PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sul rischio immediato di una carestia di massa a Gaza e gli attacchi alle consegne di aiuti umanitari
13.3.2024 - (2024/2616(RSP))
in sostituzione delle proposte di risoluzione seguenti:
B9‑0187/2024 (Verts/ALE)
B9‑0189/2024 (Renew)
B9‑0190/2024 (S&D)
B9‑0192/2024 (PPE)
Lukas Mandl, Željana Zovko, Michael Gahler, Tomáš Zdechovský, Vladimír Bilčík, Vangelis Meimarakis, Michaela Šojdrová, Leopoldo López Gil, Ivan Štefanec, Peter Pollák
a nome del gruppo PPE
Pedro Marques, Evin Incir, Carlos Zorrinho
a nome del gruppo S&D
Hilde Vautmans, Fabio Massimo Castaldo, Nathalie Loiseau, Dragoş Pîslaru, María Soraya Rodríguez Ramos, Ramona Strugariu
a nome del gruppo Renew
Jordi Solé, Hannah Neumann
a nome del gruppo Verts/ALE
Proposta di risoluzione sul rischio immediato di una carestia di massa a Gaza e gli attacchi alle consegne di aiuti umanitari
Il Parlamento europeo,
– visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che il 7 ottobre 2023 i terroristi di Hamas hanno attaccato Israele uccidendo deliberatamente 1 139 cittadini israeliani e stranieri; che 134 ostaggi sono tuttora detenuti in condizioni terribili;
B. considerando che il Parlamento ha ripetutamente condannato questo spregevole attacco e ha ribadito il diritto di Israele all'autodifesa entro i limiti del diritto internazionale; che la risposta sproporzionata di Israele ha provocato oltre 30 000 morti e 70 000 feriti a Gaza dopo l'attacco;
C. considerando che a Gaza si registra una situazione disperata di insicurezza alimentare e di imminente carestia; che, secondo l'OMS, quasi il 16 % dei bambini di Gaza soffre già di malnutrizione acuta; che i palestinesi versano in condizioni terribili e potenzialmente letali a causa della mancanza di accesso a cibo sufficiente, e altre necessità di base;
D. considerando che, il 29 febbraio 2024, oltre 100 palestinesi sono stati tragicamente uccisi e 700 sono rimasti feriti quando le truppe israeliane hanno aperto il fuoco durante le consegne di aiuti umanitari; che dal 20 febbraio le Nazioni Unite hanno sospeso le consegne di generi alimentari al nord di Gaza, dopo che i convogli hanno subito attacchi e saccheggi;
1. condanna fermamente il blocco degli aiuti umanitari e gli attacchi contro i convogli umanitari; esorta Israele a consentire e ad agevolare immediatamente la consegna completa, senza ostacoli e sicura degli aiuti a Gaza e in tutto il suo territorio, attraverso tutti i valichi esistenti; accoglie con favore i corridoi umanitari marittimi, ma ricorda che la priorità va data alla distribuzione via terra;
2. condanna fermamente i ripetuti attacchi contro i civili che cercano aiuto, e contro le strutture e gli operatori umanitari e sanitari; deplora il loro impatto catastrofico sui civili a Gaza, in particolare sui bambini; esorta tutte le parti a cessare immediatamente tali attacchi; esige un'indagine internazionale indipendente;
3. condanna l'uccisione di 161 operatori umanitari delle Nazioni Unite, 340 operatori sanitari e 7 membri del personale umanitario;
4. ribadisce la richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente per affrontare il rischio incombente di carestia di massa a Gaza e la richiesta di un rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi;
5. esprime profonda preoccupazione dinanzi alla catastrofica situazione umanitaria a Gaza, compresi il rischio di carestia imminente, la diffusione di malattie e la morte confermata di bambini per malnutrizione e disidratazione; esprime altresì preoccupazione per il fatto che gli aiuti sono consegnati in condizioni non sicure; sottolinea l'urgente necessità di un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli; sollecita nuovamente le autorità israeliane a riaprire i valichi di Rafah, Kerem Shalom, Karmi ed Erez; riconosce il ruolo indispensabile dell'UNRWA nella regione;
6. invita Israele a rispettare le disposizioni del diritto internazionale umanitario e a conformarsi alla risoluzione 2712 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede l'uso di "tutte le rotte disponibili verso e attraverso la Striscia di Gaza" per facilitare la consegna degli aiuti; esige la messa in atto delle ordinanze della CIG del 26 gennaio 2024, comprese "misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e assistenza umanitaria urgentemente necessari";
7. chiede l'immediato ripristino delle infrastrutture vitali per impedire un peggioramento della situazione catastrofica di fame e insicurezza alimentare; ribadisce che occorre intraprendere ogni sforzo per evitare ulteriori perdite di vite civili innocenti;
8. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché alle Nazioni Unite, al governo di Israele e all'Autorità palestinese.