Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2024 sulla grave situazione dei prigionieri politici in Bielorussia (2024/2804(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue numerose risoluzioni precedenti sulla Bielorussia approvate a partire dell'agosto 2020,
– visti l'articolo 150, paragrafo 5, e l'articolo 136, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che dalle elezioni presidenziali fraudolente del 9 agosto 2020 il regime di Lukashenko reprime sistematicamente gli attivisti politici, la società civile, i media, i sindacati e tutti i dissidenti e i loro difensori e ha arrestato arbitrariamente decine di migliaia di persone;
B. considerando che Lukashenko ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2025 per un settimo mandato;
C. considerando che molti dei 1 350 prigionieri politici in Bielorussia sono sottoposti a condizioni potenzialmente letali e che molti di essi sono morti in carcere;
1. esige che le autorità bielorusse rilascino immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici e le persone detenute in modo arbitrario;
2. esprime la massima preoccupazione per la situazione di molti prigionieri politici, tra cui Maria Kalesnikava, Siarhei Tsikhanouski, Mikalai Statkevich, Ales Bialiatski, Maksim Znak, Viktar Babaryka, Ihar Losik, Palina Szarenda-Panasiuk, Pavel Seviarynets, Aliaksandr Yarashuk, Mikita Zalatarou e Yana Pinchuk, molti dei quali sono tenuti in isolamento da mesi o anni, sono affetti da gravi problemi di salute, come Maria Kalesnikava e Andrzej Poczobut, e sono vittime di isolamento, maltrattamenti e torture;
3. deplora che i prigionieri politici bielorussi non abbiano potuto beneficiare dei recenti sforzi volti a liberare i prigionieri politici e i cittadini occidentali in Russia e Bielorussia; chiede di intensificare l'impegno per liberarli;
4. esorta le autorità bielorusse a rispettare i diritti umani dei detenuti, a comunicare informazioni sulla loro situazione, a fornire le cure mediche necessarie e a consentire l'accesso agli avvocati, ai familiari e al Comitato internazionale della Croce Rossa;
5. ribadisce il suo invito all'UE e ai suoi Stati membri a sostenere i prigionieri politici e le loro famiglie chiedendo, in ogni occasione, il loro rilascio immediato, convocando gli ambasciatori del regime per chiedere loro una prova della condizione e dell'ubicazione dei prigionieri, semplificando le procedure di ottenimento dei visti e dei documenti di identificazione provvisori per coloro che fuggono dalla Bielorussia e fornendo un sostegno pratico e finanziario alla riabilitazione;
6. invita l'UE e i suoi Stati membri ad ampliare e rafforzare le sanzioni nei confronti delle persone e delle entità responsabili della repressione in Bielorussia;
7. esprime preoccupazione per la persecuzione in esilio, ad esempio l'abuso dei mandati d'arresto di Interpol per ottenere l'estradizione degli oppositori politici di paesi terzi; invita la Serbia ad astenersi dall'estradare il giornalista bielorusso Andrei Hnyot e invita l'UE e gli Stati membri a monitorare il suo caso; esprime preoccupazione per i 300 000 bielorussi costretti a lasciare la Bielorussia dal 2020 e a subire persecuzioni politiche all'estero;
8. invita l'UE e i suoi Stati membri ad adoperarsi per chiamare il regime di Lukashenko a rispondere dei suoi crimini e ad applicare il principio della giurisdizione universale;
9. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al VP/AR, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e della Repubblica di Serbia, alla Corte europea dei diritti dell'uomo, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa nonché ai rappresentanti delle forze democratiche bielorusse e alle autorità de facto della Repubblica di Bielorussia.