Proposta di risoluzione comune - RC-B9-0559/2022Proposta di risoluzione comune
RC-B9-0559/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sul tema "90 anni dopo l'Holodomor: riconoscere l'uccisione di massa per fame come genocidio"

13.12.2022 - (2022/3001(RSP))

presentata a norma dell'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B9‑0559/2022 (Renew)
B9‑0560/2022 (S&D)
B9‑0561/2022 (Verts/ALE)
B9‑0564/2022 (PPE)
B9‑0566/2022 (ECR)

Radosław Sikorski, Michael Gahler, Rasa Juknevičienė, Andrius Kubilius, David McAllister, Isabel Wiseler‑Lima, Vangelis Meimarakis, Jerzy Buzek, Vladimír Bilčík, Sandra Kalniete, Andrey Kovatchev, David Lega, Miriam Lexmann, Antonio López‑Istúriz White, Aušra Maldeikienė, Liudas Mažylis, Janina Ochojska, Michaela Šojdrová, Inese Vaidere, Alexander Alexandrov Yordanov, Dace Melbārde
a nome del gruppo PPE
Pedro Marques, Tonino Picula, Włodzimierz Cimoszewicz
a nome del gruppo S&D
Petras Auštrevičius, Nicola Beer, Katalin Cseh, Vlad Gheorghe, Nathalie Loiseau, Javier Nart, Michal Šimečka, Ramona Strugariu, Dragoş Tudorache
a nome del gruppo Renew
Viola von Cramon‑Taubadel
a nome del gruppo Verts/ALE
Anna Fotyga, Angel Dzhambazki, Charlie Weimers, Joachim Stanisław Brudziński, Jacek Saryusz‑Wolski, Witold Jan Waszczykowski, Roberts Zīle, Adam Bielan, Ladislav Ilčić, Alexandr Vondra, Valdemar Tomaševski, Veronika Vrecionová, Zbigniew Kuźmiuk, Eugen Jurzyca, Bogdan Rzońca, Elżbieta Rafalska, Ryszard Czarnecki, Carlo Fidanza, Assita Kanko, Beata Mazurek
a nome del gruppo ECR
Fabio Massimo Castaldo

Procedura : 2022/3001(RSP)
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Ciclo del documento :  
RC-B9-0559/2022
Testi presentati :
RC-B9-0559/2022
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Risoluzione del Parlamento europeo sul tema "90 anni dopo l'Holodomor: riconoscere l'uccisione di massa per fame come genocidio"

(2022/3001(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina e sulla Russia, in particolare quella del 23 ottobre 2008 sulla commemorazione dell'Holodomor, la carestia artificiale del 1932-1933 in Ucraina[1],

 vista la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,

 visti la Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e altri trattati e strumenti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani,

 viste le dichiarazioni comuni sugli anniversari dell'Holodomor adottate nelle sessioni plenarie dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite,

 visto lo statuto di Roma della Corte penale internazionale,

 visti la risoluzione della Verchovna Rada ucraina del 2003 che dichiara la carestia intenzionale un atto di genocidio, la legge ucraina del 28 novembre 2006 sull'Holodomor del 1932-1933 in Ucraina, nonché l'appello della Verchovna Rada ucraina del 16 novembre 2022 ai parlamenti di tutto il mondo affinché riconoscano che l'Holodomor del 1932-1933 è stato un genocidio nei confronti del popolo ucraino,

 visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che la Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio considera crimini una serie di atti commessi con l'intento di distruggere, interamente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, compresa l'uccisione di membri del gruppo, lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo, l'imposizione deliberata al gruppo di condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica totale o parziale, l'imposizione di misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo, nonché il trasferimento forzato di bambini da un gruppo a un altro;

B. considerando che l'Holodomor, la carestia del 1932-1933 che è costata la vita a milioni di ucraini, è stata pianificata con cinismo e attuata con crudeltà dal regime sovietico al fine di imporre la politica sovietica di collettivizzazione dell'agricoltura e di sopprimere il popolo ucraino e la sua identità nazionale; che metodi di pari crudeltà sono stati utilizzati dal regime sovietico in altre parti dell'Unione sovietica, in particolare in Kazakhstan, in Bielorussia, nel Caucaso settentrionale e altrove; che la soppressione dell'identità ucraina è stata attuata anche attraverso un regime di terrore contro i portatori dell'identità culturale ucraina;

C. considerando che vi sono prove che dimostrano che il regime sovietico ha deliberatamente confiscato i raccolti di cereali e chiuso le frontiere per impedire agli ucraini di sfuggire alla fame; che nel 1932 e 1933 l'Unione sovietica ha esportato cereali dal territorio dell'Ucraina mentre la popolazione locale pativa la fame; che l'uccisione di ucraini, prevalentemente nelle zone rurali, era spesso accompagnata da una propaganda intesa a raffigurare i contadini come capri espiatori, attribuendo loro la responsabilità della carestia;

D. considerando che l'attuale guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, la distruzione delle infrastrutture energetiche e agricole del paese, il blocco delle esportazioni di cereali ucraini e il furto di milioni di tonnellate di cereali da parte della Russia hanno riacceso i timori di una carestia artificiale su vasta scala, in particolare nel Sud globale, che dipende dai cereali ucraini a prezzi accessibili;

E. considerando che i crimini sovietici non sono stati oggetto di una chiara valutazione giuridica e morale da parte della comunità internazionale; che la riabilitazione e glorificazione del regime totalitario sovietico e il ritorno in auge del culto di Stalin nel paese hanno fatto sì che la Russia contemporanea diventasse uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che utilizza mezzi terroristici, e che gli atroci crimini contro il popolo ucraino si potessero ripetere al giorno d'oggi, come il "Kholodomor" attualmente in corso, ovvero il tentativo della Russia di uccidere il popolo ucraino con il gelo attraverso la distruzione mirata delle infrastrutture civili ucraine dell'energia durante l'inverno;

F. considerando che nel dicembre 2022 i parlamenti o altre istituzioni rappresentative a livello statale di oltre 20 paesi hanno riconosciuto l'Holodomor come genocidio o come crimine contro il popolo ucraino e contro l'umanità;

G. considerando che nel 2022 e nel 2023 ricorre il 90° anniversario dell'Holodomor;

1. riconosce l'Holodomor, la carestia artificiale provocata in Ucraina nel 1932-1933 con una politica deliberata del regime sovietico, come genocidio contro il popolo ucraino, dal momento che è stato commesso con l'intenzione di distruggere un gruppo di persone imponendo in modo deliberato condizioni di vita tali da provocare la distruzione fisica di tale gruppo;

2. commemora tutte le vittime dell'Holodomor ed esprime la sua solidarietà al popolo ucraino che ha sofferto in questa tragedia, in particolare ai sopravvissuti dell'Holodomor ancora in vita e ai loro familiari; rende omaggio a coloro che hanno perso la vita a causa di questi crimini commessi da un regime totalitario sovietico;

3. condanna con forza tali atti genocidi del regime sovietico totalitario, che hanno causato la morte di milioni di ucraini e danneggiato in misura significativa le fondamenta della società ucraina;

4. invita tutti i paesi, in particolare la Federazione russa e altri paesi nati dalla dissoluzione dell'Unione sovietica, ad aprire i propri archivi sulla carestia artificiale del 1932-1933 in Ucraina;

5. sollecita tutti i paesi e le organizzazioni internazionali che non hanno ancora riconosciuto l'Holodomor come genocidio a procedere in tal senso; chiede alla Federazione russa, in quanto successore primario dell'Unione sovietica, di riconoscere ufficialmente l'Holodomor e di scusarsi per tali crimini;

6. invita gli Stati membri dell'UE e i paesi terzi a promuovere consapevolezza in merito a tali eventi e ad altri crimini commessi dal regime sovietico, integrando informazioni storiche al riguardo nei programmi di istruzione e ricerca, al fine di prevenire tragedie simili in futuro;

7. deplora il fatto che il 90° anniversario dell'Holodomor venga commemorato mentre la Russia porta avanti la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, viola la sovranità e l'integrità territoriale del paese e tenta di liquidare l'Ucraina in quanto Stato-nazione e di distruggere l'identità e la cultura del suo popolo; condanna inoltre il fatto che la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina abbia creato una crisi alimentare globale, giacché la Russia distrugge e saccheggia i depositi di cereali dell'Ucraina e continua a ostacolare le esportazioni di cereali dall'Ucraina verso i paesi più bisognosi;

8. condanna l'attuale manipolazione della memoria storica da parte del regime russo ai fini della sopravvivenza del regime; ribadisce, a tale proposito, la sua condanna nei confronti della chiusura forzata, da parte delle autorità russe, delle organizzazioni per i diritti umani e civili "International Memorial Society" e "Memorial Human Rights Centre", una misura che pone in evidenza l'ideologia revisionista dell'attuale regime russo; invita l'UE e i suoi Stati membri, le istituzioni pubbliche e private e l'intera società civile a denunciare attivamente e confutare tutti i tentativi di distorcere fatti storici o manipolare l'opinione pubblica in Europa attraverso false narrazioni storiche, elaborate e diffuse al fine di sostenere l'ideologia e la sopravvivenza di regimi criminali; esorta tutte le istituzioni dell'UE e gli Stati membri a sostenere il mondo accademico e la società civile nella documentazione, nella ricerca e nell'educazione in materia di repressione politica e crimini totalitari nell'Unione sovietica;

9. condanna con la massima fermezza tutte le forme di totalitarismo; si rammarica che i crimini perpetrati dal regime totalitario sovietico non siano stati oggetto di una valutazione da un punto di vista giuridico, che gli autori di tali crimini non siano stati consegnati alla giustizia e che tali crimini non siano mai stati chiaramente condannati dalla comunità internazionale; chiede una valutazione globale, storica e giuridica del regime sovietico e un dibattito pubblico trasparente sui suoi crimini, in quanto ciò è della massima importanza per costruire una storia e una memoria comuni europee e rafforzare così la resilienza delle nostre società di fronte alle moderne minacce alla democrazia; evidenzia che la valutazione del regime sovietico e un dibattito pubblico trasparente sui suoi crimini siano estremamente importanti per la stessa Russia, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica, accrescere la resilienza nei confronti della disinformazione e delle narrazioni storiche falsate ed evitare che si ripetano crimini analoghi;

10. incarica i servizi responsabili del Parlamento europeo di tradurre immediatamente la presente risoluzione in russo e in ucraino;

11. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Verkhovna Rada, al Presidente e al governo dell'Ucraina, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Segretario generale dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e al Segretario generale del Consiglio d'Europa.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2022
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