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Procedura : 2000/2599(RSP)
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RC-B5-0704/2000

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P5_TA(2000)0379

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Giovedì 7 settembre 2000 - Strasburgo
Incidenti di sottomarini nucleari
P5_TA(2000)0379RC-B5-0704/2000

Risoluzione del Parlamento europeo sull'affondamento del sottomarino Kursk e il pericolo di inquinamento nucleare nell'ex Unione Sovietica

Il Parlamento europeo,

-  viste le sue precedenti risoluzioni sul pericolo di inquinamento nucleare negli Stati dell'ex Unione Sovietica,

A.  profondamente turbato dall'affondamento del sottomarino russo Kursk nel Mar di Barents il 12 agosto scorso e dalla scomparsa dei 118 marinai dell'equipaggio,

B.  preoccupato dalle possibili fughe radioattive dal sottomarino nucleare,

C.  pienamente consapevole dei rischi ecologici che rappresentano gli almeno 110 sottomarini nucleari in disarmo, con 135 reattori nucleari con combustibile spento in 72 sottomarini, i cui reattori potrebbero avvelenare l'Artico con scorie radioattive,

D.  deplorando il fatto che il Presidente russo Putin e il governo russo non abbiano fornito alcuna informazione sull'incidente per quattro giorni e in seguito abbiano taciuto su numerosi fatti, un atteggiamento che ha compromesso un'operazione di salvataggio internazionale e dato altresì una falsa impressione del pericolo nucleare per il Mar di Barents e i suoi vicini europei,

E.  profondamente preoccupato dalle continue accuse contro Alexander Nikitin, ex ufficiale della Marina ed ex prigioniero di coscienza che ha denunciato la minaccia ecologica per la regione ed è stato in seguito accusato di aver rivelato segreti di Stato, nonché dalle vessazioni nei confronti di scienziati ambientali e dei mezzi di comunicazione,

1.  condivide il lutto delle famiglie delle vittime, che hanno sofferto non solo a causa del disastro ma anche per il modo in cui le autorità russe lo hanno affrontato, in conseguenza della loro inadeguata politica di informazione;

2.  esprime la propria gratitudine agli esperti russi, britannici e norvegesi che hanno corso notevoli rischi nel tentativo di trarre in salvo l'equipaggio del Kursk;

3.  invita le autorità russe a tenere seriamente conto dei rischi ecologici rappresentati dai sottomarini nucleari in disuso nella regione, e a provvederne al disarmo in condizioni di maggiore sicurezza;

4.  invita le autorità russe ad esaminare in maniera esauriente il relitto e a svolgere un'effettiva valutazione del rischio, in collaborazione con un istituto civile in Russia e con esperti internazionali, prima di decidere di sollevare il Kursk dal fondo marino;

5.  sollecita le autorità russe a servirsi di tutte le risorse disponibili, inclusi i propri specialisti del settore;

6.  invita la Commissione ad aumentare gli aiuti alla Russia a favore dello smantellamento della flotta di sottomarini nucleari obsoleti sulla scia del disastro del Kursk;

7.  sollecita la Commissione a compiere tutto ciò che è in suo potere, nell'ambito della cooperazione internazionale e dei programmi di assistenza regolamentare, per garantire che le infrastrutture per il carburante nucleare spento della Russia non rappresentino una minaccia per l'uomo o l'ambiente;

8.  chiede alla Commissione di partecipare attivamente ai lavori e alle riunioni del Consiglio artico, che rappresenta una tribuna ideale per coordinare gli interventi su simili tematiche nella regione artica;

9.  invita il Consiglio e gli Stati membri, tenuto conto del fatto che il bilancio dell'Unione europea non dispone dei fondi necessari, a prendere in considerazione la possibilità di finanziare l'assistenza alle repubbliche dell'ex Unione Sovietica, allo scopo di garantire la sicurezza del nostro ambiente comune;

10.  sottolinea la necessità di accordi comuni tra la Russia e i paesi occidentali in materia di operazioni di salvataggio, ivi incluse quelle che riguardano incidenti militari (navali);

11.  auspica che le installazioni militari (navali) siano incluse negli accordi esistenti di allerta reciproca in caso di incidente in generale o incidenti a installazioni nucleari;

12.  sollecita le autorità russe a ritirare le accuse nei confronti di Alexander Nikitin e chiudere definitivamente il caso;

13.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Presidente e al governo della Russia, nonché alla Duma.

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