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Procedura : 2000/2600(RSP)
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RC-B5-0660/2000

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P5_TA(2000)0380

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Giovedì 7 settembre 2000 - Strasburgo
Burundi
P5_TA(2000)0380RC-B5-0660/2000

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Burundi

Il Parlamento europeo,

-  viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione in Burundi,

-  viste le dichiarazioni della Presidenza dell'Unione europea e della Commissione europea del 29 agosto 2000,

-  visto l'accodo di pace firmato ad Arusha,

A.  considerando che dal 1993 il Burundi è devastato da un conflitto interno che ha fatto oltre 200.000 vittime e che ha costretto alla fuga oltre 800.000 persone, la maggior parte delle quali colpita da carestia e malattie,

B.  considerando che, dopo lunghi negoziati e grazie in particolare all'instancabile impegno dell'ex Presidente del Sudafrica Nelson Mandela, il 28 agosto ad Arusha è stato finalmente firmato un protocollo di pace, che rappresenta un nuovo importante passo sulla via della riconciliazione nazionale,

C.  considerando che alla firma del Protocollo di pace, negoziato da Nelson Mandela, hanno assistito un rappresentante dell'Unione europea, vari capi di Stato della regione e il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton,

D.  considerando che tutte le delegazioni hutu presenti e quattro partiti tutsi hanno firmato il protocollo mentre altri gruppi fautori della linea dura si sono rifiutati di farlo,

E.  considerando che l'accordo non stabilisce chi guiderà il paese durante il periodo di transizione,

F.  considerando che una minoranza mantiene ancora il proprio controllo sull'apparato dello Stato, in particolare sull'esercito,

G.  considerando il proprio attaccamento al principio democratico della rappresentanza pluralistica,

H.  esprimendo profondo rammarico per il fatto che le parti non abbiano raggiunto un accordo sulle modalità di un cessate il fuoco prima della firma del protocollo e che nel paese gli scontri continuino mietendo vittime soprattutto tra civili innocenti,

I.  considerando che il protocollo di pace mira a stabilire una più equa ripartizione del potere tra la minoranza tutsi e la maggioranza di etnia hutu,

J.  considerando che il processo di pace e la riconciliazione nazionale devono essere basati anche sulla giustizia e sulla condanna dei responsabili della violenza etnica,

K.  considerando che non vi potrà essere una pace duratura nel Burundi senza l'instaurazione della pace nella regione dei Grandi Laghi e nella Repubblica democratica del Congo,

1.  accoglie con favore la firma del protocollo di pace al Vertice di Arusha e si congratula con il Presidente Mandela, con l'équipe dei mediatori e con i negoziatori del Burundi per questo successo, che rappresenta un importante passo avanti nel processo di pace;

2.  accoglie positivamente l'annuncio di un incontro per sottoscrivere un eventuale cessate il fuoco, previsto per il 20 settembre a Nairobi;

3.  sollecita le parti che hanno sottoscritto il protocollo ad impegnarsi congiuntamente a favore dell'attuazione delle disposizioni concordate e a raddoppiare i loro sforzi per risolvere i problemi in sospeso, al fine di giungere a un accordo di pace di ampia portata;

4.  invita le parti che si sono rifiutate di firmare il protocollo a rivedere la loro posizione e a trovare il necessario compromesso;

5.  invita l'intera popolazione del Burundi ad abbandonare la violenza e chiede in particolare ai gruppi armati di sospendere le ostilità e di unirsi ai negoziati;

6.  invita i paesi confinanti a sostenere il processo di pace nel Burundi garantendo che il loro territorio non venga usato in alcun modo per minacciare la sicurezza della popolazione burundese;

7.  sottolinea che l'erogazione di aiuti strutturali al Burundi dovrebbe riprendere gradualmente non appena saranno soddisfatte le seguenti condizioni: impegno attivo dei partiti politici nel processo di pace e miglioramento della situazione dei diritti dell'uomo e della sicurezza;

8.  chiede che la transizione venga gestita in modo collegiale con una condivisione delle responsabilità in seno a un governo di unione nazionale;

9.  chiede che vengano organizzate elezioni libere, conformemente agli accordi di Arusha;

10.  accoglie favorevolmente il processo di chiusura dei campi di “raggruppamento” hutu;

11.  ricorda che una stampa libera e responsabile può svolgere un ruolo importante nel processo di pace, di ricostruzione e di riconciliazione nazionale;

12.  si rallegra della liberazione dei prigionieri politici, a condizione che i colpevoli di crimini contro l'umanità siano ritenuti penalmente responsabili delle loro azioni;

13.  chiede che venga organizzata la protezione delle popolazioni civili garantendo il rimpatrio dei profughi e il libero accesso delle popolazioni agli aiuti umanitari;

14.  ritiene indispensabile creare progressivamente un esercito rappresentativo dell'insieme della nazione;

15.  incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Presidente Mandela, all'OUA e ai governi del Burundi, della Repubblica democratica del Congo, della Tanzania e dell'Uganda.

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