Risoluzione del Parlamento europeo del 9 ottobre 2024 sul regresso democratico e le minacce al pluralismo politico in Georgia (2024/2822(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia,
– vista la dichiarazione dell'alto rappresentante e del commissario per il Vicinato e l'allargamento, del 17 aprile 2024, sull'adozione della legge sulla "trasparenza delle influenze straniere",
– vista la dichiarazione dell'alto rappresentante in data 18 settembre 2024 sulla legge georgiana sui "valori della famiglia e la protezione dei minori",
– vista la dichiarazione del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna in data 4 aprile 2024 sul progetto di legge sulla "trasparenza delle influenze straniere",
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 e del 27 giugno 2024,
– vista la comunicazione della Commissione dell'8 novembre 2023 dal titolo "Comunicazione 2023 sulla politica di allargamento dell'UE" (COM(2023)0690),
– vista la risoluzione 2561 (2024) dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dal titolo "Challenges to democracy in Georgia" (Sfide per la democrazia in Georgia),
– vista la dichiarazione di Bucarest adottata dall'Assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) in occasione della trentunesima sessione annuale svoltasi dal 29 giugno al 3 luglio 2024,
– visto l'accordo di associazione tra l'Unione europea e la Comunità europea dell'energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e la Georgia, dall'altra(1),
– visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
– vista la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU),
– vista la dichiarazione congiunta del presidente della commissione per gli affari esteri, della presidente della delegazione per le relazioni con il Caucaso meridionale e del relatore permanente del Parlamento europeo sulla Georgia, del 18 aprile 2024, in merito alla reintroduzione del progetto di legge sulla "trasparenza delle influenze straniere" in Georgia,
– visto l'articolo 136, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,
A. considerando che negli ultimi mesi si sono verificati attacchi significativi alla democrazia in Georgia, caratterizzati dall'adozione affrettata di leggi antidemocratiche criticate dalle Nazioni Unite, dalla Commissione di Venezia e dall'UE, unitamente ad attacchi alla società civile e ai media indipendenti, proteste di massa prolungate e la successiva repressione violenta di tali proteste pacifiche, come pure profonde tensioni politiche e sociali e polarizzazione;
B. considerando che l'esercizio delle libertà di opinione, di espressione, di associazione e di riunione pacifica è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione della Georgia;
C. considerando che la Georgia, in quanto firmataria della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e in quanto membro del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, si è impegnata a rispettare i principi della democrazia, lo Stato di diritto, nonché le libertà e i diritti umani fondamentali;
D. considerando che, ai sensi dell'articolo 78 della costituzione georgiana, "gli organi costituzionali adottano tutte le misure di loro competenza per garantire la piena integrazione della Georgia nell'Unione europea e nell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico";
E. considerando che l'UE si aspetta che la Georgia, paese candidato all'adesione all'UE, rispetti pienamente l'accordo di associazione e gli altri impegni internazionali assunti e, in particolare, che soddisfi le condizioni e adotti le misure indicate nella raccomandazione della Commissione dell'8 novembre 2023; che il Consiglio europeo ha deciso di concedere lo status di paese candidato alla Georgia a condizione che siano adottate tali misure, tra cui la lotta alla disinformazione e alle ingerenze contro l'UE e i suoi valori, il coinvolgimento dei partiti di opposizione e della società civile nella governance, e la garanzia della libertà di riunione e di espressione, come anche la consultazione significativa della società civile e il suo coinvolgimento nei processi legislativo e decisionale, e la garanzia che essa possa operare liberamente;
F. considerando che la società civile in Georgia è tradizionalmente molto dinamica e attiva e ha svolto un ruolo cardine nel sollecitare e promuovere i cambiamenti democratici nel paese, come pure nel salvaguardarne e sorvegliarne l'attuazione;
G. considerando che il 20 febbraio 2024 il parlamento georgiano ha approvato emendamenti al codice elettorale che modificano la procedura di elezione del presidente e dei cosiddetti membri professionisti della commissione elettorale centrale (CEC) e aboliscono la carica di vicepresidente, che è ricoperta da un rappresentante dell'opposizione;
H. considerando che il 4 aprile 2024, a meno di un anno dalle elezioni, il parlamento georgiano ha approvato emendamenti al codice elettorale che hanno modificato aspetti fondamentali della legislazione elettorale del paese, abolendo le quote parlamentari obbligatorie per le donne, in base alle quali almeno un candidato su quattro nella lista di un partito doveva essere di genere diverso dalla maggioranza;
I. considerando che il 28 maggio 2024 il parlamento georgiano ha adottato la cosiddetta legge sulla trasparenza delle influenze straniere dopo aver ignorato il veto della presidente Salomé Zourabishvili e nonostante le proteste di massa da parte dei cittadini georgiani e i ripetuti inviti dei partner europei della Georgia a ritirare il progetto di legge che, nello spirito e nei contenuti, è in contrasto con le norme e i valori dell'UE; che l'adozione di tale legge ha effettivamente bloccato il processo di adesione della Georgia e ha portato alla sospensione dell'assistenza finanziaria dell'UE alla Georgia;
J. considerando che la legge è stata adottata nell'ambito di una procedura che, secondo la Commissione di Venezia, non ha lasciato spazio a una discussione genuina e a una consultazione significativa e ha palesemente ignorato le preoccupazioni di gran parte della popolazione georgiana; che le restrizioni imposte da tale legge ai diritti alla libertà di espressione e di associazione e al diritto alla vita privata sono incompatibili con il rigoroso criterio di cui all'articolo 8, paragrafo 2, all'articolo 10, paragrafo 2, e all'articolo 11, paragrafo 2, della CEDU e di cui all'articolo 17, paragrafo 2, all'articolo 19, paragrafo 2, e all'articolo 22, paragrafo 2, del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, in quanto non soddisfano i requisiti di legalità, legittimità, necessità e proporzionalità in una società democratica, oltre a essere incompatibili con il principio di non discriminazione di cui all'articolo 14 della CEDU;
K. considerando che tale legislazione giunge in un periodo caratterizzato da attacchi sempre più frequenti e persistenti contro la società civile in Georgia nell'ambito di un apparente tentativo di limitare lo spazio civico privando i gruppi indipendenti di fondi; che la suddetta legislazione ricalca il modello della legislazione russa sugli agenti stranieri;
L. considerando che il 6 giugno 2024 gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni in materia di visti nei confronti di decine di funzionari georgiani in seguito all'adozione della "legge sugli agenti stranieri";
M. considerando che il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni del 27 giugno 2024, ha invitato le autorità georgiane a "chiarire le loro intenzioni invertendo l'attuale linea d'azione, che mette a repentaglio il percorso di adesione della Georgia all'UE, di fatto portando a un arresto del processo di adesione";
N. considerando che l'11 luglio 2024 la commissione per gli affari esteri del Congresso degli Stati Uniti ha adottato una legislazione sulle sanzioni in Georgia nota come "legge Megobari", che impone sanzioni nei confronti dei funzionari georgiani responsabili di atti che compromettono il sistema democratico del paese;
O. considerando che il 17 settembre 2024 il parlamento georgiano ha approvato una legge sui "valori della famiglia e la protezione dei minori" che mira a vietare la diffusione di informazioni affidabili sull'orientamento sessuale e l'identità di genere;
P. considerando che le autorità georgiane non hanno tenuto conto di nessuna delle raccomandazioni della Commissione di Venezia sull'annullamento o la modifica delle suddette leggi sulla "trasparenza delle influenze straniere", sui "valori della famiglia e la protezione dei minori", sull'abolizione delle quote di genere nelle elezioni locali e parlamentari e sulla costituzione della commissione elettorale centrale;
Q. considerando che la retorica antioccidentale e ostile del Sogno georgiano, il partito di governo, nei confronti dei partner democratici della Georgia è in aumento, come anche la promozione della disinformazione, della manipolazione e delle teorie complottiste russe; che tale retorica ostile prende di mira anche l'Ucraina, come dimostrato dal fatto che il partito di governo utilizza striscioni politici spregevoli che raffigurano città ucraine distrutte dalla Russia, sfruttando in tal modo le sofferenze dei coraggiosi ucraini; che il partito Sogno georgiano promuove la tesi secondo cui l'Occidente sarebbe un "partito della guerra globale" che tenta di spingere la Georgia verso una nuova guerra con la Russia;
R. considerando che un numero crescente di episodi è indice della scarsa sicurezza di cui gode attualmente l'ambiente mediatico georgiano, il che comporta una minaccia per la democrazia del paese; che l'indice annuale sulla libertà di stampa dell'organizzazione "Reporter senza frontiere" colloca la Georgia al 103º posto su 180 paesi, ovvero 26 posti più in basso rispetto all'anno precedente;
S. considerando che il 28 agosto 2024, in occasione dell'inaugurazione della campagna elettorale del suo partito, il leader del Sogno georgiano, Bidzina Ivanishvili, ha reso nota la sua intenzione di vietare i partiti democratici di opposizione; che è stato appoggiato dal primo ministro Irakli Kobakhidze, il quale ha dichiarato che, se il partito avesse ottenuto la maggioranza in seno al parlamento georgiano, avrebbe vietato alcuni partiti di opposizione e ha definito l'opposizione una "forza politica criminale";
T. considerando che la dichiarazione del ministro degli Esteri russo circa la sua disponibilità ad aiutare la Georgia a normalizzare le sue relazioni con "gli Stati vicini dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud" è stata elogiata dai leader del partito al potere, il che dimostra che il governo georgiano si è discostato dalla sua politica di non riconoscimento delle regioni occupate della Georgia;
U. considerando che il 26 ottobre 2024 si terranno in Georgia le elezioni parlamentari; che la legge sulla "trasparenza delle influenze straniere" ha di fatto rimosso l'obbligo di disporre di osservatori nazionali, la cui presenza, secondo i principi dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE, contribuirebbe ad aumentare la trasparenza e la fiducia nel processo elettorale;
1. esprime profonda preoccupazione per il regresso democratico a cui si è assistito in misura esponenziale in Georgia nel corso di quest'anno e in particolare in vista delle elezioni parlamentari del 26 ottobre 2024; condanna fermamente l'adozione della legge sulla "trasparenza delle influenze straniere" e della legge sui "valori della famiglia e la protezione dei minori", nonché le modifiche al codice elettorale; ritiene che si tratti di strumenti utilizzati dal governo per violare la libertà di espressione, censurare i media, imporre restrizioni alle voci critiche della società civile e del settore delle ONG o discriminare le persone vulnerabili; pone l'accento sul fatto che tali leggi sono inoltre incompatibili con i valori e i principi democratici dell'UE, contrastano con le ambizioni della Georgia di aderire all'UE e danneggiano la reputazione internazionale della Georgia mettendo a rischio l'integrazione euro-atlantica del paese; sottolinea con forza che, in assenza di un'abrogazione della suddetta legislazione, non si potranno compiere progressi nelle relazioni della Georgia con l'UE; si rammarica che la Georgia, in passato un modello di progresso democratico con aspirazioni euro-atlantiche, sia ricaduta da diverso tempo in una fase di regresso democratico;
2. invita la Commissione e gli Stati membri a indagare sulle conseguenze del regresso democratico che tali leggi rappresentano per il loro ruolo di donatori in Georgia e a comunicare tale possibile impatto al governo e al parlamento georgiani; chiede che tutti i finanziamenti dell'UE erogati al governo georgiano siano congelati fintantoché le suddette leggi antidemocratiche non saranno state abrogate e che siano imposte rigorose condizioni all'erogazione di eventuali finanziamenti futuri a favore del governo georgiano;
3. esprime preoccupazione per il clima di odio e intimidazione alimentato dalle dichiarazioni dei leader politici e dei rappresentanti del governo georgiano, nonché dagli attacchi del governo al pluralismo politico; condanna i commenti dell'oligarca Bidzina Ivanishvili e di personalità di spicco del governo che minacciano di vietare i partiti di opposizione e che fanno riferimento all'opposizione come a una "forza politica criminale"; osserva che tali intimidazioni compromettono gravemente il processo politico e la libertà di espressione e contribuiscono a creare un ambiente di paura;
4. invita l'Ufficio di investigazione della Georgia a condurre un'indagine approfondita sulla brutalità della polizia sui manifestanti pacifici durante le proteste primaverili contro la legge sulla "trasparenza delle influenze straniere" in Georgia;
5. ribadisce il suo invito alla Commissione a valutare tempestivamente in che modo le leggi della Georgia sulla "trasparenza delle influenze straniere" e sui "valori della famiglia" e la "protezione dei minori", l'abolizione delle quote di genere e altre modifiche alla legislazione elettorale, l'attuazione delle raccomandazioni della Commissione di Venezia in generale e lo svolgimento delle elezioni in linea con le norme internazionali accettate, incidono sul costante rispetto, da parte della Georgia, dei criteri di riferimento per la liberalizzazione dei visti, in particolare del criterio sui diritti fondamentali, che è un elemento fondamentale della politica dell'UE in materia di liberalizzazione dei visti;
6. ribadisce il suo risoluto sostegno alle legittime aspirazioni europee del popolo georgiano e al suo desiderio di vivere in un paese prospero, libero dalla corruzione, che rispetti pienamente le libertà fondamentali, tuteli i diritti umani e garantisca una società aperta e media indipendenti; sottolinea che la decisione di concedere alla Georgia lo status di paese candidato all'adesione all'UE è stata motivata dal desiderio di riconoscere i risultati e gli sforzi democratici della società civile della Georgia, nonché il sostegno schiacciante dei cittadini all'adesione all'UE, che ha visto il costante appoggio di oltre l'80 % della popolazione georgiana; apprezza gli sforzi compiuti dalla presidente georgiana Salomé Zourabishvili per ricondurre la Georgia su un percorso di sviluppo democratico e filoeuropeo e condanna fermamente i tentativi del partito Sogno georgiano di metterla a tacere attraverso procedure di destituzione per motivi ingiustificati;
7. deplora il ruolo personale svolto dall'oligarca georgiano Bidzina Ivanishvili, il quale è tornato alla politica attiva il 30 dicembre 2023 diventando "presidente onorario" del partito Sogno georgiano, nell'attuale crisi politica e nell'ennesimo tentativo di compromettere l'orientamento euro-atlantico del paese reindirizzandolo verso la Russia; ribadisce il suo invito al Consiglio e ai partner democratici dell'UE a imporre sanzioni personali immediate e mirate nei confronti di Bidzina Ivanishvili per il suo ruolo nel deterioramento del processo politico in Georgia nonché in altre attività a beneficio della Federazione russa;
8. invita l'UE e gli Stati membri a procedere nei confronti di tutti coloro che sono responsabili di compromettere la democrazia in Georgia, che sono complici nelle violenze commesse contro gli oppositori politici e i manifestanti pacifici e che diffondono disinformazione anti-occidentale, e a imporre loro sanzioni personali; accoglie con favore le sanzioni personali imposte dagli Stati Uniti d'America a funzionari del partito Sogno georgiano;
9. esprime preoccupazione per il fatto che numerose proposte legislative recenti adottate dal partito di maggioranza, Sogno georgiano, tradiscono le aspirazioni della grande maggioranza del popolo della Georgia a vivere in una società democratica, a proseguire le riforme democratiche e dello Stato di diritto, a perseguire una stretta cooperazione con i partner euro-atlantici e a impegnarsi in un percorso verso l'adesione all'UE;
10. sottolinea che i diritti alla libertà di espressione e di riunione e alla protesta pacifica sono libertà fondamentali che devono essere rispettate in ogni circostanza, in particolare in un paese che aspira ad aderire all'UE;
11. sottolinea che il ruolo di controllo pubblico esercitato dalla società civile e dai media indipendenti è essenziale per una società democratica ed è fondamentale per portare avanti le riforme connesse all'adesione all'UE e invita pertanto le autorità georgiane a fare tutto il possibile per garantire un contesto favorevole in cui la società civile e i media indipendenti possano prosperare;
12. ricorda che il Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre 2023 ha concesso alla Georgia lo status di paese candidato a condizione che fossero adottate le pertinenti misure indicate nella raccomandazione della Commissione dell'8 novembre 2023; sottolinea che la legislazione recentemente adottata è chiaramente in contrasto con tale ambizione e ha effettivamente sospeso l'integrazione della Georgia nell'UE;
13. ribadisce il suo invito al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al commissario per il Vicinato e l'allargamento e alla Presidente della Commissione a ricordare al governo georgiano gli impegni che ha assunto nonché i valori e i principi a cui ha aderito quando ha presentato la domanda di adesione all'UE;
14. ribadisce le opportunità concrete da cui la Georgia trarrebbe vantaggio una volta avviati i negoziati di adesione, come l'assistenza preadesione che migliorerebbe il tenore di vita dei cittadini georgiani, come anche il sostegno alle istituzioni, alle infrastrutture e ai servizi sociali;
15. esorta le autorità georgiane a garantire che le prossime elezioni parlamentari dell'ottobre 2024 siano conformi ai più elevati standard internazionali, garantendo un processo trasparente, libero ed equo che rifletta la volontà democratica dei cittadini; sollecita l'abolizione della prassi radicata di utilizzare impropriamente le risorse pubbliche e le capacità amministrative a vantaggio del partito di governo; esorta le autorità georgiane ad adottare ogni misura necessaria per garantire che tutte le organizzazioni della società civile affidabili coinvolte nell'osservazione elettorale possano osservare tali elezioni senza ostacoli o interferenze nel loro lavoro;
16. condivide le preoccupazioni espresse dalla Commissione di Venezia in merito all'approvazione di modifiche al quadro giuridico elettorale in Georgia e al codice elettorale, concordando sul fatto che tali modifiche al codice elettorale avranno un forte impatto sulla percezione e sulla fiducia dei portatori di interessi nell'imparzialità e nell'equità dell'amministrazione elettorale;
17. è allarmato per la decisione di aprire solo un numero limitato di seggi elettorali all'estero, nonostante le numerose richieste della diaspora georgiana, privando in tal modo la maggioranza dei georgiani residenti all'estero del diritto di voto; manifesta profonda inquietudine per le notizie secondo cui il governo georgiano sta creando ostacoli alla coalizione di 30 ONG e Transparency International Georgia nel loro impegno a condurre la campagna intesa a spronare i cittadini a recarsi alle urne; ritiene che tali ostacoli siano un tentativo di minare la democrazia nel paese;
18. osserva che, in un contesto di significative reazioni internazionali che mettono in discussione la legittimità delle prossime elezioni, il primo ministro della Georgia ha "raccomandato" all'Ufficio anticorruzione di revocare la decisione del 24 settembre 2024 secondo cui Transparency International Georgia avrebbe "obiettivi elettorali dichiarati", cosa che l'Ufficio anticorruzione ha fatto il 2 ottobre 2024; ricorda che se la decisione iniziale, invece di essere revocata, venisse attuata, impedirebbe a una delle principali organizzazioni della società civile georgiana di accedere ai finanziamenti esteri, ostacolando gravemente la capacità di proseguire le sue operazioni, compresa l'osservazione elettorale, e solleverebbe preoccupazioni in merito alla neutralità politica dell'Ufficio anticorruzione;
19. deplora il fatto che il partito Sogno georgiano utilizzi immagini violente della guerra in Ucraina come mezzo per manipolare l'opinione pubblica e diffondere disinformazione e sentimenti filorussi e anti-ucraini nella sua campagna in vista delle elezioni dell'ottobre 2024;
20. si aspetta che il partito Sogno georgiano rispetti la volontà e la libera scelta del popolo georgiano che si pronuncerà in occasione delle prossime elezioni parlamentari e garantisca un trasferimento pacifico del potere; chiede al partito Sogno georgiano e ai suoi leader di porre immediatamente fine alla violenza, alle intimidazioni, all'incitamento all'odio, alle persecuzioni e alla repressione nei confronti dell'opposizione, della società civile e dei media indipendenti;
21. è fermamente convinto che le prossime elezioni saranno decisive per determinare il futuro sviluppo democratico e la scelta geopolitica della Georgia, nonché la sua capacità di progredire nell'ambito della candidatura a Stato membro dell'UE; riconosce che è ancora possibile consolidare il futuro democratico della Georgia quale paese candidato all'adesione all'UE con una generazione giovane e impegnata di leader, come dimostrato dalle proteste spontanee contro la legge sugli agenti stranieri svoltesi nel 2024;
22. esprime profonda preoccupazione dinanzi all'accresciuta influenza della Russia in Georgia, compreso l'aumento dell'immigrazione dalla Russia, gli accresciuti legami commerciali con quest'ultima e la disponibilità della Georgia a perseguire la riconciliazione con la Russia nonostante la sua guerra in Ucraina e l'occupazione di un quinto del territorio sovrano georgiano; invita il governo georgiano a imporre sanzioni nei confronti della Russia in risposta alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, a proseguire la sua precedente politica di non riconoscimento dei territori occupati e a onorare il suo impegno ad applicare misure efficaci per evitare l'elusione delle sanzioni europee; incoraggia il governo georgiano ad allinearsi pienamente alla politica estera dell'UE e alla sua strategia nei confronti della Russia;
23. ribadisce con forza la sua urgente richiesta di rilasciare immediatamente e senza condizioni l'ex presidente Mikheil Saakashvili per motivi umanitari, affinché possa ricevere cure mediche all'estero; sottolinea che il governo georgiano è pienamente e inconfutabilmente responsabile della vita, la salute, la sicurezza e il benessere dell'ex presidente Mikheil Saakashvili e deve essere ritenuto pienamente responsabile di qualsiasi danno possa subire;
24. osserva che il governo georgiano ha reso ancora più difficile l'accesso alle informazioni pubbliche, compresi gli archivi dell'era sovietica, avvalendosi del regolamento generale sulla protezione dei dati dell'UE come falsa giustificazione delle drastiche restrizioni all'accesso agli archivi, e che alcuni dei più importanti archivi georgiani dell'era sovietica (compresi gli archivi dell'ex KGB e dell'ex comitato centrale del partito comunista) sono completamente chiusi dall'ottobre 2023, senza alcuna spiegazione; sottolinea la manipolazione e la falsificazione della storia da parte della Russia, compresa la storia sovietica, nell'ambito della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e delle minacce militari contro altri paesi; deplora il crescente culto di Stalin e il conseguente aumento della nostalgia dell'era sovietica in Georgia, sostenuti dal governo in carica, il che evidenzia il maggiore allineamento di quest'ultimo con la Russia;
25. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché alla Presidente, al governo e al parlamento della Georgia.