Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione concernente la complementarità delle politiche della Comunità e degli Stati membri nel settore della cooperazione allo sviluppo (COM(1999) 218
- C5-0179/1999
- 1999/2156(COS)
)
Il Parlamento europeo,
- vista la comunicazione della Commissione (COM(1999) 218
- C5-0179/1999
),
- visto l'articolo 47, paragrafo 1 del suo regolamento,
- vista la relazione della commissione per lo sviluppo e la cooperazione (A5-0227/2000
),
A. ricordando le sue risoluzioni del 28 ottobre 1993 sul rafforzamento del coordinamento degli aiuti allo sviluppo degli Stati membri della Comunità europea(1)
, del 21 febbraio 1997 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulla complementarità tra la politica comunitaria di cooperazione allo sviluppo e le politiche degli Stati membri(2)
e del 17 febbraio 2000 sulla coerenza delle diverse politiche dell'Unione(3)
,
B. ricordando che, ai sensi dell'articolo 177 del trattato sull'Unione europea, la politica della Comunità nel settore della cooperazione allo sviluppo "integra quelle svolte dagli Stati membri”,
C. ricordando la risoluzione del Consiglio del 21 maggio 1999 relativa alla complementarità,
D. ricordando che, ai sensi dell'articolo 180 del trattato, la Comunità e gli Stati membri coordinano le rispettive politiche in materia di cooperazione allo sviluppo e si concertano sui rispettivi programmi di aiuto, anche nelle organizzazioni internazionali e in occasione di conferenze internazionali,
E. ricordando che l'Unione europea è il primo donatore mondiale di aiuti pubblici allo sviluppo,
F. considerando che la complementarità delle politiche di sviluppo dovrebbe rientrare nell'ambito di una strategia globale che includa altresì la coerenza e il coordinamento di tali politiche,
G. ricordando in particolare di aver sottolineato a più riprese l'importanza di conseguire maggior coordinamento e complementarità al fine di meglio attuare gli obiettivi della politica europea di sviluppo, deplorando nel contempo la mancanza di una reale volontà politica dimostrata finora dal Consiglio e dagli Stati membri in tale contesto,
H. considerando che la diversità di prospettiva cui obbediscono le politiche nazionali e la politica europea costituisce una delle cause dell'assenza di coordinamento tra la politica comunitaria di aiuto allo sviluppo e le politiche nazionali degli Stati membri in tale ambito,
I. esprimendo la convinzione che l'Unione europea costituisca il forum idoneo per rimuovere gli ostacoli politici e per progredire verso l'obiettivo di complementarità tra le politiche degli Stati membri e la politica comunitaria,
J. considerando che, allorché la Commissione e gli Stati membri hanno agito di concerto nel quadro di organizzazioni e conferenze internazionali, come ad esempio nel caso delle Conferenze di Pechino e del Cairo, i risultati sono stati pienamente soddisfacenti,
K. considerando i nuovi meccanismi che sono stati attuati dalle istituzioni di Bretton Woods a partire dal 1999, e in particolare il CDF (Quadro di sviluppo integrato) e il PRSP (Documento strategico per la riduzione della povertà),
L. accogliendo favorevolmente la proposta della Commissione e formulando l'auspicio che essa permetta di compiere progressi nel settore della complementarità,
M. considerando che le sfide mondiali, segnatamente le disuguaglianze e le disparità che si sviluppano parallelamente alla globalizzazione, impongono il rafforzamento della politica dell'Unione europea in materia di sviluppo, e che i progressi in materia di complementarità permetterebbero un tale rafforzamento,
N. considerando che la Commissione nella sua comunicazione sulla riforma della gestione degli aiuti esterni prevede la semplificazione della procedura di comitatologia,
1. deplora il fatto che importanti obiettivi degli aiuti UE e cioè complementarità, coordinamento e coerenza vengano affrontati separatamente e non in modo organico;
2. invita il Consiglio e la Commissione ad accelerare i lavori in materia di complementarità, e in particolare ad attuare le varie risoluzioni adottate in materia dal Consiglio e da questo Parlamento;
3. si compiace del fatto che, sulla base delle esperienze pilota condotte in taluni paesi, negli ultimi tempi si siano compiuti progressi nella trasmissione di informazioni e nella concertazione in loco;
4. ritiene tuttavia che gli Stati membri debbano intensificare lo scambio di informazioni e la comunicazione con la Commissione allo scopo di migliorare il coordinamento tra di essi e rendere possibile la complementarità tra le politiche di sviluppo;
5. deplora tuttavia che la Commissione non abbia effettuato una valutazione globale che avrebbe permesso di sottolineare le difficoltà e forse di precisare meglio i mezzi che consentono progressi più rapidi;
6. condivide, con il Consiglio e la Commissione, il fatto che il coordinamento operativo, a condizione che si sviluppi in un quadro coerente, è lo strumento migliore per attuare l'obiettivo della complementarità tra le politiche degli Stati membri e della Comunità e per incidere in modo significativo sui meccanismi di coordinamento internazionale a cui partecipano tutti i donatori;
7. chiede al Consiglio e alla Commissione di modificare il sistema di comitatologia concentrando la partecipazione degli Stati membri alla fase di programmazione, in modo da garantire la complementarità della programmazione e una maggiore flessibilità in fase di esecuzione dei progetti individuali;
8. approva le proposte della Commissione in materia di coordinamento operativo e di gestione delle risorse umane dell'Unione;
9. sottolinea che una condizione indispensabile per ottenere una maggiore complementarità sia il decentramento dei poteri decisionali all'interno delle amministrazioni preposte alla cooperazione allo sviluppo sia della UE che degli Stati membri e chiede alla Commissione di presentare quanto prima i propri piani su come intende rafforzare il processo di decentramento;
10. ritiene necessario, per migliorare l'efficacia degli aiuti comunitari, aumentare le risorse umane della Comunità che si occupano della gestione dei fondi della cooperazione allo sviluppo;
11. ritiene utile che la Commissione abbia indicato un certo numero di settori in cui essa dispone di vantaggi particolari, ma deplora che non sia stata inserita in tale quadro la responsabilità generale propositiva e di riflessione in materia di politica di sviluppo; questa riflessione, realizzata in stretta collaborazione con gli Stati membri, costituisce una condizione indispensabile per raggiungere l'obiettivo della complementarità e permette inoltre di far valere le sensibilità e le concezioni europee nell'ambito delle istituzioni internazionali;
12. ritiene prioritario il rafforzamento della coerenza in senso lato delle azioni di sviluppo dell'Unione europea, al fine di migliorare l'efficacia delle politiche dell'Unione europea e la loro credibilità;
13. invita la Commissione a elaborare quanto prima un piano d'azione operativo allo scopo di identificare e proporre i settori d'azione e gli strumenti prioritari che permettano di accelerare la realizzazione della complementarità;
14. ritiene che, al di là della presente comunicazione, la Commissione dovrebbe elaborare un documento globale che integri la complementarità, la coerenza e il coordinamento, allo scopo di rafforzare in generale le politiche di sviluppo comunitarie e bilaterali in seno all'Unione europea e aumentare così la sua visibilità;
15. deplora che il problema fondamentale del coordinamento in seno alle istituzioni internazionali non sia oggetto di una sufficiente attenzione nelle preoccupazioni e nelle proposte della Commissione;
16. invita il Consiglio e la Commissione, nel quadro della complementarità, della coerenza e del coordinamento operativo della cooperazione, a tener conto dell'esistenza di attori non governativi, in particolare delle ONG, e ad appoggiare ed incentivare la loro partecipazione alle istanze di coordinamento comunitarie e degli Stati membri;
17. sottolinea che il coordinamento in loco per essere efficace dovrebbe essere effettuato sotto la responsabilità dei paesi interessati nell'ambito delle strategie prescelte da questi ultimi;
18. rileva, unitamente alla Commissione, che i progressi in materia di complementarità richiedono sia una volontà politica sufficiente che mezzi operativi; si compiace che negli ultimi tempi tale volontà politica si sia rafforzata a livello di Unione, malgrado la reticenza di taluni Stati membri; chiede tuttavia che tale sforzo di volontà politica si rifletta in azioni concrete;
19. invita il Consiglio e la Commissione ad informare questo Parlamento in merito a eventuali progressi concreti compiuti in materia di iniziative previste e in corso per promuovere la complementarità, in particolare per quanto riguarda il processo di elaborazione dei documenti sulle strategie concernenti i singoli paesi;
20. deplora che la Commissione, come peraltro accade per altri settori della politica di sviluppo, non disponga di mezzi sufficienti di riflessione e d'analisi, il che l'ha indotta ad utilizzare i lavori svolti da organismi che non hanno la stessa sensibilità politica e sociale dell'Unione; chiede pertanto un sufficiente rafforzamento delle capacità della Commissione in questo campo;
21. deplora che la Commissione non abbia fatto un bilancio del coordinamento a livello internazionale e chiede di svolgere uno studio sulle reali possibilità di coordinamento della Commissione e degli Stati membri in organizzazioni e conferenze internazionali, allo scopo di rendere più complementari ed efficaci le proprie azioni in tali forum; chiede al Segretario generale del Consiglio e Rappresentante della PESC di elaborare uno studio sulle possibilità di coordinare le posizioni degli Stati membri nei vari forum internazionali;
22. chiede pressantemente che il quadro armonizzato per i documenti strategici per paese della Comunità, presentato dalla Commissione, venga attuato quanto prima;
23. chiede alla Commissione e agli Stati membri di coordinare i propri servizi esterni affinché la complementarità sia effettivamente realizzata in loco; chiede alla Commissione, in tale prospettiva, di tenere conto dell'obiettivo della complementarità nelle sue previsioni di decentramento e di riforma delle delegazioni;
24. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai parlamenti degli Stati membri.