e buone prassi tra regioni e Stati membri;
8. sottolinea che un documento pubblicato dall'Organizzazione meteorologica mondiale il 1o agosto 2018[2] contiene prove del fatto che l'ondata di caldo in Europa nel 2018 è legata ai cambiamenti climatici; esorta la Commissione e gli Stati membri a fissare obiettivi e ad attuare politiche climatiche che rispettino gli impegni assunti nel quadro dell'accordo di Parigi della COP 21;
9. sottolinea la necessità di garantire la prevenzione delle alluvioni nelle zone colpite dagli incendi boschivi al fine di prevenire ulteriori catastrofi;
10. invita la Commissione a tenere conto del rischio di incendi boschivi e della gestione delle foreste e del paesaggio basata sugli ecosistemi nella valutazione delle attuali misure dell'Unione, quali la strategia forestale dell'UE e la strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici, e ad adeguare tali strategie qualora siano individuate lacune;
11. invita il Consiglio e la Commissione a portare a termine i negoziati interistituzionali con il Parlamento in merito al nuovo meccanismo unionale di protezione civile e alla creazione di rescEU entro la fine del 2018;
12. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato delle regioni, ai governi degli Stati membri e alle autorità regionali delle zone colpite dagli incendi.
- [1] GU L 311 del 14.11.2002, pag. 3.
- [2] https://public.wmo.int/en/media/news/july-sees-extreme-weather-high-impacts