Proposta di risoluzione comune - RC-B9-0163/2024Proposta di risoluzione comune
RC-B9-0163/2024

PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE su legami più stretti fra UE e Armenia e la necessità di un accordo di pace fra Azerbaigian e Armenia

12.3.2024 - (2024/2580(RSP))

presentata a norma dell'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del regolamento
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B9‑0163/2024 (Verts/ALE)
B9‑0165/2024 (PPE)
B9‑0166/2024 (Renew)
B9‑0167/2024 (S&D)
B9‑0168/2024 (ECR)

Andrey Kovatchev, Željana Zovko, Michael Gahler, Rasa Juknevičienė, Andrius Kubilius, Isabel Wiseler‑Lima, François‑Xavier Bellamy, Anja Haga, Miriam Lexmann, Lukas Mandl, Sara Skyttedal, Michaela Šojdrová, Tom Vandenkendelaere, Tomáš Zdechovský
a nome del gruppo PPE
Pedro Marques, Tonino Picula, Marina Kaljurand, Sylvie Guillaume
a nome del gruppo S&D
Nathalie Loiseau, Petras Auštrevičius, Bernard Guetta, Dragoş Pîslaru, Dragoş Tudorache, Hilde Vautmans, Fabio Massimo Castaldo, Ramona Strugariu
a nome del gruppo Renew
Viola von Cramon‑Taubadel
a nome del gruppo Verts/ALE
Bert‑Jan Ruissen, Joachim Stanisław Brudziński, Jacek Saryusz‑Wolski, Lars Patrick Berg, Ladislav Ilčić, Andżelika Anna Możdżanowska, Anna Zalewska, Angel Dzhambazki, Witold Jan Waszczykowski, Assita Kanko, Eugen Jurzyca
a nome del gruppo ECR


Procedura : 2024/2580(RSP)
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RC-B9-0163/2024
Testi presentati :
RC-B9-0163/2024
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Proposta di risoluzione del Parlamento europeo su legami più stretti fra UE e Armenia e la necessità di un accordo di pace fra Azerbaigian e Armenia

(2024/2580(RSP))

Il Parlamento europeo,

 viste le sue precedenti risoluzioni sull'Armenia, sull'Azerbaigian e sulla situazione nel Nagorno-Karabakh,

 visti la Carta delle Nazioni Unite, l'Atto finale di Helsinki e la dichiarazione di Alma-Ata del 21 dicembre 1991,

 visto l'accordo di partenariato globale e rafforzato tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica d'Armenia, dall'altra[1] (CEPA), entrato pienamente in vigore il 1° marzo 2021,

 visto il discorso pronunciato il 17 ottobre 2023 dal primo ministro dell'Armenia Nikol Pashinyan alla sessione plenaria del Parlamento europeo,

 viste le conclusioni del secondo dialogo politico e di sicurezza ad alto livello tra l'UE e l'Armenia del 15 novembre 2023,

 vista l'adesione dell'Armenia allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI) in data 1º febbraio 2024,

 vista la relazione sull'attuazione del partenariato con l'Armenia del 9 febbraio 2024,

 visti i risultati della quinta riunione del Consiglio di partenariato UE-Armenia del 13 febbraio 2024,

 visto l'articolo 132, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che le relazioni tra l'UE e l'Armenia si fondano su valori comuni quali la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali, la cooperazione regionale e un impegno attivo nel quadro del partenariato orientale al fine di contribuire alla cooperazione e alla stabilità regionali;

B. considerando che il Consiglio europeo ha incaricato il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la Commissione di esplorare modalità per rafforzare tutti gli aspetti delle relazioni tra l'UE e l'Armenia;

C. considerando che il 17 ottobre 2023, nel suo discorso dinanzi al Parlamento europeo, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha chiesto l'assunzione di un impegno comune per rafforzare ulteriormente le relazioni tra l'UE e l'Armenia e ha sottolineato che la Repubblica d'Armenia è pronta ad avvicinarsi all'Unione europea, nella misura in cui l'Unione europea lo ritenga possibile;

D. considerando che il 9 marzo 2024 il ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan ha pubblicamente preso in considerazione la possibilità che l'Armenia presenti domanda di adesione all'Unione europea;

E. considerando che negli ultimi anni l'Armenia è stata interessata da profondi cambiamenti politici e che il suo governo si è impegnato sia a garantire il buon funzionamento delle istituzioni democratiche sia a utilizzare il CEPA tra l'UE e l'Armenia come modello per le riforme volte a modernizzare il paese, nonostante le notevoli sfide; che, secondo l'indice di democrazia 2023 dell'Economist, l'Armenia è la prima democrazia della regione;

F. considerando che, sospendendo la sua partecipazione all'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO), l'Armenia sta tentando di ridurre la sua dipendenza dalla Federazione russa nel settore della sicurezza e di includere nuovi attori nella sua strategia in materia di sicurezza, ad esempio mediante una maggiore cooperazione militare con la Francia, la Grecia e altri Stati membri dell'UE; che migliaia di soldati russi sono tuttora di stanza sul suolo armeno; che la presunta disponibilità della Russia a garantire la sicurezza dell'Armenia si è rivelata inesistente; che l'Armenia è tuttora membro dell'Unione economica eurasiatica; che l'Armenia è diventata parte dello Statuto di Roma della CPI;

G. considerando che la Federazione russa sta cercando di minare le credenziali democratiche dell'Armenia, diffondendo il caos e destabilizzando la regione con continui tentativi di ingerenza, anche mediante campagne di disinformazione;

H. considerando che l'economia armena dipende ancora in larga misura dalla Russia, che rappresenta circa il 35 % del commercio estero dell'Armenia, e che la sua dipendenza è particolarmente marcata nel settore strategico dell'energia; che il primo ministro Nikol Pashinyan ha chiesto un aumento dell'assistenza nell'ambito del piano economico e di investimenti dell'UE; che tale piano finora ha mobilitato circa 500 milioni di EUR in investimenti intersettoriali; che l'UE rimane il partner chiave per le riforme e il principale donatore di aiuti in Armenia; che il 5 ottobre 2023 la Commissione ha annunciato aiuti di emergenza supplementari pari a 5,25 milioni di EUR, un aumento dei finanziamenti per il programma EU4Peace, programmi annuali supplementari di sostegno al bilancio e assistenza tecnica in settori quali la sicurezza aerea e nucleare;

I. considerando che la nuova agenda di partenariato UE-Armenia, concordata in occasione del quinto Consiglio di partenariato UE-Armenia, darà la priorità – sulla base di valori comuni – al rafforzamento della sua resilienza e alla diversificazione della sua economia, al miglioramento della cooperazione in materia di sicurezza, nonché all'aumento degli investimenti in quanto fattore chiave per la cooperazione economica;

J. considerando che la relazione sull'attuazione del partenariato, pubblicata di recente, illustra i progressi compiuti dall'Armenia nell'attuazione del CEPA, anche per quanto riguarda la riforma della giustizia, la lotta alla corruzione, la creazione di un ministero dell'Interno e la riforma del servizio di polizia in Armenia, con il sostegno dell'UE;

K. considerando che la Russia continua ad avere accesso ai beni dell'UE soggetti a restrizioni tramite catene di approvvigionamento che attraversano paesi terzi, compresa l'Armenia; che, a seguito dell'introduzione delle sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, le esportazioni dall'Armenia verso la Russia sono triplicate nel 2022 e raddoppiate tra gennaio e agosto 2023; che l'inviato speciale dell'UE per il rispetto delle sanzioni David O'Sullivan non ha espresso alcuna preoccupazione in merito alla cooperazione delle autorità armene con l'UE in materia di prevenzione dell'elusione delle sanzioni e ha valutato positivamente i risultati complessivi della cooperazione con l'Armenia;

L. considerando che il 19 settembre 2023, dopo nove mesi di blocco illegale del corridoio di Lachin, l'Azerbaigian ha avviato un'offensiva nei confronti delle restanti parti del Nagorno-Karabakh non ancora sotto il suo controllo, contravvenendo agli impegni figuranti nell'accordo di cessate il fuoco del novembre 2020 e alla sentenza della Corte internazionale di giustizia (CIG); che oltre 100 000 armeni sono dovuti fuggire dalla regione, lasciando il Nagorno-Karabakh quasi completamente privo della popolazione armena che per secoli aveva vissuto in quell'area; che ciò può costituire un caso di pulizia etnica; che le autorità de facto non riconosciute del Nagorno-Karabakh hanno cessato di esistere il 1º gennaio 2024, dopo aver acconsentito sotto coercizione al loro scioglimento; che diversi armeni sono tuttora detenuti in Azerbaigian, compresi gli ex leader del Nagorno-Karabakh; che alcuni di loro sono stati interrogati ed esposti alla pubblica curiosità in violazione delle convenzioni di Ginevra del 1929; che gli armeni del Nagorno-Karabakh hanno dovuto abbandonare le loro proprietà e i loro beni per sfuggire all'offensiva militare dell'Azerbaigian e da allora non sono riusciti a recuperarli;

M. considerando che il 13 febbraio 2024 la Commissione ha annunciato l'assegnazione di ulteriori 5,5 milioni di EUR in aiuti umanitari per sostenere gli armeni sfollati dalla regione del Nagorno-Karabakh, in aggiunta ai 12,2 milioni di EUR annunciati nel settembre 2023;

N. considerando che l'UE sostiene pienamente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Armenia e dell'Azerbaigian e appoggia attivamente gli sforzi volti a conseguire un accordo di pace sostenibile tra l'Armenia e l'Azerbaigian, con mezzi pacifici e nel rispetto dei diritti delle popolazioni interessate;

O. considerando che l'Armenia e l'Azerbaigian hanno avviato negoziati diretti ai fini di un possibile accordo di pace, che potrebbe aprire un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali; che persiste un disaccordo su questioni relative alla delimitazione e alla demarcazione della frontiera, nonché sulle modalità pratiche dei collegamenti di trasporto tra l'Azerbaigian propriamente detto e la sua exclave di Nakhchivan; che l'Azerbaigian chiede l'apertura di un corridoio attraverso l'Armenia che colleghi l'Azerbaigian continentale con la sua exclave di Nakhchivan e sia controllato dalle truppe di frontiera russe senza essere soggetto a controlli doganali o di frontiera da parte dell'Armenia, ignorando pertanto la sovranità dell'Armenia; che l'iniziativa "incroci di pace" proposta dall'Armenia comprende collegamenti tra l'Azerbaigian continentale e Nakhchivan con controlli di frontiera e doganali da parte dell'Armenia;

P. considerando che, come gesto di buona volontà, l'Armenia non si è opposta all'organizzazione della COP29 a Baku; che il 28 gennaio 2024 il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha proposto la firma di un patto di non aggressione con l'Azerbaigian; che, nel frattempo, la situazione della sicurezza rimane tesa, come dimostra l'incidente del 13 febbraio 2024 in cui quattro soldati armeni sono stati uccisi e uno ferito da fuoco azero nella provincia meridionale di Syunik in Armenia;

Q. considerando che il 15 e 16 febbraio 2024 il primo ministro Nikol Pashinyan ha osservato che l'Azerbaigian ha respinto le ultime proposte dell'Armenia sulla delimitazione/demarcazione delle frontiere e ha condiviso la sua analisi secondo cui l'Azerbaigian potrebbe prepararsi ad avviare operazioni militari in alcune zone di confine con l'obiettivo di scatenare una guerra su vasta scala contro la Repubblica di Armenia; che, per la prima volta dall'attacco azero al Nagorno-Karabakh nel settembre 2023, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev si sono incontrati a Monaco di Baviera il 17 febbraio 2024 con la mediazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz;

R. considerando che il Nagorno-Karabakh conta numerose chiese, moschee, khachkar (cippi funerari) e cimiteri; che, a seguito degli ingenti danni intenzionali causati dall'Azerbaigian al patrimonio culturale armeno durante la guerra del 2020, la Corte internazionale di giustizia, nella sua ordinanza del 7 dicembre 2021[2], ha disposto che l'Azerbaigian deve adottare tutte le misure necessarie per prevenire e punire atti di vandalismo e profanazione a danno del patrimonio culturale armeno, tra cui, a titolo esemplificativo, chiese e altri luoghi di culto, monumenti, luoghi storici, cimiteri e manufatti; che nelle ultime settimane le autorità azere hanno rimosso monumenti e demolito edifici iconici legati al patrimonio culturale armeno nel Nagorno-Karabakh, compreso l'edificio del parlamento locale;

S. considerando che la leadership azera continua a rilasciare dichiarazioni irredentistiche in riferimento al territorio sovrano dell'Armenia; che l'esercito azero continua a occupare circa 170 km2 del territorio sovrano dell'Armenia;

T. considerando che la missione civile dell'Unione europea in Armenia (EUMA) nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune è stata schierata nel febbraio 2023 con il mandato di monitorare gli sviluppi al confine tra l'Armenia e l'Azerbaigian e di riferire al riguardo; che l'EUMA è autorizzata a operare solo sul lato armeno della frontiera, poiché l'Azerbaigian rifiuta la presenza della missione sul proprio lato della frontiera; che il personale militare russo presente in Armenia ha deliberatamente posto ostacoli all'attuazione del mandato dell'EUMA; che le autorità azere e i media controllati dal governo hanno diffuso false informazioni sull'EUMA; che nel dicembre 2023 il Consiglio "Affari esteri" dell'UE ha convenuto di aumentare la presenza sul campo da 138 a 209 effettivi;

U. considerando che l'Armenia ha ripetutamente chiesto all'UE di includere il paese tra i beneficiari dello strumento europeo per la pace; che diversi Stati membri hanno deciso di aumentare il loro sostegno all'Armenia fornendo assistenza militare per aiutare il paese a riformare il suo esercito e scoraggiare nuove aggressioni militari contro il suo territorio riconosciuto a livello internazionale;

1. riconosce e accoglie con favore il fatto che l'Armenia abbia sottolineato con forza la sua volontà di dare priorità alle relazioni con l'Unione europea e di rafforzarle; ritiene che l'Unione europea dovrebbe rispondere positivamente e sfruttare appieno questo potenziale cambiamento geopolitico e aiutare l'Armenia ad ancorarsi più saldamente alla comunità delle democrazie;

2. chiede un'attuazione costante dell'agenda di partenariato UE-Armenia recentemente concordata, sottolineando la necessità di perseguire attivamente e realizzare le ambiziose priorità comuni per la cooperazione; ritiene che un partenariato sostanziale tra l'UE e l'Armenia sia una risposta logica alla scelta dell'Armenia a favore della democrazia, dello Stato di diritto, della lotta alla corruzione e del rispetto dell'ordine internazionale basato su regole;

3. accoglie con favore l'impegno dell'Armenia ad attuare il CEPA e i progressi compiuti nell'esecuzione della tabella di marcia del CEPA; accoglie con favore il fatto che il governo armeno riconosca il CEPA come piano strategico per le riforme fondamentali in Armenia; incoraggia la Commissione e gli Stati membri a iniziare a lavorare a una tabella di marcia intesa a conseguire un ambizioso miglioramento delle relazioni dell'UE con l'Armenia; ritiene che l'esperienza derivante dagli accordi di associazione e dalle zone di libero scambio globali e approfondite con l'Ucraina, la Georgia e la Repubblica di Moldova dovrebbe costituire una buona base di partenza, in particolare in relazione a una graduale integrazione settoriale con il mercato unico, che dovrebbe apportare benefici concreti all'Armenia su scala macroeconomica e microeconomica;

4. ribadisce che, a norma dell'articolo 49 del trattato sull'Unione europea, ogni Stato in Europa può domandare di diventare membro dell'Unione europea a condizione che aderisca ai criteri di Copenaghen e ai principi della democrazia, che rispetti le libertà fondamentali e i diritti umani e delle minoranze e che sostenga lo Stato di diritto; ritiene che, se l'Armenia fosse interessata a richiedere lo status di candidato e a proseguire sulla strada delle riforme sostenute per consolidare la democrazia, ciò potrebbe porre le basi per una fase di trasformazione delle relazioni; invita la Commissione e il Consiglio a sostenere attivamente il desiderio dell'Armenia di una maggiore cooperazione con l'UE, non solo nel settore del partenariato economico ma anche nel dialogo politico, nei contatti interpersonali, nell'integrazione settoriale e nella cooperazione in materia di sicurezza;

5. sostiene l'Armenia nei suoi continui sforzi per attuare le riforme e rafforzare la democrazia, lo Stato di diritto e il buon governo; sottolinea l'importante ruolo della società civile nell'attuazione delle riforme; invita l'Armenia a continuare a collaborare con l'UE a tale riguardo e chiede all'Unione di aumentare il sostegno in questi settori, in particolare l'assistenza tecnica e lo scambio di competenze; incoraggia l'impegno attivo dell'Armenia nella politica del partenariato orientale quale mezzo per promuovere relazioni di buon vicinato nel Caucaso meridionale;

6. riconosce che l'influenza della Federazione russa sull'economia armena rimane elevata e incoraggia l'Armenia a vigilare sulla possibile elusione delle sanzioni dell'UE nel paese; è pienamente consapevole del livello e della diversità delle minacce che la Federazione russa potrebbe cercare di utilizzare contro l'Armenia per punirla per le sue scelte politiche e strategiche indipendenti; ritiene che l'UE debba essere pronta a fornire assistenza rapida all'Armenia al fine di attenuare le conseguenze negative di tali misure ostili;

7. osserva che negli ultimi 10 anni il volume degli scambi bilaterali tra Armenia e UE è aumentato; incoraggia l'Armenia, l'UE e i suoi Stati membri nonché le imprese e gli investitori dell'Unione ad adottare le misure necessarie per rafforzare ulteriormente le loro relazioni economiche e commerciali; elogia il successo del piano economico e di investimenti ed esorta l'UE e l'Armenia a continuare a mobilitare investimenti pubblici e privati per promuovere lo sviluppo sostenibile in Armenia;

8. riconosce l'urgente necessità di rafforzare la cooperazione tra l'UE e l'Armenia nel campo della sicurezza e della difesa, mentre l'Armenia riconsidera la sua adesione alla CSTO; invita l'UE a rispondere favorevolmente alla richiesta di sostegno dell'Armenia attraverso lo strumento europeo per la pace e a fornire appoggio all'esercito armeno; prende atto del valore aggiunto del dialogo politico e di sicurezza che l'UE e l'Armenia intrattengono periodicamente quale piattaforma globale per tutte le questioni relative alla sicurezza; chiede l'avvio di un'indagine di valutazione delle minacce ibride, che aiuterà l'Armenia a individuare le principali vulnerabilità e a mettere a punto soluzioni mirate; accoglie con favore le azioni intraprese da diversi Stati membri per fornire sostegno militare difensivo all'Armenia ed esorta gli altri Stati membri a prendere in considerazione iniziative analoghe;

9. accoglie con favore la decisione dell'Armenia di sospendere la sua partecipazione alla CSTO, dopo che quest'ultima non le ha fornito assistenza a fronte dell'aggressione militare, e di cercare un'architettura di sicurezza più affidabile; sostiene la richiesta ufficiale dell'Armenia alla Federazione russa di ritirare le sue guardie di frontiera del Servizio federale di sicurezza dall'aeroporto internazionale del paese;

10. riconosce il potenziale inutilizzato dei contatti interpersonali tra l'UE e l'Armenia; chiede che siano riconosciuti i progressi compiuti dall'Armenia nell'attuazione degli accordi in materia di facilitazione del rilascio dei visti e di riammissione; ritiene che sia giunto il momento di avviare un dialogo con l'Armenia sulla liberalizzazione dei visti;

11. accoglie con favore la conclusione dell'accordo tra l'UE e la Repubblica d'Armenia, che consentirà il trasferimento di dati personali operativi tra Eurojust e le autorità competenti dell'Armenia nell'ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale; sottolinea che è importante continuare ad approfondire la cooperazione tra l'UE e l'Armenia in materia di lotta alla criminalità e al terrorismo e di protezione della sicurezza dell'Unione, trattandosi di una questione di interesse reciproco;

12. esprime il proprio sostegno alle attività dell'EUMA e sottolinea l'importante ruolo che essa svolge; chiede che il suo mandato sia prorogato oltre il 2025 e che il suo organico sia ulteriormente ampliato; ribadisce la propria delusione per il rifiuto dell'Azerbaigian di consentire alla missione di operare sul suo lato del confine e per le ripetute campagne diffamatorie contro l'EUMA che hanno origine in Azerbaigian; deplora il fatto che le guardie di frontiera russe in servizio in Armenia abbiano impedito all'EUMA di raggiungere il villaggio di Nerkin Hand, dove quattro soldati armeni sono stati recentemente uccisi per mano azera il 13 febbraio 2024 a seguito del presunto ferimento di un soldato dell'Azerbaigian; condanna la retorica incendiaria usata dai funzionari azeri contro l'UE, i suoi Stati membri, l'EUMA e le autorità armene;

13. sottolinea che l'UE dovrebbe essere pronta a imporre sanzioni nei confronti di qualsiasi individuo o entità che minacci la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Armenia;

14. invita l'Azerbaigian a impegnarsi realmente in un dialogo globale e trasparente con gli armeni del Karabakh per garantire il rispetto dei loro diritti e la loro sicurezza, tra cui il diritto di fare ritorno nelle loro case e di potervi vivere in modo dignitoso e sicuro sotto la garanzia di una presenza internazionale, di accedere ai loro diritti fondiari e di proprietà, di mantenere la propria identità distinta e di godere appieno dei loro diritti civili, culturali, sociali e religiosi; invita l'Azerbaigian a rilasciare tutti gli abitanti del Nagorno-Karabakh e dell'Armenia che continuano a essere sotto la sua custodia, nonché a impegnarsi a favore di un'ampia amnistia per tali persone; chiede la piena, immediata ed effettiva attuazione di tutte le ordinanze della Corte internazionale di giustizia nella causa relativa all'applicazione della Convenzione internazionale sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (Armenia c. Azerbaigian);

15. condanna nuovamente le incursioni militari azere nel territorio dell'Armenia riconosciuto a livello internazionale nonché l'occupazione in corso di parti di esso; rinnova la propria richiesta all'Azerbaigian di ritirare le sue truppe dall'intero territorio sovrano dell'Armenia; respinge le dichiarazioni irredentiste e incendiarie rilasciate dal Presidente azero e da altri funzionari azeri, che minacciano l'integrità territoriale e la sovranità dell'Armenia, comprese le richieste legate al corridoio extraterritoriale che unisce l'Azerbaigian alla sua exclave di Nakhchivan, ed esprime profonda preoccupazione al riguardo; mette in guardia l'Azerbaigian da un possibile avventurismo militare contro l'Armenia propriamente detta; evidenzia che i problemi di collegamento dell'Azerbaigian con la sua exclave di Nakhchivan dovrebbero essere risolti nel pieno rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Armenia;

16. ribadisce il sostegno inequivocabile dell'Unione europea alla sovranità, all'integrità territoriale e all'inviolabilità dei confini dell'Armenia; sostiene fermamente la normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian sulla base dei principi di riconoscimento reciproco dell'integrità territoriale e dell'inviolabilità delle frontiere sanciti dalla dichiarazione di Almaty del 1991, la delimitazione delle frontiere sulla base delle pertinenti mappe dello Stato maggiore dell'URSS fornite a entrambe le parti e lo sblocco delle comunicazioni regionali in virtù del rispetto della sovranità e della giurisdizione di entrambi i paesi, sulla base della reciprocità e dell'uguaglianza;

17. esprime il proprio sostegno a favore della ripresa dei colloqui tra Armenia e Azerbaigian su tutte le questioni in sospeso, con l'obiettivo di concludere un trattato di pace, e invita entrambe le parti a mantenere il loro pieno impegno a favore di una soluzione duratura e pacifica di tale controversia di lunga data attraverso il dialogo e i negoziati; ritiene che tale accordo debba essere negoziato in buona fede e basato sul riconoscimento della sovranità e dell'integrità territoriale nonché sulla rinuncia all'uso della forza; chiede che l'UE si impegni maggiormente a continuare ad agevolare una pace globale e sostenibile a vantaggio di tutti i cittadini della regione; invita la Turchia e altri alleati dell'Azerbaigian ad astenersi dall'alimentare il comportamento bellicoso di Baku e ad esercitare la loro influenza a favore di una rapida conclusione dei negoziati di pace;

18. dissente fermamente dal tono di alcune recenti dichiarazioni di leader della Commissione e del Consiglio europeo che si congratulano con il Presidente Aliyev per la sua rielezione senza menzionare l'assenza di democrazia in Azerbaigian e qualificando in maniera fuorviante l'Azerbaigian come partner affidabile; afferma che tali dichiarazioni non riflettono la posizione dell'Unione europea e non avrebbero mai dovuto essere espresse, in considerazione della pulizia etnica nel Nagorno-Karabakh da parte dell'Azerbaigian; esorta il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il Servizio europeo per l'azione esterna a proseguire i negoziati per un accordo di partenariato rinnovato a condizione che l'Azerbaigian dimostri di essere davvero pronto a rispettare i diritti e le preoccupazioni in materia sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh e contribuisca al conseguimento di progressi sostanziali verso un accordo di pace globale e sostenibile con l'Armenia;

19. esprime profonda preoccupazione per la mancata salvaguardia del patrimonio culturale, religioso e storico della popolazione armena del Nagorno-Karabakh, in violazione dell'ordinanza della Corte internazionale di giustizia del 7 dicembre 2021; condanna tutti gli episodi di distruzione, vandalismo e profanazione di tutti i siti che testimoniano la secolare presenza armena nel Nagorno-Karabakh; invita le autorità azere a preservare, tutelare e promuovere il ricco e diversificato patrimonio della regione; esorta l'UNESCO ad adottare misure immediate per preservare e proteggere il patrimonio culturale armeno a rischio nel Nagorno-Karabakh; chiede che la cooperazione tra l'Armenia e l'UE sia rafforzata per quanto riguarda il monitoraggio della distruzione sistematica del patrimonio culturale armeno (chiese, monasteri, cimiteri, monumenti, palazzi, ecc.) da parte dell'Azerbaigian, in particolare attraverso il coinvolgimento del Centro satellitare dell'UE;

20. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Presidente, al governo e al parlamento della Repubblica d'Armenia, al Presidente, al governo e al parlamento della Repubblica dell'Azerbaigian, nonché all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, alle Nazioni Unite e al Consiglio d'Europa.

 

Ultimo aggiornamento: 12 marzo 2024
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