Risoluzione del Parlamento europeo del 3 aprile 2025 sul rischio immediato di un'ulteriore repressione da parte del regime di Lukashenko in Bielorussia: minacce da parte del comitato investigativo (2025/2629(RSP))
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Bielorussia,
– visti l'articolo 150, paragrafo 5, e l'articolo 136, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che il regime di Lukashenko ha intensificato la repressione interna e transnazionale per smantellare le strutture che rappresentano le forze democratiche della Bielorussia;
B. considerando che gli esperti delle Nazioni Unite hanno recentemente confermato il ricorso ad arresti e detenzioni arbitrari, accompagnati da torture o maltrattamenti, e hanno persino riportato prove di crimini contro l'umanità; che oltre 1 200 prigionieri politici, tra cui Viktoryia Kulsha, Volha Mayorava, Alena Hnauk e Andrzej Poczobut, sono ancora detenuti;
C. considerando che il comitato investigativo bielorusso ha avviato "procedimenti speciali" nei confronti di centinaia di bielorussi che hanno partecipato a raduni in varie città europee o si sono candidati alle elezioni del Consiglio di coordinamento; che le famiglie della diaspora bielorussa sono state minacciate di detenzione e confisca dei beni qualora avessero preso parte alle proteste in occasione della Giornata della libertà;
D. considerando che il regime di Lukashenko sta sfruttando la scadenza di molti passaporti bielorussi per costringere i membri della diaspora a tornare in Bielorussia;
E. considerando che la crescente cooperazione del regime bielorusso con i servizi di sicurezza russi aumenta il rischio di repressione, sorveglianza e minacce ibride coordinate nel territorio dell'UE;
F. considerando che i media statali bielorussi dominano il panorama dell'informazione;
1. chiede che il regime di Lukashenko ponga fine immediatamente alla repressione, compresa la sorveglianza nei confronti di esuli e manifestanti, e rilasci e riabiliti tutti i prigionieri politici;
2. condanna fermamente la continua espansione della repressione messa in atto dal regime di Lukashenko, che ora prende di mira i bielorussi all'estero mediante procedimenti penali, sequestri di beni e altre misure volte a mettere a tacere il dissenso;
3. chiede, a livello dell'UE, sostegno giuridico e protezione per i bielorussi in esilio attraverso la semplificazione delle procedure per l'ottenimento dei visti, dei permessi di soggiorno e delle carte d'identità provvisorie per le persone rese apolidi a seguito di persecuzione extraterritoriale;
4. ribadisce il suo mancato riconoscimento di Lukashenko e ritiene che la persecuzione di cittadini bielorussi per le loro attività democratiche pacifiche all'estero attraverso "procedimenti speciali" del comitato investigativo costituisca una violazione diretta della sovranità territoriale degli Stati membri; esorta pertanto i paesi interessati a ignorare i mandati d'arresto di Interpol per l'estradizione degli oppositori politici di Lukashenko;
5. accoglie con favore le sanzioni nei confronti della direzione per la gestione dei beni di proprietà del presidente e della commissione elettorale centrale, che hanno emesso decisioni di matrice politica; esorta a imporre immediatamente sanzioni personali a tutti i membri del comitato investigativo bielorusso e ai funzionari di altre istituzioni statali complici della persecuzione e delle intimidazioni transnazionali nei confronti dei cittadini bielorussi;
6. sostiene fermamente lo sviluppo e l'applicazione in tempi rapidi di un meccanismo giuridico per individuare, congelare e confiscare tutti gli attivi e i beni al di fuori della Bielorussia di proprietà di Lukashenko e della sua cerchia ristretta, al fine di riassegnarli a un fondo per il sostegno delle vittime della repressione;
7. esorta gli Stati membri a imporre ulteriori sanzioni pari a quelle imposte alla Russia, in particolare ai funzionari responsabili della repressione transnazionale;
8. esorta l'UE e i suoi Stati membri ad aumentare il sostegno politico, finanziario e tecnico ai media indipendenti, ai difensori dei diritti umani, ai sindacati e alle iniziative della società civile che operano all'interno e all'esterno della Bielorussia, anche attraverso il monitoraggio dei processi e l'aumento della visibilità dei prigionieri politici;
9. invita la VP/AR a utilizzare l'INTCEN e l'EDMO per contrastare la disinformazione e le operazioni di intelligence bielorusse;
10. esorta la Corte penale internazionale ad accelerare i procedimenti relativi ai crimini contro l'umanità commessi dal regime di Lukashenko e chiede che gli Stati membri perseguano l'accertamento delle responsabilità attraverso procedimenti nazionali, sulla base del principio della giurisdizione universale;
11. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla VP/AR, al Consiglio, ai rappresentanti delle forze democratiche bielorusse e alle autorità bielorusse de facto.