Proposta di risoluzione comune - RC-B9-0581/2022Proposta di risoluzione comune
RC-B9-0581/2022

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee

14.12.2022 - (2022/3012(RSP))

presentata a norma dell'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B9-0581/2022 (Renew)
B9-0582/2022 (Verts/ALE)
B9-0583/2022 (PPE)
B9-0584/2022 (S&D)
B9-0585/2022 (The Left)
B9-0587/2022 (ECR)

Jeroen Lenaers, Sven Simon, David McAllister, Michael Gahler
a nome del gruppo PPE
Iratxe García Pérez, Gabriele Bischoff, Pedro Marques, Birgit Sippel, Juan Fernando López Aguilar, Domènec Ruiz Devesa, Tonino Picula, Pierfrancesco Majorino, Raphaël Glucksmann
a nome del gruppo S&D
Sophia in ’t Veld
a nome del gruppo Renew
Terry Reintke, Philippe Lamberts
a nome del gruppo Verts/ALE
Jacek Saryusz‑Wolski
a nome del gruppo ECR
Manon Aubry
a nome del gruppo The Left
Tiziana Beghin, Fabio Massimo Castaldo, Maria Angela Danzì, Estrella Durá Ferrandis, Mario Furore, Sabrina Pignedoli


Procedura : 2022/3012(RSP)
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RC-B9-0581/2022
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Risoluzione del Parlamento europeo sulla sospetta corruzione da parte del Qatar e, più in generale, sulla necessità di trasparenza e responsabilità nelle istituzioni europee

(2022/3012(RSP))

Il Parlamento europeo,

 vista la sua decisione del 27 aprile 2021 sulla conclusione di un accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea su un registro per la trasparenza obbligatorio[1],

 vista la sua risoluzione del 16 settembre 2021 sul tema "Rafforzare la trasparenza e l'integrità nelle istituzioni dell'UE creando un organismo europeo indipendente responsabile delle questioni di etica"[2],

 visto il principio giuridico della presunzione di innocenza;

 vista la sua risoluzione del 9 marzo 2022 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione[3],

 visti gli articoli 10 e 11 del suo regolamento,

 visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che la procura federale belga ha avviato un'indagine tutt'ora in corso su accuse di riciclaggio di denaro, corruzione e partecipazione a un'organizzazione criminale; che dal 9 dicembre 2022 sono stati effettuati diversi arresti e perquisizioni che hanno interessato sia attuali che ex deputati al Parlamento europeo, nonché il personale;

B. considerando che diversi sospettati sono già stati accusati di riciclaggio di denaro, corruzione e partecipazione a un'organizzazione criminale; che le forze di polizia hanno sequestrato ingenti somme di denaro in possesso di persone sospettate a seguito di perquisizioni nelle loro case;

C. considerando che la fiducia nell'integrità del Parlamento e nello Stato di diritto è fondamentale per il funzionamento della democrazia europea; che è essenziale garantire che i processi democratici non siano orientati da interessi privati ed esterni e che i diritti dei cittadini siano pienamente rispettati;

D. considerando che la possibilità dei rappresentanti dei gruppi di interesse di influenzare il processo decisionale in seno al Parlamento attraverso argomentazioni è un elemento essenziale della democrazia europea; che, d'altro canto, sono inaccettabili i mezzi inopportuni per esercitare influenza, la corruzione e altri reati;

E. considerando che il Parlamento ha delineato la sua posizione chiedendo un ambizioso organismo responsabile delle questioni di etica nella sua risoluzione del 16 settembre 2021;

F. considerando che la direttiva (UE) 2019/1937[4] protegge gli informatori quando, in circostanze specifiche, divulgano direttamente e pubblicamente informazioni su atti illeciti;

G. considerando che il registro per la trasparenza è un elemento centrale del quadro etico e della trasparenza delle istituzioni dell'UE;

H. che finora l'organizzazione non governativa "Fight Impunity" non è stata registrata nel registro della trasparenza;

1. esprime sgomento e profonda preoccupazione per i presunti atti di corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione ad un'organizzazione criminale da parte di deputati, ex deputati e personale del Parlamento europeo in cambio di un'influenza sulle decisioni del Parlamento; sostiene la piena cooperazione del Parlamento con le indagini penali in corso;

2. denuncia con la massima fermezza i presunti tentativi del Qatar di influenzare i deputati, gli ex deputati e il personale del Parlamento europeo attraverso atti di corruzione, che costituiscono una grave ingerenza straniera nei processi democratici dell'UE;

3. sottolinea che la gravità e l'ampiezza delle indagini in corso impongono al Parlamento e alle istituzioni dell'UE di reagire con un'unità inequivocabile e con ferma determinazione;

4. chiede l'istituzione di una commissione speciale incaricata di individuare potenziali carenze nelle norme del Parlamento europeo in materia di trasparenza, integrità e corruzione e di formulare proposte di riforma, basandosi sul lavoro della commissione per gli affari costituzionali e sulle migliori pratiche in altri parlamenti;

5. si impegna a istituire una commissione d'inchiesta, a norma dell'articolo 226 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, a seguito dell'esito delle indagini penali e di eventuali procedimenti giudiziari, al fine di indagare sui casi di corruzione e sulle azioni improprie da parte di paesi terzi che cercano di acquisire influenza in seno al Parlamento europeo;

6. esprime compiacimento per la cessazione anticipata della carica di vicepresidente della deputata Eva Kaili, come previsto dall'articolo 21 del regolamento;

7. chiede che un vicepresidente dedicato sia incaricato dell'integrità e della lotta alla corruzione e alle ingerenze straniere in seno al Parlamento;

8. esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta per istituire l'organismo etico, in linea con la risoluzione del Parlamento del 16 settembre 2021;

9. chiede con urgenza che i titoli di accesso dei rappresentanti degli interessi del Qatar siano sospesi, conformemente all'articolo 123 del suo regolamento, fino a quando le indagini giudiziarie non forniranno informazioni e chiarimenti pertinenti;

10. ritiene che il registro per la trasparenza dell'UE dovrebbe essere rafforzato aumentando la dotazione di bilancio e il numero di membri del personale, affinché sia in grado di verificare in modo più approfondito le informazioni fornite dai richiedenti e dai soggetti registrati; ritiene inoltre che il suo ambito di applicazione dovrebbe essere esteso ai rappresentanti di paesi terzi;

11. sottolinea che, affinché possano continuare a esistere in seno al Parlamento, tali gruppi di amicizia devono essere regolamentati e monitorati; incarica i Questori di applicare le norme esistenti e di sviluppare e mantenere un registro accessibile e aggiornato dei gruppi e delle dichiarazioni di amicizia;

12. raccomanda una revisione dello statuto dei funzionari, in particolare dell'articolo 22 quater, al fine di allinearlo alle norme della direttiva sugli informatori;

13. sottolinea il ruolo della Procura europea (EPPO), dell'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), di Europol e dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) nella lotta contro la corruzione; chiede che le capacità di EPPO e OLAF siano ulteriormente rafforzate, così come la loro cooperazione; chiede norme comuni anticorruzione applicabili ai membri e al personale degli organismi dell'UE;

14. sospende tutti i lavori sui fascicoli legislativi relativi al Qatar, in particolare per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti e le visite programmate, fino a quando le accuse non siano state confermate o respinte;

15. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché al governo e all'Assemblea consultiva del Qatar.

 

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2022
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