Proposta di risoluzione comune - RC-B8-0182/2019Proposta di risoluzione comune
RC-B8-0182/2019

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla situazione dei diritti umani in Guatemala

13.3.2019 - (2019/2618(RSP))

presentata a norma dell'articolo 135, paragrafo 5, e dell'articolo 123, paragrafo 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B8-0182/2019 (Verts/ALE)
B8-0183/2019 (EFDD)
B8-0185/2019 (ECR)
B8-0189/2019 (GUE/NGL)
B8-0192/2019 (ALDE)
B8-0196/2019 (S&D)
B8-0197/2019 (PPE)

Roberta Metsola, Marijana Petir, Pavel Svoboda, Tunne Kelam, Milan Zver, Agnieszka Kozłowska-Rajewicz, Eduard Kukan, Elisabetta Gardini, Róża Gräfin von Thun und Hohenstein, Cristian Dan Preda, Patricija Šulin, Tomáš Zdechovský, Adam Szejnfeld, Csaba Sógor, Jarosław Wałęsa, Andrzej Grzyb, Elmar Brok, Ivo Belet, Sandra Kalniete, Dubravka Šuica, Andrey Kovatchev, Francis Zammit Dimech, Seán Kelly, Deirdre Clune, Ivana Maletić, Laima Liucija Andrikienė, László Tőkés, Inese Vaidere, Stanislav Polčák, Jiří Pospíšila nome del gruppo PPE
Elena Valenciano, Victor Boştinaru, Soraya Post, Ramón Jáuregui Atondoa nome del gruppo S&D
Charles Tannock, Karol Karski, Ryszard Czarnecki, Ruža Tomašić, Jana Žitňanskáa nome del gruppo ECR
Beatriz Becerra Basterrechea, Petras Auštrevičius, Izaskun Bilbao Barandica, Dita Charanzová, Gérard Deprez, Marian Harkin, Ivan Jakovčić, Ilhan Kyuchyuk, Valentinas Mazuronis, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Carolina Punset, Jozo Radoš, Frédérique Ries, Robert Rochefort, Marietje Schaake, Jasenko Selimovic, Pavel Telička, Ivo Vajgl, Johannes Cornelis van Baalen, Matthijs van Miltenburg, Hilde Vautmans, Mirja Vehkaperäa nome del gruppo ALDE
Molly Scott Catoa nome del gruppo Verts/ALE
Xabier Benito Ziluaga, Miguel Urbán Crespo, Marie-Christine Vergiat, Tania González Peñas, Lola Sánchez Caldentey, Luke Ming Flanagan, Dimitrios Papadimoulisa nome del gruppo GUE/NGL
Fabio Massimo Castaldo, Ignazio Corrao, Isabella Adinolfi, Rolandas Paksasa nome del gruppo EFDD


Procedura : 2019/2618(RSP)
Ciclo di vita in Aula
Ciclo del documento :  
RC-B8-0182/2019
Testi presentati :
RC-B8-0182/2019
Testi approvati :

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti umani in Guatemala

(2019/2618(RSP))

Il Parlamento europeo,

–  viste le sue risoluzioni del 15 marzo 2007 sul Guatemala[1], dell'11 dicembre 2012 sul progetto di decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo che istituisce un'associazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l'America centrale, dall'altra[2], e del 16 febbraio 2017 sul Guatemala, in particolare sulla situazione dei difensori dei diritti umani[3],

–  vista la visita della sua sottocommissione per i diritti umani in Messico e in Guatemala nel febbraio 2016 e la relativa relazione finale,

–  vista la relazione della sua delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale sulla visita in Guatemala e Honduras dal 16 al 20 febbraio 2015,

–  vista la visita in Guatemala della sua delegazione per le relazioni con i paesi dell'America centrale dal 28 ottobre al 1° novembre 2018,

–  vista la sua risoluzione del 25 ottobre 2016 sulla responsabilità delle imprese per gravi violazioni dei diritti umani nei paesi terzi[4],

–  visti il programma indicativo pluriennale 2014-2020 per il Guatemala e il suo impegno a contribuire alla risoluzione dei conflitti, alla pace e alla sicurezza,

–  visti i programmi dell'Unione europea a sostegno del settore della giustizia in Guatemala, in particolare SEJUST,

–  visti gli orientamenti dell'UE sui difensori dei diritti umani e il quadro strategico dell'UE sui diritti umani, che impegnano l'UE a sostenere i difensori dei diritti umani,

–  visto il programma d'azione annuale 2018 dell'UE a favore del Guatemala per una crescita economica sostenibile e inclusiva nella zona frontaliera guatemalteca e nel suo vicinato e per il sostegno alla proroga del mandato della Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG),

–  vista la firma di un accordo di consulenza tra la CICIG e la Corte suprema del Guatemala nell'agosto 2017,

–  vista la dichiarazione del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) del 2 settembre 2018 sulla decisione del governo guatemalteco di non rinnovare il mandato della CIGIC,

–  vista la lettera congiunta, in data 6 aprile 2018, inviata al Presidente del Guatemala dal Presidente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate o involontarie e dal relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione della verità, della giustizia, della riparazione e delle garanzie di non ripetizione,

–  vista la dichiarazione del 10 settembre 2018 dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, sulla decisione del governo guatemalteco di non prorogare il mandato della CICIG,

–  vista la dichiarazione del 6 marzo 2019 dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, sulla legge guatemalteca sulle organizzazioni non governative per lo sviluppo,

–  vista la più recente relazione di Human Rights Watch sul Guatemala,

–  vista la Costituzione del Guatemala,

–  visti l'articolo 135, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.  considerando che, in gran parte grazie alla collaborazione tra l'ufficio del Procuratore generale del Guatemala e la Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG), sostenuta dall'ONU e istituita nel 2007 per indagare sulla criminalità organizzata e sostenere gli sforzi locali a favore del rafforzamento dello Stato di diritto, il Guatemala ha continuato a registrare alcuni progressi nel perseguire casi riguardanti i diritti umani e la corruzione;

B.  considerando che negli ultimi anni in Guatemala è aumentato il numero di uccisioni e attacchi contro difensori, organizzazioni e comunità che si occupano di diritti economici, sociali, culturali e ambientali; che, secondo una relazione dell'Unità per la protezione dei difensori dei diritti umani in Guatemala (UDEFEGUA), nel 2018 il numero complessivo di attacchi contro i difensori dei diritti umani e le popolazioni indigene, in particolare ai danni dei difensori del diritto alla terra e al territorio, è stato di 391, compresi 147 casi di criminalizzazione e 26 omicidi, con un aumento del 136 % rispetto al 2017;

C.  considerando che i difensori dei diritti umani sono altresì esposti a minacce, intimidazioni, stigmatizzazioni e campagne diffamatorie da parte di attori privati e delle autorità guatemalteche, e sono vittime di persecuzione giudiziaria; che l'uso improprio di procedimenti penali contro i difensori dei diritti umani al fine di impedire o sanzionare il loro lavoro continua a essere fonte di preoccupazione;

D.  considerando che anche il numero di attacchi contro i giornalisti è molto preoccupante, con 93 attacchi, comprese quattro uccisioni, registrati nel 2017; che, data l'attuale concentrazione della proprietà dei mezzi di comunicazione nelle mani di poche società, i mezzi di comunicazione indipendenti e i giornalisti continuano a essere oggetto di attacchi e minacce;

E.  considerando che la violenza contro le donne rimane un grave problema in Guatemala, come dimostra il fatto che le morti violente di donne sono aumentate dell'8 %, raggiungendo 662 casi; che nel 2017, in occasione della Giornata internazionale della donna, 41 ragazze sono morte in un incendio scoppiato in una casa per minori gestita dallo Stato dopo esservi state rinchiuse a seguito della loro protesta contro gli abusi perpetrati dai guardiani; che il tasso di impunità per crimini in Guatemala è del 97 %;

F.  considerando che dal 2007, su invito del governo guatemalteco e in stretta collaborazione con le istituzioni nazionali del paese, la CICIG combatte la corruzione e l'impunità, al fine di individuare le istituzioni parastatali e contribuire al loro smantellamento, e concorre al rafforzamento delle capacità delle istituzioni giudiziarie e di sicurezza del paese;

G.  considerando che, dopo quattro proroghe di mandati biennali consecutivi della CICIG, il governo guatemalteco ha chiesto al Segretario generale delle Nazioni Unite di rinnovarne ancora una volta il mandato fino al settembre 2019, rafforzando così ulteriormente la governance attraverso le indagini ad alto impatto della CICIG e il sostegno di quest'ultima allo Stato di diritto in Guatemala, e consolidando i risultati da essa conseguiti in termini di riduzione significativa della corruzione e contrasto all'impunità delle attività non statali aventi legami con lo Stato (CIACS – corpi illegali e apparati clandestini di sicurezza);

H.  considerando che nell'aprile 2018 la CICIG e il Pubblico ministero hanno presentato i risultati di nuove indagini sul finanziamento illegale del partito al potere FCN durante la sua campagna elettorale; che nel luglio 2018 la Corte suprema di giustizia ha programmato un'indagine sulle attività del presidente Jimmy Morales per quanto riguarda il finanziamento illegale della sua campagna elettorale;

I.  considerando che alla fine di agosto 2018 il governo guatemalteco ha annunciato la cancellazione del mandato della CICIG a partire dal settembre 2019; che, poco dopo, il governo ha inoltre vietato il ritorno nel paese del direttore della CICIG Iván Velásquez e successivamente ha revocato i visti di 11 dipendenti della CICIG che avevano indagato su casi di corruzione ad alto livello; che nel gennaio 2019 il governo ha unilateralmente annullato con effetto immediato l'accordo con le Nazioni Unite sulla CICIG chiedendo che questa lasci il paese; che Iván Velásquez è altresì oggetto di accuse e campagne diffamatorie in atto;

J.  considerando che tali misure sono state contestate e annullate dalla Corte costituzionale del Guatemala; che la Corte costituzionale ha ordinato al governo, con voto unanime, di permettere a Iván Velasquez di entrare nel paese; che queste sentenze sono state ignorate dal governo; che il Congresso ha predisposto un'azione contro la Corte costituzionale e i suoi membri, in flagrante conflitto con lo Stato di diritto;

K.  considerando che il progetto di legge di riforma 5377 che modifica la legge sulla riconciliazione nazionale, approvato dal Congresso all'inizio di marzo 2019 nella seconda delle tre letture previste, estenderebbe l'amnistia per tutti i crimini commessi dalle forze di sicurezza nazionali e dalle persone che hanno agito per conto del governo, compresi i crimini contro l'umanità, come la tortura, la sparizione forzata e il genocidio; che l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e la Commissione interamericana dei diritti umani (CIDH) hanno espresso preoccupazione in merito al progetto di legge e hanno chiesto che la legge esistente non venga modificata;

L.  considerando che, secondo la Commissione interamericana dei diritti umani, il progetto di legge di riforma 5377 non rispetta gli impegni internazionali del Guatemala, è in violazione del diritto internazionale e contravviene all'articolo 171, lettera g), della Costituzione guatemalteca, in quanto tutte le persone in carcere giudicate colpevoli di crimini politici e crimini contro l'umanità commessi durante il conflitto armato e per i quali sono state condannate verrebbero liberate nel giro di poche ore;

M.  considerando che la popolazione del Guatemala è costretta a sopportare un livello estremamente elevato di insicurezza e che negli ultimi anni la polizia nazionale civile (PNC) è stata gravemente indebolita; che vi sono state denunce di intimidazioni e minacce nei confronti di magistrati, giudici, pubblici ministeri e attori giudiziari che hanno cooperato con la CICIG;

N.  considerando che l'accesso alla giustizia, le condizioni di detenzione, la condotta della polizia e le accuse di tortura, problemi esacerbati dalla corruzione diffusa, dalla collusione e dall'impunità, continuano a destare serie preoccupazioni;

O.  considerando che il difensore civico per i diritti umani del Guatemala, il cui bilancio ha subito tagli, il Pubblico ministero e la magistratura hanno preso importanti provvedimenti per combattere l'impunità e favorire il riconoscimento dei diritti umani; che le autorità guatemalteche hanno manifestamente tentato di compromettere la lotta alla corruzione e all'impunità e lo Stato di diritto;

P.  considerando che, secondo l'Unità per la protezione dei difensori dei diritti umani in Guatemala, le vittime degli attacchi sono stati soprattutto leader indigeni che difendono il diritto alla terra e al territorio; che il relatore speciale delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per i diritti delle popolazioni indigene a seguito di denunce relative a progetti idroelettrici, minerari e agroindustriali, le cui licenze e operazioni hanno dato luogo a violazioni dei diritti delle popolazioni indigene; che il relatore speciale delle Nazioni Unite ha altresì giudicato preoccupante che le proteste pacifiche delle comunità siano trattate dallo Stato e da terze parti interessate come situazioni di conflitto criminale che compromettono la sicurezza pubblica; che Aura Lolita Chávez, militante guatemalteca autoctona impegnata nella difesa dell'ambiente e finalista al premio Sakharov del Parlamento europeo nel 2017, ha lasciato il suo paese dopo gravi attacchi, minacce di omicidio e atti diffamatori, e qualora ritornasse dovrebbe affrontare vari processi giudiziari;

Q.  considerando che il 9 ottobre 2018 i membri del movimento di resistenza pacifica della micro-regione di Ixquisis, fra gli altri, sono stati attaccati da agenti antisommossa della polizia nazionale civile, causando il ferimento di sei manifestanti;

R.  considerando che l'ambasciatore svedese in Guatemala è stato dichiarato persona non grata (dichiarazione successivamente annullata dalla Corte costituzionale) con l'accusa di aver sostenuto le attività della CICIG nel paese;

S.  considerando che le elezioni legislative e presidenziali in Guatemala sono previste per il 16 giugno e l'11 agosto 2019;

T.  considerando che lo sviluppo e il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali devono essere parte integrante delle politiche esterne dell'UE, compreso l'accordo di associazione concluso nel 2012 tra l'Unione europea e i paesi dell'America centrale; che tale accordo comprende una clausola democratica, che ne costituisce un elemento essenziale; che il Guatemala è il terzo paese dell'America centrale che più beneficia dell'assistenza bilaterale allo sviluppo dell'UE, con un importo pari a 167 milioni di EUR per il periodo 2014-2020, destinato in particolare a settori quali la sicurezza alimentare, la risoluzione dei conflitti, la pace, la sicurezza e la competitività;

1.  esprime profonda preoccupazione in merito all'aumento del numero di omicidi e atti di violenza e alla mancanza di sicurezza per tutti i cittadini e, più specificamente, per le donne e i difensori dei diritti umani; ricorda l'importanza di un sistema giudiziario indipendente ed efficace e la necessità di porre fine all'impunità; deplora il fatto che il governo guatemalteco continui a violare lo Stato di diritto e la separazione dei poteri; rammenta che la separazione dei poteri e il rispetto dello Stato di diritto sono principi fondamentali delle democrazie liberali;

2.  invita le autorità del Guatemala a porre fine a tutti gli atti intimidatori contro la società civile guatemalteca, in particolare le organizzazioni per i diritti umani, a rispettare l'ordine costituzionale e a garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini del paese; sottolinea che una società civile attiva è essenziale per rendere lo Stato più responsabile, reattivo, inclusivo, efficiente e, di conseguenza, più legittimo a tutti i livelli; ribadisce che tutte le istituzioni che difendono la democrazia costituzionale e i diritti umani in Guatemala devono essere sostenute e rafforzate; ricorda che è fondamentale garantire e rispettare l'indipendenza del potere giudiziario, nonché garantire un ordinamento giuridico imparziale; pone in evidenza che si tratta di elementi chiave per consolidare gli sforzi intesi a contrastare la corruzione e l'impunità; ritiene che le accuse di intimidazione e le minacce contro i magistrati, i giudici e i procuratori debbano condurre ad azioni immediate volte a tutelare le istituzioni giudiziarie del paese e i loro rappresentanti; esorta l'organo esecutivo del Guatemala ad assicurare l'indipendenza immediata del sistema giudiziario e a garantire la libertà della stampa e dei media;

3.  è convinto che la CICIG rivesta un ruolo fondamentale in Guatemala e che il suo lavoro, finalizzato a contrastare l'impunità e la corruzione e a preparare le indagini per i processi che le istituzioni guatemalteche dovranno condurre, sia essenziale per difendere lo Stato di diritto; esprime profonda preoccupazione per la situazione a cui la CICIG deve attualmente far fronte nel paese e invita il governo guatemalteco a porre fine agli attacchi illegali contro la CICIG e il suo personale nazionale e internazionale;

4.  plaude, in tale contesto, alla decisione di esecuzione della Commissione, del settembre 2018, volta a sostenere l'ampliamento del mandato della CICIG con una dotazione supplementare di 5 milioni di EUR a titolo dello strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI) per il programma d'azione annuale 2018 dell'UE a favore del Guatemala; invita la Commissione a procedere con urgenza all'erogazione dei 5 milioni di EUR, come concordato, e a far progredire tutti i programmi approvati con la CICIG; chiede alla Commissione di essere pronta a proseguire la sua cooperazione con la CICIG e il relativo finanziamento dopo settembre 2019 e sostiene attivamente tale proroga;

5.  ritiene che la modifica proposta della legge di riconciliazione nazionale costituisca una grave minaccia allo Stato di diritto in Guatemala e che comprometterebbe drasticamente i significativi progressi conseguiti nella lotta all'impunità attraverso il lavoro dei tribunali nazionali; condivide l'opinione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite secondo cui l'amnistia per i responsabili di violazioni dei diritti umani e di crimini contro l'umanità e per i criminali di guerra, prevista dal progetto di legge, fomenterebbe ulteriormente la violenza nel paese; osserva che tale azione potrebbe includere rappresaglie da parte dei prigionieri liberati, che condurrebbero potenzialmente a una destabilizzazione sociale; esorta pertanto il Congresso guatemalteco a non adottare il progetto di legge;

6.  chiede che sia condotto uno studio indipendente sotto l'egida delle Nazioni Unite, il quale dovrebbe riflettere l'impatto finale del lavoro della CICIG sul sistema giudiziario del Guatemala e il suo contributo alla stabilità politica del paese, nonché l'esito dell'accordo concluso fra la CICIG e il Tribunale supremo elettorale;

7.  esprime preoccupazione in merito alla proposta di legge sulle organizzazioni non governative per lo sviluppo; chiede al Congresso guatemalteco, in linea con la consulenza tecnica fornita dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, di non approvare tale progetto di legge che, se adottato, potrebbe limitare la libertà di espressione e di riunione delle ONG, ridurre il loro accesso ai finanziamenti e restringere la loro definizione, limitandone di conseguenza il raggio d'azione e ostacolandone le attività, e potrebbe altresì facilitare l'imposizione di un arbitrario divieto nei loro confronti; ricorda alle autorità e alle istituzioni del Guatemala la necessità di creare e mantenere un ambiente sicuro e favorevole per le ONG, affinché possano esprimere liberamente le proprie opinioni e svolgere il proprio lavoro a beneficio della società in generale;

8.  esprime preoccupazione per le denunce relative all'assenza di consultazioni preliminari libere e informate (Convenzione ILO 169); rammenta le raccomandazioni del relatore speciale delle Nazioni Unite, secondo cui i diritti dei popoli indigeni dovrebbero essere pienamente rispettati conformemente alle norme internazionali, che includono il diritto a una consultazione preliminare libera e informata; ricorda che le società nazionali e internazionali sono direttamente vincolate dai trattati e da altre norme nazionali e internazionali in materia di diritti umani e ambientali lungo tutte le loro catene di valore e che, qualora si riscontrasse che le società hanno causato o contribuito a causare danni, queste ultime sono tenute a fornire o a partecipare a procedimenti di ricorso effettivi per gli individui e le comunità colpiti; osserva che tali procedimenti includono restituzione, risarcimento, riabilitazione e garanzie di non reiterazione; ricorda che ai governi incombe la responsabilità di tutelare i diritti umani e assicurare alla giustizia quanti violano i suddetti diritti;

9.  ribadisce la sua richiesta di protezione dei difensori dei diritti umani, in particolare le donne impegnate nella difesa dei diritti umani; accoglie con favore e sostiene le misure finora intraprese dalle ambasciate europee e dalla delegazione dell'UE in Guatemala; chiede che l'Unione europea mantenga e, se necessario, ampli i progetti finalizzati al sostegno delle attività delle organizzazioni nazionali e internazionali in Guatemala;

10.  insiste affinché le autorità guatemalteche dichiarino e garantiscano la sicurezza giuridica e fisica della finalista del premio Sakharov Lolita Chávez, qualora decidesse di fare ritorno al proprio paese d'origine;

11.  chiede che le elezioni in Guatemala si svolgano in modo pacifico e trasparente e che sia garantita la sicurezza di tutti i candidati; sottolinea che il Tribunale supremo elettorale deve agire in maniera indipendente e senza ingerenze da parte di istituzioni o attori statali; propone l'invio di una missione di esperti elettorali dall'UE;

12.  deplora il fatto che, dopo oltre vent'anni, gli accordi di pace guatemaltechi non siano ancora stati attuati e che corrano infatti il rischio di essere revocati; incoraggia vivamente tutti gli attori nazionali e internazionali a fare tutto il possibile per accelerarne la completa attuazione; invita il governo del Guatemala, a tal fine, a garantire il controllo democratico e politico e la professionalizzazione della polizia nazionale civile e di altre istituzioni quali CONRED, l'ente nazionale di coordinamento per la prevenzione delle catastrofi, allo scopo di impedire che tali istituzioni siano militarizzate e che i fondi umanitari siano convogliati attraverso l'esercito, poiché ciò non è coerente con gli obiettivi degli accordi di pace;

13.  ricorda al governo guatemalteco che l'accordo di associazione UE-America centrale include una clausola relativa ai diritti umani, che ne costituisce un elemento essenziale, e che l'adesione può essere sospesa in caso di violazione; chiede all'Unione europea e agli Stati membri di avvalersi dei meccanismi stabiliti nell'accordo di associazione e nell'accordo di dialogo politico e di cooperazione al fine di incoraggiare con forza il Guatemala a perseguire un'agenda ambiziosa in materia di diritti umani e a proseguire la lotta all'impunità;

14.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al presidente, al governo e al Parlamento della Repubblica del Guatemala, alla Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (CICIG), al Segretario permanente del trattato generale di integrazione economica centramericana (SIECA), al Parlamento centroamericano e ai copresidenti dell'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana.

Ultimo aggiornamento: 13 marzo 2019
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